Forex sotto stretta osservazione
Si avvia una settimana importante dal punto di vista dei dati macro attuali, soprattutto per quelli che riguardano l'inflazione su scala globale. In questa settimana vedremo l'uscita dell'inflazione in Europa, in Uk e in Giappone, dati che potrebbero essere molto influenti sull'andamento del dollaro americano. Inoltre mercoledí sera avremo la trimestrale di Nvidia che potrebbe essere un evento market mover per le big cap americane e per il mercato azionario in generale che ha visto un indebolimento consistente proprio nella giornata di venerdí. L'attenzione degli operatori rimane quindi focalizzata sull'Usa, principalmente sul dollaro e sulle richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione.INFLAZIONE USA, I DUBBI DEL MERCATO
L'inflazione Usa é uscita al 2,6% contro il 2,4% del dato di partenza, un dato quindi in aumento che di fatto, almento teoricamente, dovrebbe far pensare ad una frenata del ciclo di taglio dei tassi. Purtroppo questo non si rispecchia nelle stime degli operatori professionali che inizialmente aumentano ancora di piú le probabilitá di vedere un taglio dei tassi nella prossima riunione della Fed prevista per il 18 dicembre. Leprobabilitá rimangono per circa un 60% a favore del taglio dei tassi, stime che erano arrivate all'80% subito dopo l'uscita del dato dell'inflazione. Come mai un'inflazione piú "alta" non spinge gli operatori a pensare ad uno stop dei tagli? Bisogna ricordare che la Fed ha un doppio mandato, ossia quello dell'inflation targeting (inflazione al 2%) e quello della piena occupazione, quest'ultimo assolutamente fondamentale. Il mercato del lavoro é il centro di tutto in questo momento, in quanto non abbiamo segnali di netto miglioramento dal punto di vista dei dati occupazionali, in tal merito ricordiamo: l'elezione di Trump vista come una volontá di cambiamento dovuta ad un peggioramento delle condizioni economiche degli americani, il trend principale del tasso di disoccupazione in salita da oltre 1 anno, il trend delle richieste continue di sussidi di disoccupazione che hanno di recente segnato un nuovo record a 1892k. In sostanza, il mercato del lavoro in peggioramento é ció che spinge gli operatori a rimanere propensi nel vedere un taglio dei tassi per la prossima riunione. Per quanto riguarda l'inflazione ricordiamo anche che Jeremy Schwartz di Wisdom Tree ha segnalato come la componente shelter, ossia la componente dei prezzi degli affitti, sia in realtá in deflazione e considerando che questa componente pesa per oltre il 30%, la vera inflazione é ben al di sotto del 2,6%. Secondo Schwartz l'inflazione headline non starebbe al 2,6%, bensí allo 0,6%, una condizione veramente molto lontana dai dati rilasciati dal Bls. Ovviamente il tutto é derivante dal metodo di rilevazione dei dati che risulta essere il nodo cruciale di questo interrogativo. Al momento, al di lá dell'inflazione, il mercato del lavoro risulta essere il centro delle attenzioni degli operatori.
ATTENZIONE AL GIAPPONE
Domani Inflazione Europa, mercoledí quella di Uk e venerdí quella del Giappone. Tutti dati che potrebbero portare il dollaro ad indebolirsi, almeno momentaneamente contro le altre valute majors che risultano essere parecchio pressate dal biglietto verde, la prima in assoluto é sicuramente lo Yen. Il Giappone presenta al momento la situazione peggiore in termini di politica monetaria in quanto si ritrova con uno yen di nuovo in deprezzamento dopo ben 4 interventi diretti sul mercato valutario nel corso degli ultimi due anni che di fatto non sono serviti a molto. A marzo, nel loro framework di politica monetaria, il Giappone ha sottolineato come un titolo di Stato a 10 anni al di sopra del 1% di rendimento avrebbe comportato un intervento diretto sull'obbligazionario da parte della Boj. Al momento questi titoli rendono circa 1,07%, quindi potremmo aspettarci un intervento sull'obbligazionario. Il Nikkei presenta la dinamica tecnica piú debole sui mercati azionari in quanto non riesce ad esprimere alcuna forza rialzista mentre altri mercati come quelli europei e americani continuano a salire, il tutto con uno yen debole che potrebbe favorire invece gli acquisti di lungo periodo in ottica di un intervento Boj. In sostanza il Giappone ha una situazione pericolosa che potrebbe protrarsi nel corso del tempo qualora la BoJ rimanga immobile.
MERCATI AZIONARI SU NVIDIA
L'attenzione dell'azionario si sposta su Nvidia, il titolo con la piú alta capitalizzazione al mondo e che risulta essere molto "pesante" all'interno di tutto il comparto equity su scala globale. Nella giornata di venerdí abbiamo visto un indebolimento dei mercati azionari, una pausa dopo l'effetto Trumop, una pausa che é meritevole di attenzione dal punto di vista tecnico in quanto un proseguimento di questa fase di debolezza potrebbe mettere in pericolo il trend rialzista di lungo periodo che attualmente vediamo sui mercati. Attenzione quindi a mercoledi sera all'uscita della trimestrale di Nvidia che potrebbe essere il vero market mover dell'azionario. L'attenzione maggiore si sposta non tanto sui risultati, quanto alla reazione del mercato che, come abbiamo visto nel caso di Microsoft, risulta essere particolarmente esigente e anche dei dati molto buoni potrebbero non essere sufficienti a portare ulteriore positivitá al mercato.
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