PANIC SELL IN GIAPPONE. AZZERATI I GUADAGNI DA INIZIO ANNO
Un ribasso devastante quello del Nikkei che registra la seconda peggior performance dal 1987, anno del famigertao lunedí nero che ha scosso le borse mondiali e quello che vediamo oggi é una sorta di remake di quanto visto a fine anni 80. Il Nikkei annulla i guadagni visti da inizio anno in poche sedute, il panic sell é ovvio e la fuga dal rischio é palese. Crollano anche i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi che si riportano dalla zona dell'1% allo 0,75%, quindi forti acquisti anche sui bond cosí come per il cambio UsdJpy che si porta da area 146 a 142 nella notte. Guadagni da inizio anno azzerati per il Nikkei che con questo crollo segna una delle sue peggiori pagine storiche per ribassi giornalieri. C'é ben poco da dire in merito se non che il mercato sta palesemente confermando che la situazione macroeconomica di cui abbiamo parlato molteplici volte si sta palesando con estrema violenza sul mercato azionario.
CROLLA TUTTO
Non si salva nessuno, nemmeno Bitcoin che arriva a perdere circa il -10% portandosi in area 52200. I 5 mesi in cui Bitcoin non é riuscito a rompere i suoi massimi iniziano a farsi sentire e sembra essere quindi iniziato il vero ribasso sul comparto di rischio in quanto Bitcoin funge da "canarino nella miniera". Anche qui ben poco da aggiungere se non il fatto che il ribasso é oramai corale e coinvolge tutto ció che incorpora rischio.
PESA LA MACROECONOMIA
Come giá anticipato, il legame tra tasso di disoccupazione, mercati azionari, inflazione e tassi di interesse é assolutamente fondamentale e il recente rialzo del tasso di disoccupazione apre la pista a quella che potrebbe essere una recessione, recessione confermata dal Sahm Indicator che si riporta sopra lo 0,5, livello che non si vedeva dal 2008 escludendo la distorsione del periodo pandemico. La strada sembra segnata, con uno scenario macro in peggioramento, probabilitá di vedere tagli aggressivi dei tassi e molta volatilitá sui mercati. La narrativa "strong & resilient" di Powell é alla fine crollata sotto i colpi spietati del mercato che non si fida piú delle parole ma dei fatti (dati).
Questo materiale è una comunicazione di marketing ai sensi dell'Art. 24, paragrafo 3, della direttiva 2014/65 / UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativa ai mercati degli strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2002/92 / CE e la direttiva 2011/61 / UE (MiFID II). La comunicazione di marketing non è una raccomandazione di investimento o informazioni che raccomandano o suggeriscono una strategia di investimento ai sensi del regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativo agli abusi di mercato (regolamento sugli abusi di mercato) e che abroga la direttiva 2003/6 / CE del Parlamento europeo e del Consiglio e direttive della Commissione 2003/124 / CE, 2003/125 / CE e 2004/72 / CE e regolamento delegato (UE) 2016/958 della Commissione, del 9 marzo 2016, che integra il regolamento UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per le disposizioni tecniche per la presentazione obiettiva di raccomandazioni di investimento o altre informazioni che raccomandano o suggeriscono una strategia di investimento e per la divulgazione di particolari interessi o indicazioni di conflitti di interessi o qualsiasi altra consulenza, anche nell'ambito della consulenza sugli investimenti, ai sensi della legge sugli strumenti finanziari del 29 luglio 2005 (ad es. Journal of Laws 2019, voce 875, come modificata). La comunicazione di marketing è preparata con la massima diligenza, obiettività, presenta i fatti noti all'autore alla data di preparazione ed è priva di elementi di valutazione. La comunicazione di marketing viene preparata senza considerare le esigenze del cliente, la sua situazione finanziaria individuale e non presenta alcuna strategia di investimento in alcun modo. La comunicazione di marketing non costituisce un'offerta di vendita, offerta, abbonamento, invito all'acquisto, pubblicità o promozione di strumenti finanziari. XTB S.A. non è responsabile per eventuali azioni o omissioni del cliente, in particolare per l'acquisizione o la cessione di strumenti finanziari. XTB non si assume alcuna responsabilità per qualsiasi perdita o danno, anche senza limitazione, eventuali perdite, che possono insorgere direttamente o indirettamente, intrapresa sulla base delle informazioni contenute in questa comunicazione di marketing. Nel caso in cui la comunicazione di marketing contenga informazioni su eventuali risultati relativi agli strumenti finanziari ivi indicati, questi non costituiscono alcuna garanzia o previsione relativa ai risultati futuri. Le prestazioni passate non sono necessariamente indicative dei risultati futuri, e chiunque agisca su queste informazioni lo fa interamente a proprio rischio.