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11:06 · 29 dicembre 2025

Grafico del giorno: PLATINUM (29.12.2025)

Crushed platinum ore
PLATINUM
Commodities
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Il platino scivola del 5% dopo aver toccato il massimo storico di 2.472 dollari, in un contesto di vendite generalizzate di metalli preziosi.

Dopo aver superato il massimo storico a 2.472 dollari, il contratto sul platino si è spostato rapidamente in territorio difensivo. La fase di ribasso ha trovato supporto sul livello di ritracciamento di Fibonacci del 23,6% e attualmente i prezzi scambiano intorno ai livelli di chiusura del 23 dicembre.
Fonte: xStation5

Dall’inizio di dicembre fino alla metà della sessione asiatica di oggi, i futures sul platino hanno registrato un rialzo record del 50%. L’indicatore RSI era già prossimo alla zona di ipercomprato (>70) all’inizio dell’ultimo forte rally, quando i prezzi oscillavano intorno al precedente massimo storico vicino a 1.700 dollari (area evidenziata in giallo). Le preoccupazioni legate a una possibile sopravvalutazione non hanno tuttavia impedito un’ulteriore fase di euforia.

I rialzi del platino sono stati inizialmente sostenuti da un diffuso sentiment rialzista sui metalli preziosi, alimentato dalle aspettative di un ulteriore allentamento della politica monetaria. Tassi di interesse più bassi aumenterebbero la liquidità di mercato, sostenendo la domanda complessiva e riducendo il costo opportunità di detenere materie prime rispetto a depositi o obbligazioni remunerate. Nel caso specifico del platino, un ruolo chiave è stato giocato dalle carenze di offerta, messe in evidenza da una solida domanda industriale (in particolare per i catalizzatori automobilistici) e dal settore della gioielleria.

Il deficit cronico del platino dovrebbe attenuarsi nel 2026.
Fonte: World Platinum Investment Council, Report Q3 2025

Tuttavia, il ruolo di bene rifugio non è riuscito a sostenere i metalli preziosi a fine anno. Sebbene i colloqui tra Trump e Zelensky non abbiano prodotto progressi concreti verso la pace, le narrazioni più ottimistiche su una “guerra prossima alla conclusione” e su un “accordo al 90% sul piano di pace” sono state sufficienti a spingere gli investitori a prendere profitto in mercati in ipercomprato. Oltre al platino, hanno registrato cali anche l’oro (-1,4%), l’argento (-4%) e il palladio (-12%).

Le vendite sui metalli preziosi sono state ulteriormente favorite dalla stabilizzazione delle aspettative sulla mossa della Fed di gennaio (i mercati dei swap prezzano una probabilità di circa l’80% di tassi invariati) e dalla cautela in vista della pubblicazione dei verbali del FOMC prevista per domani. Il platino, tuttavia, deve anche fare i conti con pressioni dal lato dell’offerta che dovrebbero normalizzarsi nel 2026, dopo anni di deficit. Il report WPIC di novembre segnala un lieve calo dei consumi industriali nei settori chiave (catalizzatori e gioielleria) e flessioni più marcate del palladio potrebbero incentivare ulteriormente i produttori a sostituire il platino con alternative più economiche.

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