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14:26 · 21 ottobre 2025

DE40: le azioni europee sono leggermente in calo dopo la recente impennata💡

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  • Il DAX scende durante la seduta di martedì.
  • Il sentiment di mercato rimane contrastato, mentre vengono pubblicati i risultati trimestrali delle principali società e crescono le aspettative di un possibile ulteriore allentamento delle tensioni politiche.
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Gli indici azionari europei restano vicini ai massimi storici, sebbene lo STOXX 50 registri un leggero calo dopo il +1% della seduta precedente, quando il mercato era rimbalzato grazie all’allentarsi delle preoccupazioni sul settore bancario e sulle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.

La maggior parte dei principali indici del continente segna lievi ribassi, con il DE40 tedesco attualmente in calo dello 0,34%. Il sentiment di mercato rimane misto, mentre le principali società pubblicano i risultati trimestrali e crescono le aspettative per un possibile ulteriore allentamento delle tensioni politiche.

 

Fonte: xStation

 

Attualmente si osserva volatilità sul più ampio mercato europeo. Fonte: xStation

 

Il DAX è in calo durante la seduta di martedì e si sta nuovamente avvicinando a testare il livello chiave di supporto rappresentato dalla media mobile esponenziale a 50 giorni (curva blu sul grafico), segno che, nonostante i messaggi più “distensivi” sul fronte USA-Cina, gli investitori restano preoccupati per l’incertezza geopolitica o stanno tornando a chiudere posizioni long dopo una serie di rialzi prolungati e dinamici.

Al momento, tuttavia, l’indice mantiene ancora una tendenza tecnica rialzista, considerando l’andamento dei prezzi al di sopra delle medie mobili esponenziali a 50 e 100 giorni. L’RSI a 14 giorni è sceso sotto quota 70, attestandosi intorno ai 52 punti, un valore relativamente neutro che non indica né condizioni di ipercomprato né di ipervenduto.
Fonte: xStation

Notizie:

  • Unilever (ULVR.UK) ha rivisto il calendario per lo spin-off di Magnum a causa della chiusura del governo statunitense. Tali ritardi potrebbero influire sulla valutazione degli asset della società e sul sentiment degli investitori nel settore FMCG.

  • Stellantis (STLA.IT) – L’amministratore delegato ha confermato pubblicamente l’impegno dell’azienda verso il mercato italiano nonostante le difficoltà nella domanda di automobili, un fattore che potrebbe risultare importante per la stabilità del prezzo delle azioni del gruppo automobilistico.

  • Leonardo (LDO.IT) annuncerà una joint venture da 10 miliardi di euro con Airbus (AIR.DE) e Thales (HO.FR), un accordo che potrebbe tradursi in un significativo incremento del potenziale e della valutazione a lungo termine della società nel settore aerospaziale e della difesa.

  • Atos (ATO.FR) prevede ricavi annuali superiori agli 8 miliardi di euro, rispetto alle aspettative di mercato di 8,23 miliardi, un segnale positivo per gli azionisti di questa società di servizi IT.

Cosa dice il lato “sell-side”?

Gli investitori stanno tornando a puntare sulle società europee del settore sanitario, che hanno registrato un rimbalzo di circa il 10% dai minimi di settembre, spinte dagli accordi sui prezzi siglati da Pfizer e AstraZeneca con l’amministrazione Trump, che hanno attenuato i timori di pressioni regolatorie.

Secondo gli analisti di Barclays e HSBC, le valutazioni convenienti e il miglioramento della dinamica degli utili creano spazio per ulteriori rialzi, soprattutto grazie alla stabilizzazione dell’euro e alla ripresa delle importazioni statunitensi. Nonostante i rischi ancora presenti in tema di prezzi dei farmaci e margini, il settore resta il più sottovalutato in Europa, con un miglioramento dei risultati atteso per il quarto trimestre.

Gli analisti di Rathbones ed Edmond de Rothschild sottolineano che le società con una forte crescita delle vendite e piani di sviluppo concreti saranno le più interessanti per gli investitori, poiché il mercato sta tornando a concentrarsi sui fondamentali. Allo stesso tempo, il comparto rimane un beneficiario difensivo della rotazione dei capitali verso settori più stabili come i beni di consumo e le utility.

Sebbene i titoli medicali siano ancora circa il 14% al di sotto dei massimi dello scorso anno, un numero crescente di analisti ritiene che “il peggio sia ormai alle spalle” e che i loro solidi flussi di cassa e bilanci possano nuovamente attirare capitali istituzionali.

 

Fonte: xStation

 

 

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