Crollo Nikkei. Oggi Chiusura Mensile

05:51 31 marzo 2025

Settimana fondamentale

Inizia una settimana fondamentale per il futuro dei mercati finanziari, la settimana che vedrá l'uscita dei dati sul mercato del lavoro in Usa, il tutto dopo dei dati assolutamente preoccupanti che riguardano l'attuale Pil del Q1 20225, i dati del GdpNow della Fed di Atlanta. In questo contesto ci ritroviamo con il Pil Usa stimato dalla Fed di Atlanta in territorio assolutamente negativo, stiamo parlando di un GdpNow al -2,8% e a -0,5% se includiamo il modello previsionale che include le importazioni e le esportazioni di oro. Il dato conferma quindi un rallentamento del Pil che solitamente dovrebbe essere, almeno in linea teorica, accompagnato da un ribasso dell'inflazione futura e ad un aumento della disoccupazione, entrambe condizioni che stiamo monitorando da oramai mesi per via delle principali correlazioni macroeconomiche (vedi Curva di Phillips). Nel frattempo oggi vedremo le importantissime chiusure mensili che andranno a confermare eventualmente l'attuale indebolimento strutturale dei mercati azionari globali. 

CROLLA IL NIKKEI. ATTESA PER EUROPA E USA

Brutto ribasso tecnico per il Nikkei che nella notte va a confermare i ribassi che si sono strutturati a partire da giovedí scorso. Ribasso di circa il -1,7% che riporta le quotazioni del Nikkei ai primi giorni di settembre 2024, un ritorno indietro nel tempo alquanto brusco considerando la lunga fase di laterale che ha caratterizzato questo indice negli ultimi mesi. La fase é di assoluto risk-off sul Giappone, fase che potrebbe essere confermata dagli indici Usa e anche dall'Europa, al momento il mercato piú forte dei tre. Nikkei pessimo, Usa compromessi e Europa ancora in test dei massimi, oggi potremmo vedere delle conferme tecniche molto importanti per quanto riguarda il ribasso di lungo periodo dei mercati azionari. 
 
 
Grafico settimanale del Nikkei e il ritorno verso i minimi di settembre 2024 - Fonte:XStation

CHIUSURE MENSILI PESSIME 

Le ipotetiche chiusure mensili risultano quindi pessime dal punto di vista della direzionalitá principale del mercato azionario che solitamente risulta rialzista di lungo periodo. Nella maggior parte dei casi, prendendo ad esempio i mercati americani, stiamo assistendo a chiusure mensili al di sotto dei minimi dei mesi precedenti, ossia chiusure che confermerebbero un setup di indebolimento strutturale dei mercati azionari. Manca all'appello l'indebolimento dell'Europa, con Dax e Ftse Mib che rimangono ancora sui massimi mentre Eurostoxx50 prova a chiudere il mese in negativo a ridosso dei massimi visti a gennaio scorso. Oggi sará quindi una giornata cruciale per i mercati, al momento le dinamiche sono assolutamente negative e puntano al ribasso su tutti i principali indici. 

SETTIMANA CRUCIALE PER GLI USA 

I dati del mercato del lavoro sono assolutamente fondamentali per il futuro economico degli Usa, al momento alle prese con stime sul Pil assolutamente negative. Di fatto abbiamo l'uscita dei dati sul mercato del lavoro che vedono le stime di una disoccupazione in leggero aumento dal 4,1% al 4,2%, un dato non preoccupante se preso in modo isolato, lo diventa se contestualizzato alle tendenze di lungo e rispetto agli altri dati macro. Ad esempio il report Challenger, il report che va a rilevare i tagli di posti di lavoro, ha registrato un record di tagli di posti di lavoro nella scorsa rilevazione a 172k, ben oltre la soglia dei 118k il cui superamento ha sempre coinciso con un periodo di recessione per l'economia Usa. Per questa settimana il dato é atteso a 190k, ulteriori aumenti che vanno a peggiorare una lettura dei dati giá alquanto compromessa. Altro dato importante é quello delle richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione che al momento risultano ancora alte, a ridosso dei massimi che abbiamo visto nel secondo semestre del 2024 e che sembrano non migliorare. Altro dato da monitorare é la disoccupazione U6 che di fatto ha visto l'aumento piú forte dal post-pandemia con un passaggio diretto dal 7,5% a 8%, un dato assolutamente pessimo considerando la storicitá del dato. In sostanza questa settimana é cruciale, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista macroeconomico in quanto un peggioramento vistoso del tasso di disoccupazione porterebbe la Fed a cambiare repentinamente la sua politica monetaria che al momento risulta alquanto statica. 
 
 
Report Challenger e i tagli di posti di lavoro in periodo di recessione (zone rosse nel grafico) - Fonte: TradingView.com - David Pascucci

TITOLI DI STATO USA. SI ALLARGA LO SPREAD 2-10 ANNI 

Interessante il proseguimento dell'allargamento dello spread di rendimento tra i due benchmark a 2 e 10 anni delle obbligazioni Usa. L'allargamento dello spread coincide a livello storico con un aumento della disoccupazione e ad una politica di taglio dei tassi, una coincidenza che di base preannuncia ció che a livello macroeconomico si sta sviluppando sulle tendenze lunghe dei dati presi in esame dalla Fed. Al momento lo spread é intorno ai 35 punti base, nelle fasi recessive questo spread si e portato ben oltre i 100 punti base andando anche a toccare i 200 punti base, quindi al momento la situazione é assolutamente in fase di sviluppo, ancora all'inizio. Momentaneamente questa grandezza é da prendere assolutamente in considerazione. 

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