IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE USA E I MERCATI
Tasso di disoccupazione previsto al 3,9%, dato invariato rispetto al dato precedente, pertanto non é previsto alcun peggioramento. Le criticitá su questo dato peró risultano palesi da altri dati che sono usciti, non solo negli ultimi giorni, ma anche negli ultimi mesi con le numerose revisioni, sia degli Adp, dei Jolts, dei nonfarm payrolls, in sostanza le revisioni degli ultimi mesi hanno mascherato una forte diminuzione dei posti di lavoro, numeri che a quanto pare non sembrano aver intaccato il dato sul tasso di disoccupazione che rimane ancora sotto il 4%. L'andamento del tasso di disoccupazione presenta una dinamica di lungo periodo che andrebbe a considerare un suo forte aumento nei prossimi data-release, in quanto la media a 18 mesi del dato é stata superata di netto (linea gialla sul grafico) e questo evento tecnico ha portato sempre allo stesso epilogo, un forte aumento del tasso di disoccupazione nell'arco di poco tempo, una vera e propria accelerazione. Nel grafico in allegato si puó notare come ogni qualvolta il tasso di disoccupazione (linea bianca) ha superato al rialzo la sua media a 18 mesi (linea gialla), abbiamo visto una forte salita della disoccupazione nei mesi successivi (riquadri verdi), condizione sempre verificatasi dagli anni 70 ad oggi. Il problema risulta peró nell'influenza di questo andamento del tasso di disoccupazione che porta poi ad un forte ritracciamento dei mercati finanziari. Le ultime volte che abbiamo visto queste accelerazioni al rialzo del tasso di disoccupazione, dobbiamo tornare al 2000 e al 2007, annate storiche per i mercati azionari ribassisti. La fed é molto attenta al tasso di disoccupazione in quanto un suo forte rialzo potrebbe mettere pressione sui prossimi tagli, tanto piú aumenta la disoccupazione, tanto piú i tagli dovranno essere incisivi, l'inflazione passa (quasi) in secondo piano.

I MERCATI PRIMA DEL DATO
Dax e Ftse Mib cedono i massimi con un movimento pulito al ribasso, senza molti ripensamenti se non nel brevissimo termine. Dax cede quasi il -1% cosí come il Ftse Mib. Nasdaq e S&P500, i due piú importanti indici americani, stazionano ancora sui massimi dopo la giornata di pausa di ieri dove il tentativo di discesa dai massimi non é stato possibile per via della forte dinamica rialzista manifestatasi due giorni fa. Possibili movimenti di squeeze sul dato, ossia accelerazioni in una direzione o in un'altra dovute alla forte volatilitá attesa sull'uscita del dato. Attenzione ai massimi, un rialzo verso e oltre i massimi potrebbe portare a ritracciamenti consistenti e se il dato dovesse uscire particolarmente negativo potremmo assistere a dei ribassi molto consistenti che potrebbero compromettere in modo decisivo l'attuale trend rialzista.
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