A breve l'uscita dell'inflazione Usa, prevista stabile al 3,4%, il tutto prima della decisione sui tassi da parte della Fed in programma stasera alle ore 20:00 con annessa conferenza stampa di Jerome Powell prevista per le 20:30. A parte il dato dell'inflazione, la conferenza stampa di Powell potrebbe essere cruciale in quanto si attendono le parole del presidente della Fed in merito ai numeri del mercato del lavoro, particolarmente discordanti nell'ultima rilevazione di venerdí scorso. Al momento i mercati europei sono in ripresa mentre gli Usa rimangono ancora sui massimi raggiunti nella serata di ieri.
INFLAZIONE E MERCATO DEL LAVORO
Alle 14:30 l'inflazione Usa é prevista stabile al 3,4%, un dato ancora alto rispetto al target stabilito dalla Fed del 2%, un dato che di fatto potrebbe passare in secondo piano rispetto a quanto sta succedendo sul mercato del lavoro Usa, in fase di netto indebolimento dopo i numeri visti venerdí scorso. A porre il dubbio in merito a ció, sicuramente i dati NFP usciti nettamente superiori alle aspettative ma che di fatto sono stati rivisti al ribasso nelle ultime 15 rilevazioni per ben 12 volte, in pratica c'é l'80% di possibilitá che i numeri visti venerdí saranno rivisti al ribasso nei prossimi due mesi. Il tasso di disoccupazione é il nodo cruciale per i prossimi tagli dei tassi delle banche centrali globali in quanto un suo ulteriore peggioramento metterebbe pressione all'economia, pertanto le banche centrali non vedono solamente l'inflazione ma vedono anche e soprattutto il tasso di disoccupazione. Citare la Curva di Phillips come fonte di questa teoria é il minimo in quanto secondo questa "legge" macroeconomica, ad un aumento del tasso di disoccupazione corrisponde una diminuzione dell'inflazione. Il problema di questa teoria é sempre il timing, non sappiamo quale delle due grandezze si muove prima rispetto all'altra, pertanto basta solamente uno scossone su una delle due grandezze per determinare la direzione che i tassi intraprenderanno nel corso dei prossimi mesi.
I MERCATI PRIMA DI FED E INFLAZIONE
L'Europa si riprende dai minimi visti ieri, soprattutto Dax e Ftse Mib che avevano chiuso la giornata con performance particolarmente negative, mentre in Usa rimaniamo sui massimi dopo la folle corsa al rialzo di Apple che ha letteralmente trascinato i 3 indici di riferimento per le borse americane, ossia Nasdaq, S&P500 e Dow Jones. Si comprano titoli di Stato di tutti i paesi G10 con un conseguente lieve calo dei rendimenti mentre sul Forex si attende un impulso importante sul dollaro, soprattutto per quanto riguarda il cambio UsdJpy che rimane ancora in alto verso i 157 dopo i vari interventi della Boj che al momento sembrano non aver sortito alcun effetto. Sul cambio in questione c'é ancora in atto il carry trade tra dollaro e yen, il piú conveniente sulle majors del Forex, pertanto un cambiamento delle aspettative degli operatori in merito ai tassi potrebbe essere decisivo per un ribasso forte di UsdJpy nel corso delle prossime giornate di negoziazione.
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Registrati per un conto reale PROVA UNA DEMO Scarica la app mobile Scarica la app mobileGrafico giornaliero di UsdJpy prima dei dati di oggi - Fonte:XStation
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