IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE IN AUMENTO. I MOTIVI
Tasso di disoccupazione sorprendente al 4,3%, ben al di sopra del 4,1% delle stime. Importante sottolineare come sono ben 4 volte consecutive che questo dato batte le stime in peggio, ossia il tasso di disoccupazione esce al di sopra delle stime. I segnali di un peggioramento del mercato del lavoro sono arrivati dalle richieste di sussidi di disoccupazione, dato rilasciato ogni giovedí e di conseguenza, avendo una frequenza di pubblicazione piú alta, indica come sta evolvendo la situazione anticipando con una certa approssimazione il dato sulla disoccupazione. Sono settimane che le richieste di sussidi aumentano, soprattutto quelle continue che in questo momento si trovano ai livelli piú alti dal post-pandemia, un dato assolutamente di rilievo in questo contesto. Inoltre dobbiamo considerare il fatto che il tasso di disoccupazione é una grandezza macroeconomica che, nel momento in cui inizia a salire, tende a proseguire il suo trend di rialzo e questo é dimostrato storicamente tramite il confronto con la sua media storica a 18 mesi. Quando la media viene tagliata al rialzo, il tasso di disoccupazione intraprende un percorso di salita di difficile arresto, pertanto potremmo aspettarci ulteriori peggioramenti nei prossimi data release. Questa teoria é stata confermata oggi con il dato che é uscito di uno 0,2% al di sopra delle aspettative e che vede un aumento rispetto ai dati precedenti che hanno visto 3 aumenti di uno 0,1% battendo le stime. Evidente che la Fed e Powell stanno sottostimando il peggioramento del mercato del lavoro.
NONFARM PAYROLLS: ENNESIMA REVISIONE
Per vedere l'effettiva bontá dei dati Nonfarm payrolls dobbiamo osservare le revisioni, soprattutto le seconde revisioni che di fatto registrano il dato definitivo delle buste paga del settore non agricolo. Dal 2023 al dato di oggi abbiamo visto ben 17 revisioni complessive e pensate che ben 14 sono state riviste in negativo, oltre l'80% dei dati é stato rivisto in peggioramento passando sempre in sordina rispetto al dato flash rilasciato ogni primo venerdí del mese. In complessivo le revisioni hanno "bruciato" oltre 600.000 posti di lavoro da inizio 2023. Questa tendenza delle revisioni in negativo risale al 2008, ultimo anno in cui abbiamo visto revisioni in negativo cosí marcate, ricordiamo appunto questa data come un anno storico per i mercati finanziari globali e che, casualmente, vede anche le stesse condizioni macro con tassi di interesse ai loro top, inflazione sopra i target e disoccupazione sui minimi e in crescita.
RECESSIONE IN USA SECONDO LA SAHM RULE
Claudia Sahm, economista della Federal Reserve, ha creato un indicatore di recessione chiamato appunto Sahm Recession Indicator che mette in relazione lo scenario di recessione con il ritmo di crescita del tasso di disoccupazione. Quando l'indicatore raggiunge l'area di 0,5% é oramai troppo tardi, la recessione é segnata e proprio oggi, con l'ultimo aggiornamento del dato, vediamo un indicatore a 0,53%. In pratica é recessione in Usa secondo un indicatore economico sviluppato dalla stessa Fed, o meglio, da una sua economista. Da menzionare il fatto che storicamente anche il raggiungimento di area 0,4% é un forte segnale di allarme, una condizione presente per tutto il mese di luglio e che Powell non ha mai menzionato.
LE STIME SUI TASSI
Cambiamento repentino delle stime sui tassi di interesse che vedono un forte aumento delle probabilitá di vedere un taglio dello 0,5% a settembre. Stime letteralmente ribaltate rispetto al giorno precedente dove si vedevano il 70% degli operatori per un taglio dello 0,25%, ora il 70% pensa ad un taglio secco dello 0,5%. Attenzione a queste stime in quanto, se il prossimo dato sull'occupazione sará ancora peggiore rispetto a quello attuale, allora potrebbe ricomparire la probabilitá del taglio tassi dello 0,75%, probabilitá apparsa due giorni fa pari allo 0,4%, molto bassa ma pur sempre presente.
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