La settimana della FED

08:32 16 dicembre 2024

BOJ e BOE a tassi fermi?

Dopo il taglio da parte della Bce sará il turno della Fed che con una probabilitá vicina al 95% taglierá i tassi di interesse, in linea con la politica "meno restrittiva" messa in atto a partire da settembre. Il focus della Fed rimane ancora sui numeri riguardanti l'inflazione che rimane ancora stabile al di sopra del 2%, numeri che potrebbero cambiare vistosamente qualora dovesse proseguire il lento peggioramento del mercato occupazionale che vede delle richieste continue di sussidi di disoccupazione che continuano il loro sentiero verso le 2 milioni di unitá. Settimana che vedrá anche altre due banche centrali, ossia Boj e Boe che potrebbero non intervenire sui tassi, di questo ed altro parleremo nella consueta diretta delle 8:30 che potrai vedere cliccando qui e alla quale potrai partecipare attivamente tramite la chat dal vivo

FED TRA INFLAZIONE E MERCATO DEL LAVORO

Inflazione che rimane relativamente elevata, sopra il 2% ma sotto la soglia del 3%, inflazione che potrebbe ancora rimanre su questi livelli o addirittura scendere qualora ci sará un deterioramento del mercato del lavoro, quest'ultimo in lento peggioramento osservando i dati provenienti dalle richieste continue di sussidi di disoccupazione. Il tasso di disoccupazione é salito di nuovo, dal 4,1% al 4,2% ma non abbiamo aggiornato i massimi dell'anno a 4,3%, eppure vediamo delle richieste continue che hanno raggiunto e superato i massimi tra luglio agosto, periodo in cui il tasso di disoccupazione si trovava proprio sui massimi. Rimandato ancora a data da destinarsi l'aumento significativo del tasso di disoccupazione che potrebbe, almeno a livello econometrico, esplodere al rialzo nel corso dei prossimi mesi, tutto dipenderá da come l'economia andrá a reagire ai tassi alti degli scorsi mesi visto che per vedere la trasmissione della politica monetaria sull'economia passano in media almeno 3 mesi, ad essere ottimisti. Il primo taglio Fed é stato fatto a settembre, quindi per il momento il rialzo dell'inflazione che vediamo é dovuto principalmente a fattori stagionali come ad esempio l'aumento dei consumi di fine anno. Nella prossima riunione il taglio é una quasi certezza, tutto si concentra ancora sul mercato del lavoro e sulla prossima riunione del 29 gennaio, vera incognita sui tassi di interesse. La situazione non é delle piú rosee anche se Powell continua a rimarcare la soliditá di un'economia che presenta alcune falle alquanto vistose che potrebbero andare ad incidere fortemente sull'inflazione futura, come ad esempio i tassi di interesse sulle carte di credito arrivati a circa il 21,5%, il massimo assoluto dagli anni 90. 

BOJ FERMA E BOE SULLE SPINE

La Bank of Japan ha fatto sapere in settimana che potrebbe non intervenire sui tassi nel corso di questa prossima riunione di politica monetaria, giustamente l'ultima cosa che vuole fare é aumentare il costo del denaro in un'economia che e appena uscita da un lunghissimo periodo di deflazione. I problemi del Giappone al momento sono altri, il primo riguarda il tasso di interesse dei titoli a 10 anni che risultano avere ancora un rendimento superiore alla soglia del 1%, soglia che la stessa BoJ ha rimarcato essere cruciale per eventuali interventi diretti sul mercato obbligazionario per far rientrare il rendimento al di sotto di questa soglia. Altro problema é il cambio UsdJpy con lo yen ancora fortemente debole seppur non sia piú il cambio piú favorevole per il famigerato "carry trade". Osservando i tassi di interesse e le loro prospettive, il carry trade piú vantaggioso risulta essere GbpJpy che ha un differenziale tassi piú alto di quello americano di circa 25 punti base dalla parte alta della forchetta dei Fed Fund Rates, pertanto non regge piú la teoria secondo cui si comprano dollari per vendere yen per guadagnare sui tassi overnight. Quindi la BoJ ha come prioritá il mercato obbligazionario e valutario, mercati che incidono direttamente sul valore della liquiditá, poi in caso si interviene sui tassi di interesse. La BoE risulta invece essere alquanto speranzosa del fatto che il suo mercato del lavoro tenga nel lungo periodo anche se di fatto quest'anno abbiamo visto un andamento a zig zag del tasso di disoccupazione che non ha avuto precedenti storici. I tassi sono ancora alti e non prevedono di abbassarli per questa riunione, ma proprio questa settimana uscirá il tasso di disoccupazione in Uk pertanto staremo a vedere come reagirá la BoE ad eventuali peggioramenti del tasso di disoccupazione, al momento previsto stabile per la giornata di domani. 

MERCATI TIRATISSIMI

I mercati azionari risultano assolutamente tirati nelle ultime settimane, soprattutto quelli che hanno come riferimento le alte capitalizzazioni. Abbiamo assistito ad un mercato americano delle large cap, quindi Nasdaq e S&P500 ancora tonici mentre altri indici come Russell 2000 e lo stesso Dow Jones cercare di rallentare con una dinamica settimanale negativa. In Europa, ad esclusione del Dax, lla maggior parte degli indici come Ftse Mib, Cac40 e Eurostoxx50 rimangono ancora sotto i massimi dei mesi scorsi, cosí come in Giappone il Nikkei rimane ancora al di sotto dei massimi mensili. Questa situazione tecnica risulta essere molto interessante oramai da mesi e nel corso dei primi mesi dell'anno potremmo assistere a dei test cruciali di questi indici che sicuramente ci faranno vedere delle cose interessanti dal punto di vista tecnico, soprattutto se il mercato del lavoro, market mover assoluto del 2025, inizierá a peggiorare su scala globale. Attenzione al dollaro questa settimana, in quanto su EurUsd, il cambio principale, vediamo una situazione tecnica che potrebbe essere assoluitamente favorevole ad un'inversione al ribasso del dollaro, complici le banche centrali. 

 

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Scritto da

David Pascucci

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