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BCE e tassi d'interesse in Italia: Notizie e aggiornamenti

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Tempo di lettura: 31 minute(s)
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Nel corso dell'anno, il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) si riunirà per discutere e decidere sulle direzioni da prendere in termini di politica monetaria. Tradizionalmente, queste riunioni si svolgono di giovedì e sono seguite da una conferenza stampa tenuta dalla presidente Christine Lagarde, che offre chiarimenti e approfondimenti sulle decisioni prese.

Oltre alle riunioni focalizzate sulla politica monetaria, il calendario include anche incontri generali, che coprono un ampio spettro di argomenti e decisioni rilevanti per l'economia dell'Unione Europea e Italiana.

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Date delle riunioni del BCE Governing Council per il 2024

  • 25 Gennaio 2024 -  Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria - Tassi di interesse invariati

  • 21 Febbraio 2024 - Riunione non di politica monetaria 

  • 7 Marzo 2024  -  Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria - Tassi di interesse invariati

  • 21 Marzo - Riunione generica - General Council meeting

  • 11 Aprile 2024  -  Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria 

  • 8 Maggio 2024 - Riunione non di politica monetaria 

  • 22 Maggio 2024 - Riunione non di politica monetaria 

  • 6 Giugno 2024 -  Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria 

  • 20 Giugno - Riunione generica - General Council meeting

  • 29 Giugno 2024 - Riunione non di politica monetaria 

  • 1 Luglio 2024  - Riunione non di politica monetaria 

  • 18 Luglio 2024  -  Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria 

  • 12 Settembre 2024  -  Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria 

  • 25 Settembre 2024 - Riunione non di politica monetaria 

  • 26 Settembre - Riunione generica - General Council meeting

  • 17 Ottobre 2024  -  Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria 

  • 13 Novembre 2024 - Riunione non di politica monetaria 

  • 27 Novembre 2024 - Riunione non di politica monetaria 

  • 28 Novembre 2024 - Riunione generica - General Council meeting

  • 12 Dicembre 2024  -  Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria 

18 Aprile 2024: Confermato il prossimo taglio dei tassi a breve, a patto che non ci siano imprevisti

Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha rivelato che l'ente è pronto a procedere con una riduzione dei tassi d'interesse nel breve termine, a meno che non emergano shock inattesi.

Durante un'intervista con CNBC in occasione degli incontri del Fondo Monetario Internazionale (FMI), riportata da Europa Press, Lagarde ha commentato: "Il processo di disinflazione procede come previsto. Abbiamo bisogno di incrementare la fiducia in questo processo, ma, in assenza di grossi shock, ci stiamo avvicinando a un punto in cui sarà necessario allentare la politica monetaria restrittiva in un arco di tempo relativamente breve" .

Lagarde ha però sottolineato che la BCE non ha preso impegni definitivi riguardo ai tassi d'interesse. Nella riunione di aprile, la BCE ha lasciato intendere la possibilità di un taglio dei tassi a giugno, senza però confermarlo esplicitamente, e ha ribadito che le sue decisioni saranno guidate dall'analisi dei dati economici.

"La situazione attuale è caratterizzata da grande incertezza. Dobbiamo monitorare attentamente gli sviluppi e basare le nostre conclusioni sui dati" ha aggiunto Lagarde, evidenziando come l'incremento dei prezzi delle materie prime influenzi l'inflazione. La BCE manterrà quindi un approccio di massima cautela.

16 Aprile 2024: Dati Istat sull’inflazione in Italia per Marzo

Secondo i dati Istat, durante il mese di marzo 2024, l'Italia ha visto un lieve aumento dell'inflazione, con una crescita annua dell'1,2%, un dato leggermente inferiore alle stime preliminari che prevedevano un incremento dell'1,3%. Questa variazione annuale riflette un rallentamento nella caduta dei prezzi dei beni energetici, sia regolamentati che non regolamentati, e un rallentamento nell'aumento dei prezzi dei beni alimentari non lavorati e dei tabacchi. L'inflazione di fondo, escludendo l'energia e gli alimenti freschi, è rimasta stabile al 2,3%, mentre l'inflazione esclusi i soli beni energetici è leggermente diminuita. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo ha mostrato un aumento annuale dell'1,2%, confermando la tendenza di moderata crescita dei prezzi.

La lieve crescita dell'inflazione in Italia a marzo 2024, con un incremento annuo dell'1,2%, si inserisce in un contesto europeo in cui la Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse chiave, in risposta a un declino generale dell'inflazione e a una revisione al ribasso delle previsioni inflazionistiche. Questa decisione riflette i tentativi della BCE di bilanciare le pressioni inflazionistiche interne, come l'aumento dei salari, contro un quadro economico che prevede un rallentamento della crescita e condizioni di finanziamento restrittive. La stabilità dei tassi di interesse, nonostante una moderata inflazione, sottolinea l'approccio cauto della BCE nel stimolare la crescita economica mantenendo nel contempo l'inflazione vicino al suo obiettivo di medio termine del 2%. Questo equilibrio riflette l'attenzione della BCE agli sviluppi economici e inflazionistici specifici dell'area euro, compresa l'Italia, e la sua prontezza ad adeguare la politica monetaria di conseguenza.

11 Aprile 2024 : Tassi di interesse invariati da parte della BCE

La Banca Centrale Europea ha optato per il mantenimento dei tassi di interesse invariati, conformemente alle aspettative del mercato. Come spesso accade in seguito a simili annunci, si è registrata una deprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro americano.

Il rapporto post-decisione offre una serie di osservazioni degne di nota. In primo luogo, si sottolinea l'importanza attuale dei tassi di interesse nel perseguire l'obiettivo dell'inflazione al 2%. Viene inoltre evidenziata una graduale moderazione della crescita dei salari e un rilassamento nelle misure dell'inflazione di fondo.

Tuttavia, le pressioni interne sui prezzi, soprattutto nei servizi, mantengono un certo grado di forza, sollevando la considerazione di un'eventuale riduzione dei tassi al fine di favorire il raggiungimento degli obiettivi inflazionistici.

Infine, le previsioni dei trader indicano la possibilità di tagli dei tassi entro il mese di giugno, mentre l'EUR/USD ha evidenziato un calo rispetto ai minimi di inizio aprile, in seguito a un annuncio che, seppur leggermente accomodante, ha espresso soddisfazione riguardo all'andamento dell'inflazione.

7 Marzo 2024  -  Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria - Tassi di interesse invariati

Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha optato per mantenere inalterati i tre principali tassi di interesse, in risposta alle proiezioni economiche che confermano le valutazioni precedenti sull'andamento futuro dell'inflazione. Sebbene si registri un incremento temporaneo dell'inflazione generale, dovuto principalmente ai costi energetici, la tendenza di fondo verso un'inflazione più bassa prosegue. Questa situazione è sostenuta dalla trasmissione efficace degli aumenti precedenti dei tassi di interesse, che ha contribuito a moderare la domanda e, di conseguenza, a ridurre ulteriormente l'inflazione.

La BCE si impegna a raggiungere un ritorno stabile dell'inflazione al traguardo del 2% a medio termine. La strategia attuale, che prevede di mantenere i tassi di interesse ai livelli attuali per un periodo esteso, è considerata adeguata per sostenere questo obiettivo. Decisioni future manterranno i tassi di riferimento a livelli opportuni per garantire la necessaria restrizione fino a quando non sarà necessario.

L'approccio della BCE alla politica monetaria rimane rigorosamente basato sull'analisi dei dati, valutando attentamente le prospettive di inflazione alla luce delle nuove informazioni economiche e finanziarie. Le future modifiche ai tassi di interesse saranno guidate da un'analisi dettagliata dell'inflazione di fondo e dall'efficacia della trasmissione della politica monetaria.

Inoltre, vengono sottolineate alcune raccomandazioni per le politiche governative, incentrate sulla revoca graduale del sostegno legato all'energia e sull'adozione di misure per aumentare la produttività e la competitività economica. Si enfatizza l'importanza di riforme strutturali e investimenti che favoriscano la transizione ecologica e digitale, nonché l'accelerazione verso l'unione dei mercati dei capitali e il completamento dell'unione bancaria.

Analisi dell'Inflazione e dei Rischi Economici

L'inflazione è aumentata al 2,9% a dicembre, ma con una crescita meno intensa del previsto, a causa della scadenza di alcune misure fiscali volte a mitigare l'impatto dei prezzi energetici elevati. Malgrado l'effetto temporaneo degli aumenti energetici, la tendenza generale verso un calo dell'inflazione persiste, con una diminuzione dell'inflazione al netto di energia e alimentari.

Si prevede che l'inflazione continuerà a diminuire nel corso dell'anno, man mano che gli effetti dei precedenti shock energetici e delle restrizioni dell'offerta si attenuano, e che la politica monetaria più restrittiva influenzi negativamente la domanda.

Le proiezioni sui rischi economici suggeriscono una prevalenza di fattori al ribasso per la crescita economica, con potenziali influenze negative derivanti da un'intensificazione della politica monetaria, un rallentamento dell'economia globale e tensioni geopolitiche. Ciò potrebbe avere ripercussioni sulla fiducia di imprese e consumatori e sul commercio internazionale. Tuttavia, vi sono anche potenziali fattori che potrebbero favorire una crescita economica superiore alle attese.

Conclusioni sulle Condizioni Finanziarie e Monetarie

La politica monetaria restrittiva della BCE continua a influenzare le condizioni di finanziamento, con una leggera diminuzione dei tassi sui prestiti alle imprese e un aumento dei tassi sui mutui ipotecari. Si registra un calo della domanda di credito, sebbene i criteri di erogazione del credito siano diventati meno stringenti. Nonostante un lieve miglioramento, la crescita del credito rimane debole, evidenziando la cautela sia delle imprese che delle famiglie nel contesto economico attuale.

25 Gennaio 2024 -  Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria

Nella riunione del 25 Gennaio tenutasi a Francoforte sul Meno, il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha preso una decisione chiave: mantenere inalterati i tre principali tassi di interesse, una mossa che riflette la loro valutazione delle proiezioni inflazionistiche a medio termine, rimaste sostanzialmente invariate. Nonostante un incremento temporaneo dell'inflazione dovuto ai prezzi dell'energia, si è osservata una persistente tendenza alla diminuzione dell'inflazione sottostante. Questo fenomeno è ulteriormente accentuato dagli effetti postumi degli aumenti dei tassi di interesse precedenti, che continuano a influenzare le condizioni di finanziamento, rendendole più stringenti. Di conseguenza, queste condizioni frenano la domanda, contribuendo a moderare l'inflazione. 

Il Consiglio ha ribadito il suo impegno a garantire che l'inflazione ritorni all'obiettivo del 2% nel medio termine in maniera tempestiva. I membri sono convinti che i tassi di interesse attuali, se mantenuti per un periodo adeguato, giocheranno un ruolo significativo nel raggiungimento di questo obiettivo. 

Le future decisioni riguardanti i tassi di interesse mireranno a mantenere un livello di restrizione adeguato fino a quando non sarà necessario.

La Banca Centrale Europea adotterà un approccio basato sui dati per determinare la durata e l'intensità delle misure restrittive, prendendo in considerazione le nuove informazioni economiche e finanziarie, la dinamica dell'inflazione sottostante e l'efficacia della trasmissione della politica monetaria.

I tassi di interesse di riferimento rimarranno fissi al 4,50% per le operazioni principali di rifinanziamento, al 4,75% per le operazioni di rifinanziamento marginale, e al 4,00% per i depositi presso la banca centrale.

Per quanto riguarda i programmi di acquisto di attività, il portafoglio del Programma di Acquisto di Attività (PAA) sta diminuendo gradualmente, mentre il Consiglio direttivo prevede di continuare a reinvestire integralmente i capitali rimborsati dei titoli in scadenza nel quadro del Programma di Acquisto per l’Emergenza Pandemica (PEPP) fino alla prima metà del 2024. Successivamente, ha in programma di ridurre il portafoglio del PEPP di 7,5 miliardi di euro al mese in media, terminando i reinvestimenti entro la fine del 2024. 

Queste azioni dimostrano una flessibilità continuativa nel reinvestimento per mitigare i rischi associati alla pandemia che potrebbero influenzare la trasmissione della politica monetaria.

Inoltre, il Consiglio direttivo valuterà regolarmente l'impatto dei rimborsi delle operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine sulle condizioni monetarie. 

Il Consiglio direttivo ha anche sottolineato la sua prontezza a modificare gli strumenti a sua disposizione, nel rispetto del proprio mandato, per assicurare che l'inflazione si stabilizzi al 2% a medio termine e per mantenere l'efficienza del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Ha inoltre menzionato la possibilità di utilizzare lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione, noto anche come scudo anti spread, per contrastare variazioni di mercato ingiustificate che potrebbero compromettere la politica monetaria nell'area dell'euro, permettendo così di perseguire più efficacemente l'obiettivo di stabilità dei prezzi.

27 Novembre 2023 - Riassunto commenti Lagarde

La conferenza inaugurale con Christine Lagarde, presidente della BCE, si è recentemente aperta, concentrandosi sull'analisi della politica monetaria nell'Eurozona. Nel corso del suo intervento, Lagarde ha affrontato diversi aspetti chiave dell'attuale scenario economico:

  • Stagnazione Economica: Ha evidenziato la persistente stagnazione dell'attività nell'Eurozona, sottolineando che non è il momento di proclamare la vittoria e prevedendo una debolezza prolungata per il resto dell'anno.
  • Pressioni Inflazionistiche: Lagarde ha anticipato un ulteriore indebolimento delle pressioni inflazionistiche, enfatizzando l'importanza di considerare attentamente le forze che influenzano l'inflazione e ribadendo il mandato prioritario della BCE di mantenere la stabilità dei prezzi.
  • Incertezza sulle Prospettive di Inflazione a Medio Termine: Ha riconosciuto l'incertezza nelle prospettive di inflazione a medio termine, riflettendo la complessità del contesto economico attuale.
  • Tendenze sull'Occupazione e Pressioni Salariali: Lagarde ha segnalato segnali di un possibile rallentamento della crescita dell'occupazione verso la fine dell'anno, mantenendo nel contempo pressioni salariali robuste.
  • Possibile Aumento dell'Inflazione Core: Ha indicato la possibilità di un aumento dell'inflazione core nei prossimi mesi, aggiungendo un elemento di attenzione alla valutazione della situazione.

Complessivamente, la dichiarazione di Lagarde ha confermato le prospettive precedentemente avanzate dai singoli banchieri della BCE. Sebbene lo scenario di base suggerisca il mantenimento dei tassi invariati, Lagarde ha accennato alla possibilità di un primo taglio dei tassi nell'aprile 2024, condizionato da eventuali sviluppi sorprendenti nelle pressioni sui prezzi, come indicato dalle prospettive dei mercati monetari.

23 Novembre 2023 - Euro sotto pressione: Riassunto verbali BCE

Oggi, alle 13:30, sono stati pubblicati i verbali della BCE relativi alla riunione di ottobre, durante la quale i tassi di interesse sono stati mantenuti invariati. Nonostante la BCE credesse che i tassi fossero già sufficientemente restrittivi per riportare l'inflazione al suo obiettivo, alcuni membri hanno espresso posizioni più aggressive, suscitando speranze di ulteriori aumenti dei tassi. Tuttavia, il rilascio si è rivelato moderato, accennando alla possibilità di futuri rialzi ma evidenziando anche un aumento dell'incertezza economica. I membri hanno concordato sul mantenimento dei tassi attuali, ma con aspettative cambiate rispetto a un percorso a forma di gobba.

Pur esprimendo la volontà di ulteriori rialzi, il Consiglio direttivo ha riconosciuto le sfide nel raggiungimento dell'obiettivo inflazionistico entro il 2025, con una maggiore flessibilità nel reinvestire i rimborsi PEPP. L'avvertimento di evitare che gli sforzi anti-inflazione possano compromettere il raggiungimento dell'obiettivo ha evidenziato la delicatezza della situazione. L'EUR è sceso dopo il rilascio, con l'EUR/USD in ribasso dall'inizio della giornata, mentre gli indici hanno registrato una risposta modesta, con variazioni minime nei primi 5 minuti dalla pubblicazione dei verbali della BCE.

21 Novembre 2023 - Riassunto commenti Lagarde

La conferenza con la Presidente Lagarde è appena iniziata, e durante la sessione, Lagarde ha comunicato che nei prossimi mesi potrebbero verificarsi letture leggermente più elevate dell'inflazione sottostante. Ha ribadito la disponibilità della BCE a intervenire ulteriormente se fattori esterni minacceranno il processo di lotta all'inflazione. Tuttavia, ha anche sottolineato che l'attuale livello di inasprimento consente alla BCE di osservare attentamente la situazione e di prendere decisioni ponderate per le prossime mosse.

Lagarde ha subordinato le decisioni future ai dati in arrivo, indicando la volontà di agire in caso di un rischio crescente di mancare l'obiettivo di inflazione. Ha esposto l'aspettativa di un lieve aumento dell'inflazione nei prossimi mesi e ha enfatizzato che la politica monetaria attuale richiede un'attenzione particolare alle diverse forze che influenzano l'inflazione, mantenendo al contempo il focus sul mandato della BCE. Lagarde ha concluso affermando che, data l'ampiezza dell'aggiustamento politico, la BCE può concedere del tempo per lo sviluppo delle condizioni, rimanendo attenti fino a quando non emergono prove certe di un ritorno duraturo dell'inflazione verso l'obiettivo.

15 Novembre 2023 - Riassunto commenti Centeno

Nel suo discorso sulla politica monetaria dell'Eurozona, Mario Centeno, banchiere della BCE, ha affrontato diversi aspetti chiave. Ha evidenziato l'importanza della pazienza nella gestione di questa politica e ha sottolineato come le decisioni della BCE siano strettamente legate ai dati economici in arrivo. Centeno ha osservato una diminuzione più rapida delle dinamiche inflative rispetto alle previsioni, indicando che la durata dei tassi attuali sarà determinata dai dati futuri.

Il banchiere ha previsto una convergenza più lenta verso l'inflazione al 2% e ha manifestato ottimismo riguardo alle aspettative positive sull'inflazione per il mese di novembre. Centeno ha rassicurato sul fatto che non sono visibili segni di effetti di secondo impatto sull'economia, ma ha anche espresso preoccupazione riguardo al PIL dell'Eurozona, evidenziando dati non particolarmente ottimisti.

Nel complesso, Centeno ha indicato una certa incertezza riguardo a un possibile atterraggio morbido e ha sottolineato la necessità per la BCE di ridurre il suo bilancio. Tuttavia, ha anche dichiarato che non c'è motivo di accelerare la riduzione del portafoglio del Programma di Acquisto di Attività (APP). Questi commenti complessivamente suggeriscono un approccio accomodante alla politica monetaria, sebbene altri banchieri della BCE sembrino adottare posizioni leggermente più aggressive di recente.

10 Novembre 2023 - Riassunto commenti Lagarde

Oggi, Christine Lagarde, capo della Banca Centrale Europea (BCE), ha esaminato la situazione economica dell'Eurozona e i rischi e le opportunità per il settore bancario statunitense. L'EURUSD mostra attualmente un rafforzamento della valuta europea (+0,2%).

Lagarde ha evidenziato che mantenere bassi i tassi di interesse della BCE a lungo termine contribuirà a raggiungere il target dell'inflazione al 2%, ma la banca sarà pronta a modificare la politica in risposta a gravi shock economici.

Guardando avanti, Lagarde ha previsto un aumento dell'inflazione, ma ha avvertito che la lettura attuale del 2,9% non dovrebbe essere considerata definitiva per raggiungere l'obiettivo. Ha espresso preoccupazione per il mancato accordo sul quadro di politica fiscale dell'UE, sottolineando la necessità di flessibilità nella politica della BCE di fronte a cambiamenti significativi.

In sintesi, Lagarde ha fornito una valutazione dettagliata della situazione economica europea, sottolineando la flessibilità necessaria nella politica della BCE e manifestando preoccupazione per la mancanza di accordo sulla politica fiscale dell'UE.

8 Novembre 2023 - Riassunto commenti dei banchieri BCE

Nella mattinata dell'8 novembre 2023, alcuni banchieri della BCE hanno fatto interessanti interventi sull'attuale situazione economica e sulla politica monetaria. Ecco le dichiarazioni più rilevanti:

Da parte della BCE, Kazaks ha affermato che non si può escludere la possibilità di un ulteriore aumento del tasso di interesse. Wunsch ha sottolineato che è diventato meno probabile che debbano intervenire ulteriormente e che raggiungere un'inflazione al 2% entro il 2025 è ancora lontano. Ha anche evidenziato il rischio di entrare in una forma di stagflazione, con i rischi di crescita che si orientano al ribasso. Makhlouf ha espresso incertezza sul ritorno a un mondo di tassi di interesse bassi, affermando che ci sono troppe variabili in gioco. Lane ha notato alcuni progressi sull'inflazione core, ma non sufficienti, sottolineando che un'infazione al 2,9% non dovrebbe rassicurare molto.

In sintesi, i banchieri della BCE sembrano condividere una prospettiva cauta sull'andamento economico, con una certa preoccupazione per l'inflazione e una consapevolezza delle sfide che l'economia globale sta affrontando.

26 Ottobre 2023 - BCE mantiene i tassi invariati al 4,5%

La BCE ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati al 4,5%. La presidente Christine Lagarde ha indicato che eventuali tagli dei tassi sono al momento prematuri, e che l'economia nell'area euro potrebbe rimanere debole nel 2023. La BCE è determinata a riportare l'inflazione al 2% a medio termine. Il portafoglio del Programma di acquisto di attività si sta riducendo gradualmente, e il PEPP prevede reinvestimenti almeno fino alla fine del 2024. La BCE è pronta ad utilizzare tutti gli strumenti disponibili per raggiungere l'obiettivo di inflazione e preservare la stabilità dei prezzi.

14 Settembre 2023 - Verbali BCE: tassi ancora in aumento di 25 punti base

La BCE ha aumentato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso di riferimento al 4,5%. La decisione è stata presa con una solida maggioranza nel Consiglio direttivo, nonostante alcune preferissero attendere dati più precisi. Le previsioni indicano un'inflazione media del 5,6% nel 2023, 3,2% nel 2024 e 2,1% nel 2025. Questo aumento riflette principalmente l'evoluzione dei prezzi dell'energia. Le nuove tariffe entreranno in vigore il 20 settembre 2023.

La BCE ritiene che questi nuovi tassi contribuiranno a riportare l'inflazione all'obiettivo. Le future decisioni garantiranno che i tassi rimangano restrittivi finché necessario, guidate dai dati economici. Il Programma di acquisto di attività si sta riducendo gradualmente, e il capitale rimborsato dal PEPP verrà reinvestito almeno fino alla fine del 2024.

Il Consiglio direttivo è pronto ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per raggiungere l'obiettivo del 2% di inflazione e garantire la stabilità dei prezzi nell'area dell'euro.

31 Agosto 2023 - Verbali BCE: incertezza riguardo a possibili aumenti futuri dei tassi

Le proiezioni per settembre potrebbero mostrare una notevole diminuzione dell'inflazione rispetto all'obiettivo previsto, suggerendo che un aumento ulteriore dei tassi potrebbe non essere necessario in quel momento. Emergono preoccupazioni significative riguardo alla stagflazione e all'elevata inflazione core, ma il rischio di una spirale salariale sembra contenuto.

Le discussioni ufficiali evidenziano un orientamento verso politiche accomodanti e sollevano dubbi su un possibile aumento dei tassi a settembre, anche in caso di un'accelerazione sorprendente dell'inflazione. Tuttavia, sembra che le proiezioni per settembre potrebbero indicare un ritorno dell'inflazione entro i parametri previsti, rendendo inopportuno un ulteriore taglio dei tassi.

27 Luglio 2023 - BCE alza i tassi di interesse di riferimento di altri 0,25 punti percentuali

La Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi di interesse di riferimento di un ulteriore 0,25 punti percentuali, portando il tasso di rifinanziamento principale dal 4% al 4,25%. La Banca Centrale Europea ha dichiarato che gli aumenti precedenti dei tassi stanno già influenzando l'economia e che le decisioni future saranno influenzate dall'andamento dell'economia e dell'inflazione. 

Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Consumatori Italiani, ha osservato che questo aumento potrebbe causare difficoltà finanziarie per chi ha mutui a tasso variabile e per famiglie e aziende in cerca di prestiti. Basandosi su un recente Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG) comunicato dalla Banca d'Italia, del 4,58%, ha stimato che un aumento dei tassi del 25% comporterebbe un aumento mensile di 20 euro per chi stipula attualmente mutui a tasso variabile, equivalente a un aumento annuale medio di circa 240 euro.

15 Giugno 2023 - BCE: tassi in aumento di altri 25 punti base

La Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso di riferimento al 4%. La presidente Christine Lagarde ha affermato che c'è stata un'ampia concordanza tra i membri del Consiglio direttivo riguardo a questa decisione. Nonostante una diminuzione dell'inflazione, la BCE ritiene che rimarrà troppo elevata per un periodo prolungato. Le proiezioni indicano che l'inflazione dovrebbe attestarsi al 5,4% nel 2023, al 3% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. 

I precedenti aumenti dei tassi stanno influenzando le condizioni monetarie e di finanziamento nella zona euro. Inoltre, la BCE ha annunciato la fine dei reinvestimenti nel Programma di acquisto di attività a partire da luglio 2023. Di conseguenza, i tassi di interesse principali di rifinanziamento, marginali e sui depositi saranno rispettivamente del 4,00%, 4,25% e 3,50%, con effetto dal 21 giugno 2023.

4 Maggio 2023 - BCE: tassi nuovamente in aumento, questa volta di 25 punti base

La BCE ha continuato la sua politica di restrizione monetaria, aumentando i tassi di interesse di 25 punti base al 3,75%. Nonostante una diminuzione dell'inflazione, la BCE ritiene che le prospettive di inflazione rimangano troppo elevate per un periodo prolungato. Il Consiglio direttivo ha osservato che le informazioni più recenti confermano la valutazione delle prospettive di inflazione fatte in precedenza. Sebbene l'inflazione sia diminuita negli ultimi mesi, le pressioni di fondo sui prezzi rimangono intense.

La trasmissione dei precedenti aumenti dei tassi alle condizioni monetarie e di finanziamento nell'area dell'euro è stata forte, ma l'impatto sull'economia reale è incerto.

La BCE ha deciso di aumentare i tassi di interesse principali di rifinanziamento, marginali e sui depositi rispettivamente al 3,75%, 4% e 3,25% a partire dal 10 maggio 2023. Le decisioni future assicureranno che i tassi rimangano sufficientemente restrittivi per riportare l'inflazione al target del 2% a medio termine.

Il portafoglio del Programma di acquisto di attività (PPA) sta riducendo il suo ritmo, con una diminuzione media di 15 miliardi di euro al mese fino a giugno 2023. I reinvestimenti nel quadro del PPA termineranno da luglio 2023. Per quanto riguarda il PEPP, i reinvestimenti continueranno almeno fino alla fine del 2024.

Il Consiglio direttivo è pronto ad adattare gli strumenti a sua disposizione per riportare l'inflazione al 2% e preservare la trasmissione della politica monetaria. La BCE può fornire liquidità al sistema finanziario dell'area dell'euro se necessario. L'uso dello strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può contrastare dinamiche di mercato disordinate che minacciano la trasmissione della politica monetaria.

16 Marzo 2023 - BCE, ulteriore aumento di 50 punti base

La BCE ha proseguito con la sua politica di restrizione monetaria, aumentando i tassi di interesse di 50 punti base al 3,5%. Il Consiglio direttivo ha sottolineato che monitora attentamente le tensioni presenti nei mercati e che è pronto a intervenire per mantenere la stabilità dei prezzi e finanziaria nell'area dell'euro.

Nella riunione del 16 marzo 2023, il Consiglio direttivo ha deciso di aumentare i tassi di interesse di rifinanziamento principali, marginali e sui depositi rispettivamente al 3,50%, 3,75% e 3,00%, con effetto dal 22 marzo 2023. L'incertezza elevata ha reso più importante un approccio basato sui dati per le decisioni sui tassi, che saranno guidate dalle valutazioni delle prospettive di inflazione alla luce dei nuovi dati economici e finanziari.

La BCE segue attentamente le tensioni di mercato e si impegna a intervenire se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e finanziaria. La BCE ha sottolineato che il settore bancario dell'area dell'euro è solido, ma ha anche affermato di avere gli strumenti necessari per fornire liquidità al sistema finanziario se necessario.

Il portafoglio del Programma di acquisto di attività (PPA) sta diminuendo in modo graduale, con una riduzione media di 15 miliardi di euro al mese fino a giugno 2023. Per quanto riguarda il PEPP, i reinvestimenti continueranno almeno fino alla fine del 2024.

Il Consiglio direttivo esaminerà regolarmente il ruolo delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine nell'orientamento della politica monetaria. La BCE è pronta ad adattare tutti gli strumenti a sua disposizione per riportare l'inflazione al 2% e garantire una trasmissione ordinata della politica monetaria. La BCE è in grado di fornire liquidità al sistema finanziario dell'area dell'euro se necessario e può utilizzare lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria per contrastare dinamiche di mercato che minacciano la trasmissione della politica monetaria.

Cos’è la BCE e qual è il suo impatto sull’economia italiana?

BCE bandiera unione europea

La Banca centrale europea (BCE) è la banca centrale della zona euro, che è un gruppo di 19 paesi dell'Unione europea che hanno adottato l'euro come valuta. L'obiettivo principale della BCE è mantenere la stabilità dei prezzi nella zona euro. Lo fa fissando i tassi di interesse, acquistando e vendendo titoli di stato e fornendo prestiti alle banche.

La BCE ha un impatto significativo sull'economia italiana. Le decisioni sui tassi di interesse della BCE influenzano il costo del prestito di denaro per le imprese ed i consumatori in Italia. Quando la BCE aumenta i tassi di interesse, diventa più costoso per le imprese e i consumatori prendere in prestito denaro, il che può rallentare la crescita economica. Quando la BCE abbassa i tassi di interesse, diventa meno costoso per le imprese e i consumatori prendere in prestito denaro, il che può stimolare la crescita economica.

La BCE acquista e vende anche titoli di Stato. Ciò può influire sugli oneri finanziari del governo italiano. Quando la BCE acquista titoli di stato italiani, contribuisce ad abbassare il tasso di interesse che il governo italiano deve pagare sul proprio debito. Ciò può rendere più facile per il governo italiano prendere in prestito denaro e finanziare il suo deficit di bilancio.

La BCE fornisce anche prestiti alle banche. Questo può aiutare a stabilizzare il sistema bancario italiano. Quando le banche sono in difficoltà, la BCE può fornire loro prestiti per aiutarle a restare a galla. Ciò può impedire che una crisi finanziaria si propaghi all'economia italiana.

Nel complesso, la BCE ha un impatto significativo sull'economia italiana. Le decisioni sui tassi di interesse, gli acquisti di obbligazioni e le attività di prestito della BCE possono tutti influenzare l'economia italiana. Le politiche della BCE sono progettate per mantenere la stabilità dei prezzi e promuovere la crescita economica nella zona euro. Tuttavia, queste politiche possono anche avere conseguenze indesiderate per singoli paesi, come l'Italia.

Negli ultimi anni, la BCE ha alzato i tassi di interesse nel tentativo di combattere l'inflazione. Ciò ha avuto un impatto misto sull'economia italiana. Da un lato, ha contribuito a rallentare l'inflazione. D'altra parte, ha reso più costoso per le imprese e i consumatori prendere in prestito denaro, il che potrebbe rallentare la crescita economica.

La BCE sta inoltre affrontando una serie di sfide, come la guerra in corso in Ucraina e l'aumento del costo dell'energia. Queste sfide potrebbero rendere più difficile per la BCE raggiungere i suoi obiettivi di mantenere la stabilità dei prezzi e promuovere la crescita economica.

Tassi di interesse in italia: prospettive future

bce tassi interesse mutui italia

Ecco alcuni dei fattori che potrebbero influenzare la situazione dei tassi di interesse in Italia in futuro:

Il ritmo dell'inflazione

Se l'inflazione continua a salire, la BCE probabilmente continuerà ad aumentare i tassi di interesse.

La crescita economica

Se la crescita economica rallenta, la BCE potrebbe essere meno aggressiva nell'aumentare i tassi di interesse.

La situazione politica

Se c'è instabilità politica in Italia, potrebbe portare a tassi di interesse più elevati in quanto gli investitori richiedono un premio di rischio più elevato.

SCENARIO 1: Tassi d’interesse in aumento - cosa significa per i mutui?

bce tassi interesse in aumento

I tassi di interesse in aumento significano che i proprietari di casa con mutui a tasso variabile vedranno aumentare le loro rate mensili. Questo potrebbe rendere difficile per alcune persone permettersi i loro mutui e potrebbe portare a un aumento dei mutui in default. I proprietari di casa con mutui a tasso fisso non saranno interessati dall'aumento dei tassi di interesse fino alla fine del loro periodo a tasso fisso.

L'aumento dei tassi di interesse è anche destinato a raffreddare il mercato immobiliare italiano. Poiché diventa più costoso prendere in prestito denaro, le persone saranno meno propense ad acquistare case. Questo potrebbe portare a un calo dei prezzi delle case e potrebbe rendere più difficile per le persone vendere le loro case.

L'aumento dei tassi di interesse è un'arma a doppio taglio per l'economia italiana. Da un lato, renderà più costoso il prestito di denaro, il che potrebbe rallentare la crescita economica. D'altra parte, lo renderà più attraente per i risparmiatori, il che potrebbe portare a un aumento degli investimenti. L'impatto complessivo dell'aumento dei tassi di interesse sull'economia italiana resta da vedere.

Come prepararsi per l'aumento dei tassi di interesse

Se sei un proprietario di casa con un mutuo a tasso variabile, dovresti iniziare a prepararti per l'aumento dei tassi di interesse ora. Ci sono alcune cose che puoi fare per proteggerti dall'impatto dei tassi di interesse in aumento:

  1. Assicurati di avere un budget: Verifica di essere in grado di permetterti le tue rate mensili del mutuo, anche se i tassi di interesse aumentano. Un bilancio ben strutturato ti aiuterà a prevenire difficoltà finanziarie.
  2. Valuta la possibilità di rifinanziare: Se hai un mutuo a tasso variabile, potresti valutare la possibilità di rifinanziare con un mutuo a tasso fisso. Attenzione: da un lato, questo ti proteggerà da eventuali ulteriori aumenti dei tassi di interesse, ma dall’altro, in caso di cali, non potrai beneficiare di tale riduzione.
  3. Aumenta le tue rate mensili del mutuo: Considera l'opzione di incrementare le rate mensili del mutuo di una piccola somma. Questo contribuirà a ridurre il tuo saldo in sospeso e renderà il tuo mutuo più conveniente se i tassi di interesse aumentano.
  4. Accumula risparmi: Cerca di accumulare risparmi in modo da avere un fondo di emergenza nel caso in cui dovessi affrontare rate del mutuo più elevate.

Se stai pensando di acquistare una casa, dovresti tenere conto del potenziale impatto dei tassi di interesse in aumento. Potresti voler considerare l'acquisto di una casa con un mutuo più piccolo o con un mutuo a tasso fisso. Dovresti anche assicurarti di avere una buona comprensione della tua situazione finanziaria e di essere in grado di permetterti le tue rate mensili del mutuo, anche se i tassi di interesse aumentano.

SCENARIO 2: Tassi d’interesse in calo - cosa significa per i mutui?

BCE tassi interesse in calo

Un significativo calo dei tassi d'interesse rappresenta un vento favorevole per coloro che hanno mutui ipotecari. I mutuatari possono aspettarsi un notevole sollievo finanziario poiché i loro pagamenti mensili si ridurranno sensibilmente. Per chi possiede mutui a tasso variabile, questo si tradurrà in un notevole risparmio, liberando risorse che possono essere destinate a scopi diversi, come ulteriori investimenti o spese familiari. 

Inoltre, chi è interessato all'acquisto di una nuova casa avrà l'opportunità di beneficiare di condizioni di prestito più vantaggiose, grazie ai mutui a tasso fisso che diventano più accessibili. 

In un clima di tassi d'interesse in calo, il peso finanziario dell'indebitamento immobiliare diventa meno gravoso, aprendo nuove prospettive e opportunità per i mutuatari e gli aspiranti proprietari.

Mentre il calo dei tassi d'interesse offre molte opportunità, è importante adottare un approccio equilibrato e consapevole. I tassi d'interesse bassi possono influenzare il rendimento dei risparmi, spingendo i risparmiatori a cercare modi alternativi per far crescere il proprio patrimonio. Inoltre, è necessario prestare attenzione alla possibilità che i tassi d'interesse possano tornare a salire in futuro.

Come approfittare del calo dei tassi di interesse?

Il calo dei tassi di interesse può offrire diverse opportunità finanziarie che vale la pena considerare per massimizzare i benefici. Ecco alcune strategie da tenere in mente:

  1. Rifinanziamento del Mutuo: Se hai un mutuo esistente a tasso variabile, valuta la possibilità di rifinanziare il tuo mutuo a tasso fisso. Questo potrebbe proteggerti da future fluttuazioni dei tassi di interesse e garantirti pagamenti mensili più stabili nel tempo.
  2. Esplora Nuovi Investimenti: Con i tassi d'interesse più bassi, potresti voler esaminare opzioni di investimento che potrebbero offrire rendimenti più attraenti rispetto ai conti di risparmio tradizionali. Tuttavia, è importante valutare attentamente il rischio associato a ciascun investimento e fare ricerche approfondite prima di prendere decisioni.
  3. Acquisto di Proprietà: Se stai pensando di acquistare una casa, questo potrebbe essere un momento favorevole. I mutui a tasso fisso potrebbero offrire condizioni di prestito più vantaggiose, riducendo il costo totale del finanziamento. Assicurati di esaminare attentamente le diverse opzioni di mutuo e di calcolare quanto puoi permetterti in base ai tuoi obiettivi finanziari.
  4. Ristrutturazione e Miglioramenti: I tassi d'interesse più bassi potrebbero rendere più accessibili i prestiti per ristrutturazioni e miglioramenti domestici. Questo potrebbe essere il momento ideale per investire nella tua casa, aumentandone il valore e migliorandone la qualità.
  5. Riduci il Debito: Se hai debiti a tassi di interesse più elevati, come carte di credito o prestiti personali, potresti considerare di consolidare il debito o di trasferirlo a un prestito con un tasso d'interesse più basso. Ciò potrebbe aiutarti a risparmiare denaro sui costi degli interessi e a ridurre il debito più rapidamente.
  6. Risparmia di Più: Se hai già un fondo di risparmio o un piano di investimento, potresti voler aumentare i tuoi contributi grazie al risparmio sui costi degli interessi sui prestiti. Ciò ti aiuterà a costruire una base finanziaria solida per il futuro.
  7. Valuta la Diversificazione: I tassi d'interesse bassi possono influenzare diversi settori dell'economia. Valuta l'opportunità di diversificare il tuo portafoglio di investimenti per cogliere vantaggi dalle diverse opportunità create da questo scenario.

In ogni caso, è fondamentale agire con cautela e prendere decisioni informate. Consulta un consulente finanziario esperto per discutere delle tue opzioni e valutare come il calo dei tassi di interesse può influenzare la tua situazione finanziaria complessiva.

FAQ

Al 15 agosto 2023, il tasso di interesse in Italia è del 4,25%. Questo tasso è il principale tasso di rifinanziamento fissato dalla BCE, il cui obiettivo è combattere l'inflazione e stabilizzare l'economia.

La Banca Centrale Europea (BCE) è la banca centrale della zona euro, responsabile di mantenere la stabilità dei prezzi. Impatta l'economia italiana influenzando i tassi di interesse, l'acquisto di titoli di stato e fornendo prestiti alle banche.

Le decisioni sui tassi di interesse della BCE influenzano il costo dei prestiti per imprese e consumatori in Italia. Aumenti o riduzioni dei tassi possono impattare la crescita economica e il finanziamento governativo.

Con tassi di interesse in aumento, i proprietari di case con mutui a tasso variabile vedono un aumento delle rate mensili. Ciò potrebbe portare a una maggiore difficoltà nel far fronte ai pagamenti, potenzialmente aumentando i mutui in default.

I proprietari con mutui a tasso variabile possono considerare il rifinanziamento a tasso fisso e incrementare le rate mensili per ridurre il debito pendente. Avere un budget strutturato e risparmi di emergenza è altrettanto cruciale.

L'aumento dei tassi di interesse può raffreddare il mercato immobiliare, poiché prendere in prestito diventa più costoso. Questo potrebbe portare a un calo dei prezzi delle case e rendere più difficile la vendita.

Fattori come l'inflazione, la crescita economica e la situazione politica possono influenzare i tassi di interesse. La BCE deve bilanciare queste variabili per raggiungere la stabilità economica.

Il calo dei tassi di interesse può ridurre i pagamenti mensili dei mutuatari con mutui a tasso variabile. I proprietari potrebbero risparmiare denaro grazie a rate mensili più basse. Inoltre, coloro che hanno mutui a tasso fisso potrebbero valutare l'opportunità di rifinanziare a condizioni più favorevoli.

Un mutuo a tasso fisso offre pagamenti costanti durante il periodo del prestito, indipendentemente dalle fluttuazioni dei tassi di interesse. Durante un calo dei tassi, un mutuo a tasso fisso può proteggere il mutuatario da futuri aumenti dei tassi e offrire stabilità finanziaria.

Se hai un mutuo a tasso variabile, un calo dei tassi può portare a pagamenti mensili più bassi. Tuttavia, è importante considerare eventuali clausole contrattuali, come limiti di riduzione dei tassi o tassi minimi, che potrebbero influenzare l'entità della riduzione.

I tassi di interesse in calo possono stimolare l'attività economica attraverso una maggiore spesa e investimenti da parte delle imprese e dei consumatori. Ciò può portare a una crescita economica più rapida, ma è importante monitorare anche eventuali rischi di inflazione eccessiva.

I settori che potrebbero trarre vantaggio da tassi di interesse bassi includono il mercato immobiliare, le imprese che richiedono finanziamenti per investimenti, il settore automobilistico e le industrie legate ai beni durevoli.

Se desideri rifinanziare il tuo mutuo a causa dei tassi di interesse in calo, inizia contattando la tua istituzione finanziaria attuale. Valuta le nuove offerte disponibili e confrontale con il tuo attuale mutuo per determinare se il rifinanziamento è vantaggioso considerando i costi associati.

I rischi includono una possibile sovraesposizione al debito, il rischio di una possibile futura inversione dei tassi e il potenziale impatto su rendimenti di investimenti a basso rischio. Puoi mitigare questi rischi attraverso una pianificazione finanziaria oculata, diversificando i tuoi investimenti e mantenendo una visione a lungo termine.

Scritto da

Gaia Zerbola

Questo materiale è una comunicazione di marketing ai sensi dell'Art. 24, paragrafo 3, della direttiva 2014/65 / UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativa ai mercati degli strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2002/92 / CE e la direttiva 2011/61 / UE (MiFID II). La comunicazione di marketing non è una raccomandazione di investimento o informazioni che raccomandano o suggeriscono una strategia di investimento ai sensi del regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativo agli abusi di mercato (regolamento sugli abusi di mercato) e che abroga la direttiva 2003/6 / CE del Parlamento europeo e del Consiglio e direttive della Commissione 2003/124 / CE, 2003/125 / CE e 2004/72 / CE e regolamento delegato (UE) 2016/958 della Commissione, del 9 marzo 2016, che integra il regolamento UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per le disposizioni tecniche per la presentazione obiettiva di raccomandazioni di investimento o altre informazioni che raccomandano o suggeriscono una strategia di investimento e per la divulgazione di particolari interessi o indicazioni di conflitti di interessi o qualsiasi altra consulenza, anche nell'ambito della consulenza sugli investimenti, ai sensi della legge sugli strumenti finanziari del 29 luglio 2005 (ad es. Journal of Laws 2019, voce 875, come modificata). La comunicazione di marketing è preparata con la massima diligenza, obiettività, presenta i fatti noti all'autore alla data di preparazione ed è priva di elementi di valutazione. La comunicazione di marketing viene preparata senza considerare le esigenze del cliente, la sua situazione finanziaria individuale e non presenta alcuna strategia di investimento in alcun modo. La comunicazione di marketing non costituisce un'offerta di vendita, offerta, abbonamento, invito all'acquisto, pubblicità o promozione di strumenti finanziari. XTB S.A. non è responsabile per eventuali azioni o omissioni del cliente, in particolare per l'acquisizione o la cessione di strumenti finanziari. XTB non si assume alcuna responsabilità per qualsiasi perdita o danno, anche senza limitazione, eventuali perdite, che possono insorgere direttamente o indirettamente, intrapresa sulla base delle informazioni contenute in questa comunicazione di marketing. Nel caso in cui la comunicazione di marketing contenga informazioni su eventuali risultati relativi agli strumenti finanziari ivi indicati, questi non costituiscono alcuna garanzia o previsione relativa ai risultati futuri. Le prestazioni passate non sono necessariamente indicative dei risultati futuri, e chiunque agisca su queste informazioni lo fa interamente a proprio rischio.

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