L’attuale volatilità del mercato del gas naturale statunitense appare particolarmente sconcertante. Dopo il forte rally dei prezzi di ieri, il mercato ha aperto sotto i 2,9 dollari, ma si è rapidamente ripreso sopra i 3,0 dollari, superando nuovamente la media mobile a 50 periodi. I recenti aumenti dei prezzi sono stati trainati dalle preoccupazioni per una maggiore domanda dovuta alle previste “ondate di calore”, ma oggi i prezzi hanno aperto in calo a causa della confusione legata al sistema di gasdotti statunitense e alla sovrapproduzione. Cosa sta accadendo nel mercato del gas USA?
Prezzi negativi in Texas
I prezzi del gas naturale all’hub Waha del West Texas sono crollati in territorio negativo, raggiungendo i -3,00 $/MMBtu, il livello più basso degli ultimi 14 mesi. Questa situazione è il risultato di una significativa sovrapproduzione locale e dei vincoli sulla capacità dei gasdotti. Prezzi negativi significano che i produttori pagano i consumatori per prelevare il gas, poiché non dispongono di sufficienti opzioni di stoccaggio. Preferiscono pagare per la sua rimozione piuttosto che trattarlo o ricorrere al flaring.
Attualmente Kinder Morgan sta effettuando manutenzioni su diversi gasdotti, il che impedisce al gas di essere trasportato dal Bacino Permiano ai principali centri di domanda della Costa del Golfo e della California. La regione del Permiano sta vivendo una forte sovrapproduzione che non può essere assorbita dalle infrastrutture di trasporto esistenti.
Il prezzo all’Henry Hub ha reagito ai prezzi negativi dell’hub Waha a causa di un parziale arbitraggio, ma è rapidamente tornato al rialzo, data la minore disponibilità di gas proveniente dal Texas e la crescente probabilità di un rimbalzo della domanda nelle prossime settimane.

Il meteo indica un possibile rimbalzo della domanda
Attualmente ci troviamo in un periodo di transizione, tra la domanda di raffreddamento e quella di riscaldamento. Tuttavia, il consumo di gas per il raffreddamento ha recentemente registrato un aumento, ritardando così l’inizio della stagione del riscaldamento. I prezzi stanno però reagendo principalmente a questo primo fattore.
Lunedì la produzione di gas ha raggiunto i 108,7 bcfd, con un aumento del 7% su base annua, mentre la domanda si è attestata a 71,8 bcfd, in crescita del 2,0% rispetto all’anno precedente. La scorsa settimana, la EIA ha rivisto al rialzo le sue previsioni per la produzione media statunitense a 106,63 bcfd.
Le temperature negli Stati Uniti sono nuovamente attese al di sopra della media stagionale.
Fonte: Bloomberg Finance LP, XTB.

Prezzo a un punto tecnico chiave
Il prezzo è salito ieri intorno a 3,00 $/MMBtu e oggi sta rompendo la media mobile a 50 periodi, tornando anche sopra il ritracciamento del 23,6% dell’ultima onda ribassista. Se il prezzo rimarrà sopra questo livello durante la sessione odierna, potrebbe tentare di testare l’area 3,1–3,2 $/MMBtu. Tuttavia, se dovesse chiudere al di sotto, potrebbero riemergere pressioni ribassiste, in particolare in vista del report sulle scorte di giovedì, atteso mostrare un nuovo forte aumento che potrebbe avvicinare i livelli di inventario a quelli dello scorso anno. Attualmente le scorte sono solo l’1,3% inferiori rispetto a un anno fa.

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