La reazione dei Mercati
La BCE taglia i tassi di interesse in blocco dello 0,25% con il tasso di rifinanziamento principale che si porta dal 2,65% al 2,4%. Il taglio era in linea con le aspettative degli operatori, nessuna novitá impattante per quanto riguarda la politica monetaria che rimane ancora favorevole all'incontro con l'inflazione target che é al 2%. Un taglio atteso che non sconvolge il mercato, se non quello obbligazionario almeno nel breve.INCERTEZZA SUI DAZI E INASPRIMENTO DEL CREDITO
Concentrandosi sulle criticitá affrontate nella conferenza stampa, la Lagarde ha affrontato il tema dazi che sicuramente porta molta incertezza all'interno delle dinamiche inflattive e del commercio internazionale. I rischi sull'inflazione, sia quelli relativi ad un rialzo che quello per un ribasso, rimangono relativamente elevati, pertanto il taglio dei tassi é in questi casi doveroso. Il mercato del lavoro é solido, l'economia sta crescendo ma ad un tasso ridotto rispetto a qualche mese fa. Il Pil per il primo trimestre dovrebbe essere positivo, con una buona ripresa del settore manifatturiero che era il vero problema dell'economia europea, il settore dei servizi rimane ancora stabile. Si é parlato di un inasprimento del credito, ossia della possibilitá di vedere il settore bancario piú restio nel concedere credito a famiglie e imprese nel corso dei prossimi mesi per via dell'incertezza presente sui mercati dei capitali e all'interno dell'economia. In sostanza, il taglio dei tassi é doveroso ma allo stesso tempo aumenta il rischio dovuto all'attuale condizione economica. Qualora dovesse realizzarsi questo scenario, potremmo assistere di fatto ad ulteriori cali dell'inflazione in futuro, alimentando cosí la politica monetaria che potrebbe passare dall'essere "meno restrittiva" a "espansiva".
OBBLIGAZIONARIO: SCENDONO I RENDIMENTI
Il Bund, riferimento per il mercato obbligazionario europeo, é risultato conveniente subito dopo il taglio dei tassi in quanto batteva un rendimento del 2,5% mentre i tassi si sono assestati al 2,4%. Questa condizione singolare, condizione che abbiamo visto anche ad inizio marzo, porta ad un calo dei rendimenti da manuale e cosí é stato. Il rendimento di tutti i titoli di Stato europei sono scesi subito dopo l'annuncio dei tassi con un Bund che si porta al 2,46%, il nostro Btp al 3,65%, l'Oat francese al 3,23%. Questa tendenza potrebbe proseguire anche nelle prossime settimane con conseguenze anche sul mercato azionario che risulta al momento rischioso per via di questo flight to quality molto appetibile per il sistema finanziario.
EURUSD AL PALO
EurUsd rimane ancora sui massimi dopo una leggera discesa fino a 1,1330 si riporta a 1,1370. In sostanza non cambia nulla a livello tecnico, se non l'ennesimo test dei massimi contro il dollaro. Sul Forex non é l'euro ad essere comprato, bensí il dollaro ad essere venduto massivamente in quanto a salire contro il biglietto verde sono tutte le majors, ossia Yen, Gbp, Chf, quest'ultimo in forte rafforzamento in poche settimane. Yen e Chf potrebbero essere tornare allo status di valute rifugio, questa condizione é da verificarsi nel corso delle prossime settimane con una lettura completa su base intermarket, ossia comprendendo anche il mercato del Fixed Income e Azionario.
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