- Gli indici europei scendono leggermente in vista dei dati chiave dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense
- Gli indici europei scendono leggermente in vista dei dati chiave dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense
Gli indici azionari europei mostrano una volatilità moderata venerdì, 1,5 ore prima della pubblicazione dei dati sul CPI statunitense, un fatto significativo considerando il blocco del governo in corso negli USA.
Il contratto EU 50 è in calo dello 0,25%, mentre il tedesco DE40 segna un calo dello 0,04%.
Oltre ai dati statunitensi, gli investitori attendono con interesse i risultati trimestrali delle aziende. In Europa, tra queste figurano Sanofi ed Eni.
Porsche (P911.DE) presenterà i propri risultati oggi dopo la chiusura della sessione.
Fonte: xStation
Volatilità attualmente osservata sul mercato europeo più ampio. Fonte: xStation
Il DAX sta salendo leggermente durante la sessione di venerdì e sta tentando nuovamente di superare il livello di supporto chiave rappresentato dalla media mobile esponenziale a 50 giorni (curva blu nel grafico). Al momento, tuttavia, l’indice mantiene ancora un trend tecnico rialzista, considerando il pattern dei prezzi al di sopra delle EMA a 50 e 100 giorni. Fonte: xStation
Notizie:
La società farmaceutica francese Sanofi (SAN.FR) ha sorpreso positivamente il mercato con i risultati del terzo trimestre 2025, registrando un utile per azione di €2,91 contro le attese di €2,65, principalmente grazie alle vendite record del suo farmaco di punta Dupixent (€4,16 miliardi, sopra le previsioni di €4,01 miliardi). Le azioni della società sono salite fino al 5,2% venerdì, recuperando parte della perdita dell’8% registrata dall’inizio dell’anno, con Dupixent – usato per trattare dermatite atopica e asma – che ha registrato una crescita delle vendite del 26,2% (a cambi costanti) e si prevede raggiunga circa €21 miliardi di vendite annue prima della scadenza del brevetto nel 2031. Il punto debole dei risultati è stato il calo delle vendite di vaccini, scese del 17% nel segmento dell’influenza a causa della maggiore concorrenza sui prezzi in Europa e del calo delle vaccinazioni negli Stati Uniti, che il CFO François-Xavier Roger ha attribuito alla “fatica da vaccino dopo la pandemia di COVID-19”. L’azienda ha confermato le previsioni di crescita delle vendite annuali in alta singola cifra e della crescita dell’utile per azione in bassa doppia cifra (a cambi costanti), continuando il programma di buyback da €5 miliardi, previsto per il completamento nel 2025.
La società energetica italiana Eni (ENI.IT) ha sorpreso gli investitori con solidi risultati per il terzo trimestre 2025 e ha deciso di aumentare del 20% il programma di buyback, portandolo a €1,8 miliardi, grazie a migliori prospettive di flusso di cassa, a un portafoglio diversificato e ai risultati del programma di riduzione dei costi. L’utile netto di €1,25 miliardi ha superato nettamente il consensus di €1,01 miliardi, sostenuto dai settori Exploration & Production, Global Gas & Power (GGP) e dai tassi di cambio favorevoli, con una produzione di 1,76 milioni di barili di olio equivalente al giorno (in aumento del 5,7% su base annua, sopra le previsioni di 1,72 milioni) e un flusso di cassa operativo pari a €3,08 miliardi. L’azienda ha rivisto le previsioni per l’intero 2025, considerando un free cash flow di €12 miliardi (da €11,5 miliardi) e una produzione tra 1,71 e 1,72 milioni di barili al giorno, confermando iniziative di ottimizzazione per €4 miliardi e aumentando il dividendo per azione a €1,05 (+5%). Le azioni della società oggi salgono del 2,3%.
Cosa dice il sell-side?
Il settore chimico europeo continua a mostrare performance negative, con un calo dell’1,2% nel 2025, a fronte di un aumento del 13% dell’indice Stoxx 600, influenzato da debole domanda, alti livelli di inventario e pressioni da tariffe USA e da un dollaro più debole. I principali problemi sono l’eccesso di offerta (gli impianti tedeschi operano solo al 72% della capacità, il livello più basso negli ultimi tre decenni), la cattiva situazione di clienti chiave come l’industria automobilistica (-10% quest’anno) e le costruzioni, nonché i risultati deludenti di aziende come Akzo Nobel ed Evonik, che hanno ridotto le proprie previsioni. Gli analisti di JPMorgan prevedono che l’eccesso di offerta continuerà almeno fino al 2028, anche se alcuni investitori intravedono opportunità in valutazioni più convenienti (BASF BAS.DE, Covestro 1COV.DE, Wacker Chemie WCH.DE), ipotizzando la fine della fase di destocking e un possibile rimbalzo dei volumi nei prossimi trimestri. Le speranze sono riposte nel pacchetto fiscale tedesco da €500 miliardi e nei nuovi sussidi per veicoli elettrici, che potrebbero stimolare la domanda, anche se una ripresa completa sembra lontana.
Fonte: Bloomberg Financial Lp
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