- I dati ISM mostrano che l’economia statunitense è ancora in buona salute.
- Il miglioramento deriva principalmente dai Nuovi Ordini e, in misura minore, dall’aumento dei Prezzi.
- I dati ISM mostrano che l’economia statunitense è ancora in buona salute.
- Il miglioramento deriva principalmente dai Nuovi Ordini e, in misura minore, dall’aumento dei Prezzi.
Indice ISM dei servizi di ottobre: 52,4 (previsione: 50,8; precedente: 50,0)
Sottoindice ISM Prezzi Pagati: 70 (previsione: 68; precedente: 69,4)
Sottoindice ISM Nuovi Ordini: 56,2 (previsione: 51,0; precedente: 50,4)
ISM Occupazione: 48,2 (previsione: 47,6; precedente: 47,2)
L’ultima rilevazione dell’ISM Services PMI, che raggiunge un massimo degli ultimi otto mesi (in aumento rispetto a 50,0 precedente), segnala chiaramente che il settore dei servizi negli Stati Uniti sta accelerando, indebolendo significativamente le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre.
Il Sottoindice dell’Attività Economica ha registrato un aumento massiccio a 54,3 (da 49,9), indicando un’espansione marcata e un rinnovato slancio nel settore. I Nuovi Ordini sono saliti a 56,2 (da 50,4), raggiungendo il livello più alto dall’ottobre 2024. Una forte domanda nuova tende a far crescere l’attività, suggerendo che lo slancio attuale potrebbe persistere.
La principale preoccupazione inflazionistica resta il sottoindice Prezzi Pagati, che è salito a 70,0 (da 69,4), segnando un massimo triennale. Sebbene si fosse osservato che i prezzi “sono leggermente diminuiti”, i dati mostrano in realtà un piccolo aumento a 70,0. Un valore così elevato è altamente inflazionistico e suggerisce che i fornitori di servizi continuano a trasferire i costi elevati ai consumatori, contrastando direttamente l’obiettivo della Fed di riportare l’inflazione al target.
Il sottoindice Occupazione, pur rimanendo in contrazione (sotto 50), ha registrato un leggero aumento a 48,2 (da 47,2). Questo modesto miglioramento nelle metriche del mercato del lavoro riduce poco le preoccupazioni della Fed sull’inflazione guidata dai salari.
In sintesi, il report mostra una crescita economica forte e in accelerazione, accompagnata da intense pressioni inflazionistiche nel settore dei servizi, che è dominante nell’economia USA. L’aumento dell’Attività Economica e il massimo triennale dei Prezzi Pagati sono particolarmente problematici. La solidità di questi dati indebolisce notevolmente le argomentazioni a favore di un taglio dei tassi a dicembre e supporta la Fed nel mantenere una politica restrittiva più a lungo per controllare pienamente l’inflazione.
Da un lato, il report dovrebbe sostenere il dollaro USA, soprattutto nel contesto dello shutdown governativo. Dall’altro lato, aspettative più basse su un taglio dei tassi potrebbero essere negative per il mercato azionario. Tuttavia, la robustezza dell’economia statunitense mostra che le aziende possono ancora ottenere ottimi risultati, anche in presenza di incertezze continue.
L’US500 è in ripresa fin dall’inizio della giornata e un’economia forte dovrebbe indicare che gli investitori non devono aspettarsi un rallentamento degli utili aziendali statunitensi nel quarto trimestre. Fonte: xStation5
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