PIL USA e Richieste Sussidi
Ieri i mercati hanno dato prova della loro modalitá risk off, soprattutto per quanto riguarda i mercati europei che al momento risultano assolutamente volenterosi di tentare di vendere massimi e cercare di colmare quel gap di rendimento con i mercati americani che di fatto rappresenta una vera e propria anomalia per quanto riguarda il lungo periodo. Dax e Ftse Mib vanno a riattaccare i livelli di apertura della settimana, mentre gli americani crollano sotto i colpi dei ribassi delle big tech, prima su tutti Nvidia che va a perdere il -5,7% alimentando il ribasso di S&P500 e Nasdaq. La situazione tecnica risulta al limite del compromesso sul finire del mese e i mercati americani, qualora dovessero chiudere il mese di marzo su questi livelli, potrebbero iniziare un ribasso di lungo periodo, un vero e proprio bear market della durata di diversi mesi.GDP NOW E PIL USA, BRUTTI DATI
Ieri il GdpNow é stato confermato a -1,8% per il primo trimestre del 2025, un dato assolutamente pessimo mentre per quanto riguarda l'aggiustamento dovuto alle importazioni ed esportazioni di oro, il dato si attesterebbe a +0,2%, un dato molto piú basso rispetto ai dati visti nei mesi scorsi. In sostanza il Pil Usa é arretrato di molto nel corso di quest'ultimo mese, pertanto non dovremmo aspettarci certamente un'espansione economica o un miglioramento della situazione attuale, anzi, la situazione macroeconomica sta volgendo al peggio e il dato sul GdpNow sta confermando questa tendenza. Le criticitá arrivano soprattutto dal mercato del lavoro che vede ancora una disoccupazione relativamente stabile attorno al 4,1%, ma non basta un dato per inquadrare la situazione. Al momento l'economia Usa é sicuramente in rallentamento, l'effetto delle altre variabili macro lo si vedrá nel corso dei prossimi data-release delle prossime settimane e mesi. Oggi l'uscita del Pil Usa, dato headline previsto dal 3,1% al 2,3%, anche qui un ribasso consistente, non ci resta che attendere.

DISOCCUPAZIONE E MERCATO DEL LAVORO USA
Prossima settimana avremo l'uscita del dato sulla disoccupazione Usa, al momento stabile al 4,1% e sostanzialmente appesa ad un filo visto che ci sono altri dati del mercato del lavoro che di fatto preoccupano e non poco. Primo su tutti il tasso di disoccupazione U6 che raggiunge un nuovo massimo post-pandemico a 8% dopo il rialzo piú forte su base mensile pari allo 0,5%, si partiva infatti dal 7,5%. Altro dato preoccupante é il report Challenger che di fatto rileva il maggior numero di tagli di posti di lavoro dal post-pandemia e, togliendo il periodo pandemico, sarebbe l'aumento di tagli di posti di lavoro piú alto dalla crisi del 2008. Oggi avremo le richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione, un dato che dovrebbe teoricamente vedere una conferma dei livelli attuali intorno alle 1890k richieste. Vedremo se effettivamente ci sará un ulteriore peggioramento di questo dato visti i tagli di Challenger e la disoccupazione U6. Ricordiamo che la disoccupazione é una variabile macroeconomica molto direzionale e quanto intraprende una tendenza fa fatica a lasciarla, di fatto un forte aumento delle richieste di sussidi potrebbe segnare l'inizio di un vero e proprio trend forte di rialzo del tasso di disoccupazione.
MERCATI IN RIBASSO?
Test importanti in questi ultimi due giorni della settimana, l'ultima del mese di marzo prima della chiusura mensile di lunedi 31 marzo. Al momento i mercati azionari sembrano essersi girati in modalitá ribassista, soprattutto l'Europa con il Dax che ieri arriva a perdere quasi un -2% con un trend continuo e con poche pause. Stessa cosa dicasi per gli Usa che di fatto crollano con un Nasdaq che subisce i colpi dei crolli delle big tech, prima su tutti Nvidia che cede il -5,7% riportandosi verso i minimi del mese di marzo. La dinamica tecnica suggerisce la possibilitá di vedere un mercato ribassista nel lungo periodo viste le possibili chiusure mensili che risultano molto negative. Al momento quindi l'attenzione é massima, soprattutto sui mercati europei che potrebbero vedere l'esasperazione di movimenti ribassisti a cavallo tra la chiusura di marzo e l'inizio di aprile. Mentre in Europa le chiusure mensili risultano ancora positive, in Usa sono molto negative, suggerendo un certo ritardo nei movimenti europei rispetto a quelli americani.
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