Attenzione ai dati del Lavoro
Ieri Boj e Fed lasciano i tassi fermi mostrando una certa volontá di rimanere fermi su queste politiche ancora per tempo, soprattutto per via dell'evoluzione della situazione macroeconomica che al momento non vede grandi sconvoglimenti. Oggi sará il turno della SNB in mattinata e della BoE nel primo pomeriggio, seguite dai dati Usa tra cui le richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione, dato fondamentale per la Fed e non solo. I mercati Usa sembrano essere improntati verso il rimbalzo mentre i mercati europei ancora sono in test dei massimi, mostrando ancora molta forza rispetto al resto dei mercati.FED A TASSI FERMI. CAMBIANO LE STIME DEL PIL
Fed lascia i tassi fermi e non cambia nulla se non le stime del Pil riviste al ribasso per il 2025 e 2026, mentre sale di poco la stima del tasso di disoccupazione. Le stime per l'inflazione Pce aumentano, rimane ancora l'incognita dei dazi. Sul mercato del lavoro Powell si esprime in questo modo "low hire, low fire", ossia il mercato del lavoro in questo momento vede coloro che cercano lavoro aspettare di piú prima di trovare una nuova occupazione ma allo stesso tempo si licenzia poco. Il mercato del lavoro risulta "in balance" ossia é bilanciato e rimane con un tasso di disoccupazione molto basso. Le stime del GdpNow delle ultime settimane sembrano essere state assecondate dalle proiezioni economiche della Fed che vedono per l'appunto una diminuzione del Pil per quest'anno. RIguardo la disoccupazione bisognerá vedere come una diminuzione del Pil coincide con una disoccupazione bassa, inoltre i dati relativi al mercato del lavoro, specie quelli recenti, evidenziano dei peggioramenti meritevoli di attenzione in quanto tendenziali ai dati. Un esempio viene dal tasso di disoccupazione U6 che di fatto registra l'aumento piú importante dal post-pandemia passando dal 7,5% all'8%. Inoltre risultano importanti anche le richieste di sussidi di disoccupazione che di fatto rimangono relativamente elevate mentre il report Challenger registra dei tagli record. Attenzione massima sui dati del mercato del lavoro che potrebbero di fatto cambiare radicalmente queste proiezioni e soprattutto il sentimenti degli operatori circa la possibilitá di vedere ulteriori tagli dei tassi che al momento risultano propense per "pochi tagli" rispetto a quelli che si potrebbero attendere dall'attuale quadro macroeconomico.

Variazioni delle stime economiche della Fed uscite nel comunicato di ieri - Fonte: federalreserve.gov
OGGI SNB, BOE E DATI DEL LAVORO
Unica banca centrale a tagliare potrebbe essere la SNB che presenta dei numeri favorevoli al taglio, con un'inflazione molto bassa allo 0,3% e una disoccupazione ancora sotto il 3% é molto propensa a tagliare i tassi dallo 0,5% allo 0,25%, obiettivo quello di alzare l'inflazione. La Boe, prima della decisione sui tassi, vedrá l'uscita del tasso di disoccupazione nella mattinata, inizialmente previsto in aumento al 4,5%, ora previsto stabile al 4,4%, altro dato fondamentale per la banca inglese che di fatto si trova in una situazione piú simile alla Fed. Per il momento si faccia attenzione alle reazioni dei rispettivi cambi contro il dollaro, quindi attenzione a UsdChf e GbpUsd. Nel pomeriggio usciranno le consuete richieste iniziali e cotninue di sussidi di disoccupazione, dato fondamentale che serve effettivamente a capire lo stato di salute del mercato del lavoro in Usa, sarebbe di fatto l'unica chiave di sblocco per questa situazione sui tassi che rimangono ancora alti e nettamente superiori ai livelli di inflazione. Al momento le richieste rimangono relativamente elevate e la situazione é da tenere sotto stretta osservazione.
MERCATI ANCORA DISALLINEATI
Le dinamiche settimanali dei mercati USA risultano ancora negative mentre quelle europee risultano positive ad eccezione di mercati come lo EuroStoxx50 che di fatto sembra voler tentare di scendere su base settimanale. Bitcoin risale dai minimi, sottolineando una certa propensione al rischio dei mercati mentre allo stesso tempo l'oro arriva a 3050$ l'oncia. Vengono ricomprati leggermente i bond europei che vedono dei cali sui rendimenti dei benchmark decennali, mentre rimane a circa 30bps lo spread di rendimento tra il 2 e il 10 anni Usa. Sul Forex pochi mutamenti, se non un tentativo di ritorno verso il basso di UsdJpy che torna a scendere dopo la Fed di ieri e si riporta verso i 148 dopo aver toccato ieri i 150.
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