19:03 · 15 ottobre 2025

I prezzi del cacao si stabilizzano prima dell'elaborazione dei dati: le notizie negative sono state scontate?

Punti chiave

 

COCOA
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  • Crollo della domanda confermato: i dati di lavorazione provenienti dalla Malesia (−35% anno su anno) e dal Brasile (−17% anno su anno) indicano una profonda distruzione della domanda, con cifre altrettanto deboli attese domani da Europa e Asia.
  • Paradosso della resilienza dei prezzi: nonostante i dati catastrofici sulla domanda, i prezzi del cacao si stanno stabilizzando intorno a 5.800 $/tonnellata, supportati da fondamentali dell’offerta ancora ristretti, condizioni tecniche estremamente ipervendute e dall’inizio della raccolta principale in Africa occidentale.
  • Cambiamento nella struttura del mercato: il passaggio dal backwardation al contango suggerisce o un prezzo spot eccessivamente venduto o un mercato che prezza un’offerta sufficiente per la prossima stagione, indicando una possibile stabilizzazione dei prezzi vicino ai livelli attuali.

I prezzi del cacao si mantengono stabili intorno a 5.800 $/tonnellata, mostrando una resilienza notevole per la terza sessione consecutiva, soprattutto oggi, nonostante la pubblicazione di dati eccezionalmente negativi sulla lavorazione in Malesia e Brasile, con cifre deboli attese domani anche in Europa e in Asia. Questa situazione solleva una domanda cruciale: il mercato ha finalmente toccato il fondo o è imminente un’ulteriore ondata di cali?

Malesia: il banco di prova per i problemi asiatici
I dati pubblicati dal Malaysian Cocoa Board e dal Cocoa Manufacturers Group evidenziano la scala della distruzione della domanda in Asia:

  • Malesia – Q3 2025: la lavorazione del cacao è diminuita del 35% su base annua (YoY) a 60.780 tonnellate, con un calo del 13% rispetto al trimestre precedente (QoQ). Nei primi nove mesi del 2025, il totale è stato di 215.169 tonnellate (−24% YoY). Questo rappresenta il peggior Q3 degli ultimi anni e costituisce un segnale d’allarme per l’intero mercato asiatico.

  • Contesto asiatico: nel Q2 2025 la lavorazione asiatica era calata del 16,3% YoY a 176.644 tonnellate, il livello più basso per un Q2 negli ultimi otto anni. I dati del Q3 per tutta l’Asia, previsti per domani 16 ottobre, probabilmente confermeranno questa tendenza negativa. La regione che recentemente aveva guidato la crescita del consumo di cioccolato si trova ora al centro di una crisi della domanda.

Brasile – Q3 2025:

  • La lavorazione del cacao è scesa del 17% YoY a 40,1 mila tonnellate.

  • Da gennaio a settembre, la lavorazione è diminuita del 15% YoY a 144 mila tonnellate.

  • I dati di APIC indicano prezzi dei fagioli eccessivamente alti, bassa domanda di burro di cacao e margini molto ridotti.

  • Tuttavia, le consegne del Q3 sono risultate inferiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Europa: la domanda di cacao è in calo record?
Domani 16 ottobre, verso le 8:00 CET, l’European Cocoa Association pubblicherà i dati ufficiali di lavorazione del Q3 2025, con aspettative chiaramente negative:

  • Previsioni Q3 2025: la lavorazione del cacao potrebbe scendere al livello più basso per un Q3 almeno negli ultimi dieci anni.

  • Q2 2025 ha già registrato un calo del 7,2% YoY a 331.762 tonnellate.

  • La Germania, il maggior lavoratore europeo, ha registrato un calo del 17% YoY, con alcune aziende come Hanseatisches Chocoladen Kontor uscite completamente dal mercato.

  • Bloomberg segnala che le fabbriche di trasformazione del cacao globalmente soffrono le conseguenze della distruzione della domanda. Nonostante continuino a lavorare fagioli costosi acquistati al picco del mercato, i prezzi del burro di cacao sono scesi di circa il 75% quest’anno, portando i margini in negativo ad agosto e rendendo poco conveniente l’uso pieno della capacità produttiva.

Nord America: il terzo pilastro di debolezza

  • Nel Q2 2025, anche il Nord America ha registrato problemi: la lavorazione è calata del 2,8% YoY a 101.865 tonnellate, il risultato più debole in due anni.

  • Le vendite di cioccolato sono diminuite a doppia cifra nelle ultime settimane.

  • Produttori come Hershey hanno registrato un calo del 18% dei volumi con un aumento dei prezzi solo del 3%.

  • Le previsioni per il Q3 indicano un possibile peggior trimestre in due anni.

Perché il cacao non cala ulteriormente?
Nonostante i dati catastrofici sulla domanda, i prezzi restano relativamente stabili tra 5.800 e 5.900 $/tonnellata. Alcuni fattori spiegano questa resilienza:

  1. Fondamentali dell’offerta ancora positivi: nonostante un miglioramento rispetto alla crisi 2023/24, l’offerta non è completamente sicura. La Nigeria prevede una produzione in calo dell’11% YoY a 305.000 tonnellate nel 2025/26, e le prime consegne in Costa d’Avorio appaiono deboli. Il surplus globale previsto di 186.000 tonnellate è modesto dopo tre anni consecutivi di deficit.

  2. Condizioni estreme di ipervenduto sul mercato dei futures: analisti di Citi e Societe Generale segnalano che il cacao è “estremamente ipervenduto”. Gli speculatori nel mercato UK hanno assunto una posizione netta short per la prima volta da agosto 2022.

  3. Supporto psicologico a 6.000 $: il livello dei 6.000 $ ha fornito supporto tecnico significativo; i prezzi attuali di circa 5.800 $ sono solo leggermente inferiori. I prezzi già sono calati del 54% dal picco di dicembre 2024 (12.906 $). Trading Economics prevede una stabilizzazione a 5.604 $ entro fine trimestre. Il peggior scenario vede un calo a 3.000 $, ma richiederebbe un ulteriore miglioramento dell’offerta e continua distruzione della domanda. I prezzi attuali pagati ai produttori in Costa d’Avorio (circa 4.000−5.000 $) limitano ulteriori cali sostenuti.

  4. Stagionalità – inizio della raccolta principale: la stagione principale in Africa occidentale è in corso. Il Ghana ha aumentato i prezzi alla produzione del 12% a 58.000 cedi ($4.640/tonnellata), dopo una mossa simile della Costa d’Avorio. Prezzi più alti possono incentivare la vendita rapida da parte degli agricoltori ma supportare anche il prezzo di mercato.

È importante notare che storicamente, l’inizio di ottobre ha generalmente portato a un chiaro rimbalzo dei prezzi, legato proprio all’inizio della raccolta. Se la raccolta si dimostrasse meno abbondante del previsto (circostanza che ha causato la recente fase di vendite), il prezzo potrebbe rimbalzare abbastanza rapidamente, fino al 10−20%. Tuttavia, i dati sulla lavorazione del cacao, molto deludenti, potrebbero indicare che il mercato non è ancora pronto per prezzi elevati. Fonte: Bloomberg Finance LP

 

Market Structure Shift

Vale la pena notare che il mercato è scivolato in contango fino a settembre dell’anno prossimo, dopo essere stato in backwardation appena un mese fa. Ciò potrebbe indicare due cose: da un lato, potrebbe significare che il prezzo spot (il contratto più vicino) è eccessivamente venduto, oppure potrebbe riflettere la fiducia del mercato sulla disponibilità della stagione immediata fino all’anno prossimo. Fonte: Bloomberg Finance LP
Il prezzo è tornato a una relativa normalità. La differenza tra il contratto attuale e quello a un anno indica contango, sebbene molto ridotto secondo gli standard di prezzo attuali. Tuttavia, le differenze tra i contratti su un orizzonte di 12 mesi sono tornate alla situazione normale osservata negli ultimi decenni. Ciò potrebbe suggerire che i prezzi si stabilizzeranno più o meno ai livelli attuali. Fonte: Bloomberg Finance LP, XTB

 

Conclusion and Outlook

Il prezzo del cacao ha smesso di scendere da tre giorni. Domani sarà una sessione chiave e ulteriori cali non possono essere esclusi. Tuttavia, è importante ricordare che la distruzione della domanda era stata prevista da tempo. Un calo del prezzo verso 4.000-5.000 USD sarebbe un segnale positivo per l’intero settore della lavorazione, ma un rimbalzo non può essere escluso in caso di dati sulle consegne deludenti. Va ricordato, inoltre, che il mercato dei futures è molto illiquido, quindi un ritorno a movimenti di mercato importanti è ancora possibile. Fonte: xStation5

 
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