La lettura preliminare dell’inflazione svedese per agosto ha mostrato un aumento dell’inflazione headline all’1,1% a/a (da 0,8% a luglio), il livello più alto da febbraio, mentre i prezzi al consumo sono diminuiti dello 0,4% m/m. La misura preferita dalla Riksbank, il CPIF, è salita al 3,3% a/a (contro il 3,0% precedente e sopra le attese del 3,2%), mentre il CPIF al netto dell’energia è sceso al 2,9% (da 3,2%). Questo mix indica pressioni sui prezzi di fondo persistenti, anche se l’inflazione headline resta chiaramente al di sotto dell’obiettivo del 2%.
Sul fronte dell’attività economica, i PMI svedesi sono rimbalzati con forza in agosto, con l’indice dei servizi in aumento a 53,4 e il composito a 53,9, dopo un calo diffuso a luglio. Il miglioramento è stato trainato da componenti di occupazione e domanda più forti, segnalando che il rallentamento osservato a inizio estate potrebbe essere stato temporaneo. Il rimbalzo dei PMI rafforza l’ipotesi contro un allentamento rapido della politica monetaria.
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Apri un Conto Scarica la app mobile Scarica la app mobileI mercati ora si aspettano che la Riksbank mantenga il tasso di riferimento al 2,0% il 23 settembre, spostando le attese di eventuali tagli più verso novembre. A seguito dei dati sull’inflazione odierni, l’EUR/SEK è salito dello 0,2% da 10,98 a 11,00, rimbalzando da un supporto chiave, con la corona svedese che oggi si distingue come una delle valute G10 più deboli.
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