EURUSD sopra 1,14 in vista dell'indice dei prezzi al consumo 📌

14:46 11 giugno 2025

Si prevede che l’inflazione CPI rimbalzerà a maggio, riflettendo gli effetti base e l’impatto dei dazi commerciali di Donald Trump.

Siamo a pochi istanti dalla pubblicazione del report sull'inflazione (CPI) di maggio, la pubblicazione macroeconomica più importante della settimana. Il rilascio è particolarmente cruciale considerando il contesto economico attuale, compresa la guerra commerciale in corso. I dati di questo mese potrebbero mostrare i primi segnali degli effetti dei dazi annunciati da Donald Trump all’inizio di aprile.

Ore 14:30 (ora USA) – Dati CPI di maggio:

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  • CPI (MoM): previsione 0,2%; precedente 0,2%

  • CPI (YoY): previsione 2,5%; precedente 2,3%

  • Core CPI (MoM): previsione 0,3%; precedente 0,2%

  • Core CPI (YoY): previsione 2,9%; precedente 2,8%

Il consenso si aspetta un aumento mensile dello 0,2% nel CPI generale e un incremento dello 0,3% nell’inflazione core (escludendo alimentari ed energia).

Impatto dei dazi

Maggio è stato il primo mese interamente influenzato dalla fase intensificata della guerra commerciale, rendendo questo report fondamentale per valutare come le restrizioni commerciali stiano influenzando i prezzi negli Stati Uniti. Ci si attende il primo aumento dell’anno nell’inflazione core, segno dell’effettivo impatto inflazionistico dei dazi. Per esempio, i prezzi delle apparecchiature audio hanno iniziato a salire a un ritmo record negli ultimi due mesi. Aumenti si stanno registrando anche nei settori di mobili, abbigliamento, elettronica e automobili — tutti fortemente dipendenti dalle importazioni.

Dall’altro lato, l’inflazione nei servizi ha continuato a diminuire negli ultimi mesi, in particolare grazie alla riduzione dei costi di trasporto, spinti al ribasso dai prezzi del carburante. Nel frattempo, l’inflazione alimentare è tornata a salire.

Sebbene i dazi su molti prodotti chiave siano diminuiti a maggio, questo non si è ancora tradotto in una riduzione dei prezzi al consumo. Si prevedono comunque aumenti dei prezzi nelle principali categorie di consumo.

Prospettive sull’inflazione (grafici e dati)

 

L’inflazione dei servizi è diminuita in modo abbastanza evidente negli ultimi mesi (esclusi i costi degli affitti). D’altra parte, le aziende segnalano un aumento della pressione inflazionistica, come riflesso negli indici regionali e negli indici ISM. Fonte: Macrobond, XTB

Il sottoindice dei prezzi nel rapporto ISM dei servizi indica una chiara crescita della pressione inflazionistica, che potrebbe portare a un arresto del ulteriore calo dell’inflazione dei servizi. Fonte: Macrobond, XTB

Sebbene su base annua i prezzi del carburante siano il principale fattore alla base della limitata inflazione, i prezzi del carburante sono rimasti stabili negli ultimi mesi. Il sottoindice dei prezzi indicato nel rapporto ISM dei servizi suggerisce in anticipo che l’inflazione potrebbe riprendere a salire nel breve termine. Fonte: Macrobond, XTB

L’inflazione probabilmente rimbalzerà comunque a causa degli effetti base (a meno che non si registri un chiaro calo mese su mese). Tuttavia, se i fattori legati al commercio internazionale avranno un impatto maggiore sull’inflazione nei prossimi mesi, l’inflazione potrebbe riprendersi più fortemente rispetto al percorso previsto dal tasso medio mensile di inflazione dello 0,1–0,2%. Fonte: Macrobond, XTB

EURUSD
La reazione del mercato in attesa del rapporto è mista. Il dollaro USA è leggermente più debole rispetto all’euro, e un andamento simile si osserva nei futures azionari, che sono marginalmente in calo dopo i guadagni di ieri. Oltre al CPI, gli investitori attendono anche aggiornamenti dai colloqui commerciali di due giorni tra Cina e Stati Uniti. Al momento della pubblicazione, EUR/USD è in rialzo dello 0,08% a 1,14336.

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