NONFARM PAYROLLS "BRUCIANO" POSTI DI LAVORO. DATO INAFFIDABILE?
Dato eccezionale quello uscito venerdí, ben 272k unitá, dato nettamente superiore alle aspettative ma che allo stesso tempo appare in netta contraddizione con quanto visto lato "tasso di disoccupazione". Sulla disoccupazione le stime vedevano un 3,9% e solamente Citigroup ha previsto un aumento al 4%, dato poi uscito al 4% sorprendendo in negativo chi crede nelle parole di Powell, ossia che il mercato del lavoro é forte e resiliente. Tornando ai Nonfarm payrolls, ossia le buste paga del settore non agricolo, possiamo soffermarci sulle revisioni del dato rilasciate dal Bureau of Labor Statistics (BLS) che si occupa proprio dei data release del mercato del lavoro in Usa. Si deve sapere che il dato NFP é soggetto a due revisioni dopo l'uscita del dato ufficiale, una prima dopo un mese dal rilascio e la seconda dopo due mesi, quest'ultima va a rappresentare il numero effettivo di Nfp per il mese di riferimento. Andando ad analizzare la differenza tra il dato rilasciato e l'ultima revisione (il dato effettivo) negli ultimi 15 mesi, ben 12 volte il dato effettivo é risultato al di sotto del dato rilasciato. Questa differenza va a "bruciare" posti di lavoro semplicemente con una revisione del dato, una revisione che di fatto passa inosservata se non viene appositamente ricercata all'interno del sito ufficiale del BLS. Solamente nel 2023, la differenza tra dato rilasciato e dato effettivo dell'ultima revisione, vede una somma complessiva di circa 360.000 posti di lavoro "bruciati" con le revisioni, un dato semplicemente allarmante. Nel 2024 abbiamo solamente 3 revisioni, fino a marzo, e siamo giá a 129.000 posti di lavoro in meno. In pratica, in sole 15 revisioni risultano 489.000 posti di lavoro in meno rispetto a quelli rilasciati ufficialmente nel primo rilascio dei dati, quello che gli operatori e il mercato tende a considerare di piú per i movimenti di mercato di breve termine. Se su 15 data release, ben 12 volte risulta una revisione in negativo, possiamo ancora considerare il dato NFP come un dato affidabile per misurare la tenuta del mercato del lavoro in Usa? Osservando i numeri, il 75% delle volte si é visto un ritocco del dato in negativo, pertanto gli attuali dati NFP non risultano assolutamente attendibili. La prova di ció é infatti l'aumento del tasso di disoccupazione oltre le stime, dato che potrebbe peggiorare drasticamente nel corso dei prossimi mesi con conseguenze potenzialmente molto negative per i mercati azionari.
Tabella delle revisioni dei NFP mese per mese per il 2023. Nell'ultima colonna a destra la differenza tra dato rilasciato e ultima revisione. In rosso le revisioni in negativo. - Fonte: Bureau of Labor Statistics (BLS) - Studio di David Pascucci (Analista dei Mercati per XTB)
LA FED E LA DISOCCUPAZIONE
Per questa settimana sará molto difficile vedere un taglio dei tassi, se non impossibile ma il tasso di disoccupazione e le revisioni in negativo dei NFP gridano forte e chiaro ad un taglio drastico dei tassi se ci sará un peggioramento del mercato del lavoro. L'attenzione cade quindi direttamente alla riunione del 31 luglio, periodo in saranno giá usciti i nuovi dati NFP e l'aggiornamento del tasso di disoccupazione Usa, dati che molto probabilmente potrebbero peggiorare ulteriormente in quanto il tasso di disoccupazione é una grandezza macro che tende solamente a peggiorare in un clima di tassi alti, peggioramento che termina solamente quando si é raggiunta una stabilitá dei tassi e dell'inflazione, scenario ancora molto lontano in termini temporali. In questo contesto, l'inflazione scende in secondo piano di fronte al mercato del lavoro in quanto é proprio quest'ultimo a determinare uno scenario recessivo. A livello globale, ad eccezione dell'Europa, il tasso di disoccupazione é in aumento in Canada e in Uk, dove la Bank of Canada ha giá tagliato i tassi mentre la Bank of England é destinata a tagliarli nella prossima riunione con un'altissima probabilitá. L'aumento del tasso di disoccupazione é un trend macro su scala globale, frutto di tassi alti e inflazione oltre i target, anche essi fenomeni macro manifesti su scala globale. Il tasso di disoccupazione come parametro macro, sará cruciale nel determinare non solo i tagli, ma anche l'entitá degli stessi e in questo contesto l'inflazione, protagonista fino ad ora, seguirá di conseguenza.
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