Inflazione USA e Mercati sui Minimi

08:12 12 marzo 2025

EurUsd a 1,09

Oggi uscirá il dato piú importante della settimana, l'inflazione Usa che é prevista scendere dal 3% al 2,9%, atteso quindi un sensibile calo del dato. Questo dato potrebbe essere determinante nelle dinamiche di breve dei prezzi dei mercati di rischio che di fatto vengono venduti da qualche settimana, soprattutto negli Usa dove il Nasdaq presenta il calo piú consistente sull'azionario con un -7,5% circa da inizio anno, accompagnato dal Russell2000 che perde il -9%. Nel frattempo i titoli di Stato in Europa proseguono la loro permanenza sui massimi di rendimento accompagnati da un EurUsd che continua la permanenza sui massimi in area 1,09, quest'ultimo con una dinamica tecnica che risulta eccezionale. 

INFLAZIONE USA. COSA ASPETTARSI 

Dato al 3% previsto in leggera discesa a 2,9%, un calo di certo non sconvolgente e che di fatto non dovrebbe cambiare le prospettive degli operatori circa la prossima decisione di politica monetaria della Fed, prevista per l'appunto mantenere i tassi di interesse stabili al 4,25-4,5% con una probabilitá del 97%. Secondo Truflation l'inflazione Usa é in netto calo rispetto a quanto visto a dicembre quando l'inflazione misurata dalla societá che si occupa di calcoli econometrici si attestava intorno al 3%, quindi in linea con il dato poi rilasciato dal Bls. Curioso il caso che vede i dati attuali attestare un'inflazione Usa all'1,3%, un brusco calo che potremmo vedere nel dato del prossimo mese sul dato del Bls, non di certo di questa entitá vista la storicitá delle correlazioni tra il dato di Truflation e quello del Bls. Dal punto di vista della direzionalitá del dato l'attendibilitá é sicuramente piú elevata, pertanto attendiamo il calo di oggi sapendo che il prossimo dato potrebbe ancora proseguire in questa direzione. Il dato di febbraio di Truflation vedeva un'inflazione tra il 2,7% e il 2,1%, le stime attuali del Bls vedono invece un'inflazione al 2,9%. Qualora dovessimo vedere un dato al 2,9% e seguendo le logiche di Truflation in termini di direzionalitá, il prossimo dato potrebbe scendere ulteriormente in quanto per marzo l'inflazione si attesta nel range tra 2,2% e 1,3%, almeno momentaneamente. 
 
 
L'andamento dell'inflazione Usa calcolata in tempo reale da Truflation - Fonte: Truflation.com 

EURUSD SU LIVELLI ESTREMI E BOND AI MASSIMI DI RENDIMENTO 

Non sembra essere una coincidenza l'ipotesi fatta giusto una settimana fa circa l'andamento congiunto di EurUsd e l'aumento dei rendimenti nell'area euro. EurUsd esplode al rialzo passando da 1,04 a 1,09 in contemporanea con un rialzo molto forte dei rendimenti dei titoli di Stato europei che si riportano sui massimi dei mesi precedenti. Questo movimento potrebbe essere derivato proprio dal Forex che ha visto un forte scarico di dollari a favore delle majors europee che di fatto hanno aumentato momentaneamente il valore dei sistemi finanziari di riferimento. Parliamo di sistemi finanziari in quanto sia la valuta che i titoli di Stato fanno parte dello stesso aggregato monetario (M2), pertanto il movimento sui titoli di Stato, altrettanto violento come quello di EurUsd o GbpUsd, potrebbe essere stato un bilanciamento del forte apprezzamento valutario andando cosí a smorzare l'effetto fin troppo positivo sulle valute di riferimento. Facciamo quindi attenzione ai movimenti di EurUsd, soprattutto in presenza del dato dell'inflazione Usa in quanto un suo movimento di ritracciamento da area 1,09 potrebbe portare di nuovo i rendimenti a scendere, almeno stando a questa teoria su questi movimenti di mercato. 

AZIONARIO SUI MINIMI 

Continuano gli scarichi sui mercati di rischio con i mercati americani che risultano particolarmente deboli mentre in Europa il Dax tiene ancora il rendimento da inizio anno ben al di sopra del 10%. Il gap di rendimento tra azionario Usa e azionario Europa é ancora alto e questa differenza potrebbe essere colmata nel lungo periodo. In questo momento vediamo Giappone e Usa sui minimi degli scorsi mesi, precisamente ai livelli di settembre/ottobre, mentre il Dax e i mercati europei in generale sono ancora sui massimi. Questa differenza alquanto anomala dovrebbe far pensare circa l'andamento del mercato azionario in generale ed iniziare a considerare i movimenti che si vedono in Europa come slegati da quelli in Usa. Facciamo attenzione ad eventuali reazioni dai minimi sui mercati, soprattutto in vista dell'uscita del dato di oggi e del PPI previsto per la giornata di domani. I tentativi di reazione dai minimi ci sono, ma i trend di breve su base giornaliera rimangono ancora ribassisti.

 

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Scritto da

David Pascucci

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