Grafico del giorno: OIL (07.08.2025)

13:47 7 agosto 2025

I prezzi del petrolio stanno con cautela interrompendo una serie di cinque giornate consecutive di perdite (+0,65%), recentemente influenzati dalle crescenti tensioni commerciali tra India e Stati Uniti. I prezzi rimangono sotto pressione a causa di un previsto aumento della produzione di oltre mezzo milione di barili a settembre, sebbene le mosse di prezzo dell’Arabia Saudita indichino fiducia nella domanda.

Il calo del petrolio è stato innescato dalla decisione del presidente Donald Trump di imporre un dazio del 25% sulle importazioni indiane, criticando l’India per l’acquisto di petrolio russo e per il presunto finanziamento della guerra in Ucraina. Il dazio è poi aumentato al 50%, colpendo esportazioni chiave indiane come tessuti, pezzi di ricambio per auto e prodotti ittici.

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Trump ha anche accennato a possibili tariffe simili nei confronti della Cina, anche se fonti interne ritengono che ciò sia improbabile. Perfino il consigliere della Casa Bianca Peter Navarro ha ammesso che ulteriori tariffe potrebbero danneggiare l’economia americana.

Le speculazioni sul mercato del petrolio sono state alimentate anche da una dichiarazione del Cremlino secondo cui Trump e Putin potrebbero incontrarsi nei prossimi giorni. L’annuncio è seguito a una visita a Mosca dell’inviato speciale di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, che avrebbe suggerito un vertice a tre con Trump, Putin e Zelensky — anche se il Cremlino non ha risposto a questa idea.

Il tumulto commerciale si sviluppa parallelamente ai dibattiti sulla produzione petrolifera. L’Arabia Saudita ha aumentato i prezzi per gli acquirenti asiatici per il secondo mese consecutivo, attenuando leggermente i timori di un eccesso di offerta. La forte domanda di carburanti per trasporto continua a sostenere i margini di raffinazione. Tuttavia, il regno ha tagliato drasticamente i prezzi per l’Europa e li ha aumentati solo leggermente per gli Stati Uniti. Complessivamente, l’aumento di produzione previsto per settembre annullerà completamente i tagli volontari effettuati dopo il COVID, potenzialmente creando ulteriori pressioni al ribasso nella seconda metà del 2025.

Fonte: xStation5

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