⬇️L'UE50 scivola di quasi l'1% a causa delle tensioni commerciali

14:14 4 luglio 2025

Le preoccupazioni sui negoziati commerciali stanno innescando una svendita negli scambi commerciali europei

Oggi gli indici europei registrano ribassi, mentre crescono i timori per la possibile reintroduzione di alti dazi reciproci da parte degli Stati Uniti il 9 luglio, data che segna la fine del periodo di sospensione di 90 giorni. Gli investitori stanno chiaramente reagendo all’incertezza che circonda i negoziati commerciali tra gli Stati Uniti e i loro principali partner, in particolare l’Unione Europea, che non ha ancora raggiunto un accordo definitivo con Washington.

Fattori chiave da monitorare:

Scadenza dei dazi in avvicinamento: Il 9 luglio segna la fine della sospensione temporanea dei dazi elevati. Se non verrà raggiunto un accordo, potrebbero entrare in vigore tariffe fino al 50% sulle esportazioni europee verso gli Stati Uniti, alimentando l’incertezza sui mercati.

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Settori vulnerabili: Le aziende dei settori più esposti ai dazi — automotive, minerario, acciaio e alluminio — stanno registrando le perdite più significative.

Pressioni aggiuntive: La Cina ha annunciato l’introduzione di dazi antidumping fino al 34,9% su cognac e brandy europei, aggravando ulteriormente la pressione sulle aziende esportatrici europee.

Incertezza politica: Il presidente Trump ha dichiarato l’intenzione di iniziare a inviare notifiche ufficiali ai partner commerciali riguardo ai nuovi livelli tariffari già da venerdì, alimentando un clima di attesa e preoccupazione. Trump minaccia di imporre dazi più alti rispetto all’attuale aliquota generalizzata del 10%.

Le speranze e i timori dell’UE:

Attesa di un compromesso: L’UE punta a ottenere almeno un accordo preliminare che eviti un aumento immediato dei dazi e consenta ulteriore tempo per i negoziati. Bruxelles spera inoltre nell’esclusione di alcuni settori specifici e in una riduzione dei dazi già esistenti su auto, componenti, acciaio e alluminio.

Rischio di escalation: In caso di mancato accordo, il pericolo non riguarda solo l’aumento dei dazi, ma anche eventuali misure di ritorsione da parte dell’UE, che potrebbero innescare un’ulteriore ondata di vendite sui mercati e peggiorare il sentiment degli investitori.

Incertezza macroeconomica: Un ulteriore fattore di rischio è rappresentato dalla manovra fiscale recentemente approvata dal Congresso americano, che secondo gli analisti potrebbe aumentare il deficit statunitense e alimentare pressioni inflazionistiche.

L’indice EU50 (Eurostoxx 50) oggi perde quasi l’1%. È interessante notare che i ribassi dell’indice europeo hanno recentemente superato quelli del DE40 tedesco. Inoltre, dopo la de-escalation della situazione in Medio Oriente, l’EU50 è entrato in una fase di consolidamento, mentre l’US500 e il DE40 hanno registrato rialzi più marcati. Tra le società europee, si osserva una pressione maggiore sui titoli spagnoli, italiani e francesi, nonostante sia la Germania quella che subirebbe il maggiore impatto economico da eventuali aumenti dei dazi statunitensi.

 

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