- Gli indici asiatici hanno invertito le perdite, con i mercati cinesi in testa ai rialzi: il CHN.cash è salito del 2,07%, l’HK.cash di Hong Kong ha guadagnato l’1,77% e il VIET30 del Vietnam è avanzato dell’1,98%. Nel frattempo, il JP225 del Giappone è sceso dello 0,77% e l’SG20cash di Singapore ha perso lo 0,61%. L’AU200.cash dell’Australia è salito leggermente dello 0,21%, mentre il CH50cash ha guadagnato lo 0,76%.
- Il dollaro crolla mentre i mercati fuggono dagli asset statunitensi, con l’indice del dollaro che scivola sotto quota 100 per la prima volta dal luglio 2023. Il franco svizzero ha toccato il massimo decennale, mentre lo yen si è rafforzato ai livelli più alti da settembre. L’euro è balzato a 1,13855 dollari, un livello che non si vedeva da febbraio 2022.
- La politica tariffaria di Trump scatena il caos sui mercati dopo la decisione di sospendere l’aumento delle tariffe per la maggior parte dei partner commerciali, incrementando però i dazi sulle importazioni cinesi fino al 145%. La Cina ha risposto con tariffe dell’84% sui beni statunitensi, promettendo di “combattere fino alla fine” ma rimanendo aperta al dialogo “sulla base del rispetto reciproco”.
- I prezzi dell’oro volano a livelli senza precedenti, superando i 3.200 dollari l’oncia e toccando un record di 3.206,84 dollari l’oncia, con un incremento settimanale di quasi il 6%. Gli analisti indicano il dollaro debole e le crescenti tensioni commerciali come i principali fattori, con alcuni che puntano a un obiettivo di 3.500 dollari.
- Il petrolio continua a scendere, con il Brent in calo dello 0,3% a 63,13 dollari e il WTI in ribasso dello 0,5% a 60,11 dollari, vicini ai minimi degli ultimi quattro anni. Entrambi i benchmark si avviano verso un secondo calo settimanale consecutivo di circa il 3,7%, a causa delle crescenti preoccupazioni sulla domanda legate alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
- I rendimenti dei Treasury statunitensi balzano in alto, con il rendimento a 10 anni salito al 4,48%, segnando il maggiore aumento settimanale dal 2001. I rendimenti dei titoli trentennali sono destinati al maggiore balzo settimanale almeno dal 1982, riflettendo la fiducia in calo negli asset statunitensi.
- L’EIA taglia le previsioni sulla domanda e sui prezzi del petrolio, riducendo la stima di crescita della domanda globale per il 2025 di 300.000 barili al giorno, a 900.000 bpd. Ora si prevede che il Brent avrà una media di 67,87 dollari quest’anno, in netto calo rispetto alla precedente stima di 74,22 dollari.
- Tesla sospende gli ordini per Model S e X in Cina, con entrambi i modelli d’importazione non più disponibili sul sito cinese di Tesla. La decisione arriva nel contesto dell’escalation delle tensioni commerciali USA-Cina, con il CEO Elon Musk che in precedenza aveva avvertito che i dazi di Trump avrebbero avuto un impatto “significativo” sull’azienda.
- Le aspettative d’inflazione in Giappone aumentano, con l’86,7% delle famiglie che prevede un aumento dei prezzi entro un anno, in crescita rispetto all’85,7% di dicembre. Anche le aspettative di inflazione a lungo termine sono salite, con l’83,5% che prevede prezzi più alti tra cinque anni.
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