- Wall Street ha chiuso in rialzo ieri, recuperando parte delle perdite accumulate alla fine della scorsa settimana (S&P 500: +0,7%, DJIA: +0,2%, Nasdaq: +1,2%). Le azioni a bassa capitalizzazione hanno subito una correzione (Russell 2000: -0,2%). I futures sugli indici in Europa e negli Stati Uniti indicano un proseguimento dell’ottimismo nella sessione odierna (US100: +0,25%, US500: +0,2%, EU50: +0,45%).
- I dazi reciproci di Donald Trump sono entrati in vigore a mezzanotte (es. Regno Unito: 10%, UE e Giappone: 15%, Svizzera: 39%). Il Presidente USA ha anche minacciato tariffe del 100% sui semiconduttori, anche se si prevede che le aziende che investono negli Stati Uniti riceveranno esenzioni in questo settore, rassicurando così gli investitori riguardo a possibili interruzioni della catena di approvvigionamento.
- Apple (AAPL.US) ha annunciato un ulteriore investimento di 100 miliardi di dollari come parte del nuovo programma “America Manufacturing Program”. I fondi saranno destinati alla costruzione di nuovi impianti per la produzione di componenti dei prodotti Apple. Il progetto punta a creare 20.000 nuovi posti di lavoro in 4 anni e si allinea con l’agenda manifatturiera americana promossa da Trump. Le azioni Apple hanno esteso i guadagni nel dopo mercato di un ulteriore 2,5%.
- Le esenzioni annunciate sui dazi per i semiconduttori stanno alimentando l’ottimismo nella sessione Asia-Pacifico. JP225, HK.cash e CHN.cash registrano aumenti intorno allo 0,5%, AU200 è stabile, mentre il Nifty 50 dell’India continua a scendere a causa dell’innalzamento dei dazi ritorsivi di Trump al 50%.
- La stagnazione in Australia è dovuta principalmente al crollo delle importazioni (-3,1% a/a, precedente: +3,3%). L’avanzo commerciale è salito a 5,365 miliardi di AUD (previsione: 3 miliardi).
- Toyota ha riportato un calo del 37% dell’utile netto nell’ultimo trimestre. L’azienda ha abbassato la previsione di utile operativo da 3,8 trilioni di yen a 3,2 trilioni, citando i dazi come causa principale.
- La bilancia commerciale della Cina è calata più del previsto (da 114,7 miliardi di dollari a 98,2 miliardi; previsione: 104,7 miliardi), a causa di un inaspettato aumento delle importazioni (+4,1% a/a, previsione: -1%, precedente: +1,1%). Le esportazioni sono aumentate del 7,2% (previsione: 5,6%, precedente: 5,9%), segnalando una forte attività di spedizione durante l’attuale tregua commerciale con gli USA, che probabilmente sarà estesa oltre il 12 agosto.
- Sul mercato valutario, le valute oceaniche sono in testa (AUDUSD: +0,2%, NZDUSD: +0,25%) spinte dall’avanzo commerciale più ampio dell’Australia. L’indice del dollaro statunitense ha interrotto un calo durato 4 giorni. Il franco svizzero e l’euro (EURUSD: 1,167) si rafforzano dello 0,1% rispetto al dollaro. Sterlina, yen e dollaro canadese registrano guadagni marginali contro l’USD (0,3-0,7%).
- L’oro rimbalza dello 0,25% a 3.377 dollari l’oncia, l’argento dello 0,6% a 38,05 dollari l’oncia, e sia il petrolio Brent che il WTI recuperano dopo 5 giorni di ribassi (circa +0,75%) grazie alla pressione di Trump sugli importatori di petrolio russo. Il gas naturale (NATGAS) estende i rialzi con un +0,25%.
- Il sentiment nel mercato crypto è misto: Bitcoin scende dello 0,5% a 114.670 dollari, Ethereum sale dello 0,15% a 3.680 dollari, mentre la maggior parte dei token minori è in calo (Chainlink: -0,5%, Solana: -0,2%).
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