- La debole domanda di titoli del Tesoro statunitensi si è tradotta ieri in forti cali a Wall Street (S&P 500: -1,6%, DJIA: -1,9%, Nasdaq: -1,4%, Russell 2000: -2,8%). I rendimenti dei titoli trentennali USA sono saliti di oltre 10 punti base, a causa delle preoccupazioni per l’aumento del disavanzo e la mancanza di consenso sulla riforma fiscale di Trump alla Camera dei Rappresentanti.
- Il Senato degli Stati Uniti ha sbloccato la proposta di legge sulle stablecoin, consentendo il dibattito e una possibile votazione la prossima settimana. I progressi nel processo legislativo hanno scatenato euforia nel mercato delle criptovalute. Il Bitcoin è salito del 2,9% a 111.370 dollari, Ethereum del 4,9% a 2.632 dollari, con rialzi anche nei contratti su Dogecoin (+4,7%), Solana (+3,9%) e Polygon (+3,9%).
- Nella regione Asia-Pacifico, il pessimismo proveniente da Wall Street continua a farsi sentire. Si registrano cali nell’HSCEI cinese (-0,14%), Nikkei 225 giapponese (-0,94%), Kospi sudcoreano (-1,17%) e S&P/ASX 200 australiano (-0,44%). Le aziende legate al Bitcoin stanno resistendo alla tendenza ribassista.
- Baidu (BIDU.US) perde oltre il 3% dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2025, nonostante ricavi superiori alle attese, principalmente grazie ai servizi cloud basati su intelligenza artificiale. L’utile operativo rettificato è calato del 20% su base annua e il margine lordo ha deluso le aspettative. Anche i ricavi della pubblicità sul motore di ricerca, il segmento principale, hanno registrato risultati inferiori alle previsioni.
- In Australia, l’indice PMI dei servizi è sceso a maggio a 50,5 (precedente: 51), mentre il PMI manifatturiero è rimasto stabile a 51,7. L’espansione dell’attività economica australiana è trainata principalmente dalla crescita degli ordini e dall’aumento dell’occupazione, ma la velocità di crescita sta rallentando, così come l’ottimismo delle imprese.
- Il PMI manifatturiero del Giappone ha registrato un leggero aumento a 49, in linea con le attese (precedente: 48,7).
- Nel mercato valutario, la volatilità resta contenuta. L’indice del dollaro USA è stabile, mentre lo yen giapponese segna i maggiori guadagni tra le valute del G10 (USDJPY: -0,3%). La valuta neozelandese è la più debole (NZDUSD: -0,25%), penalizzata dal taglio delle previsioni di crescita del PIL da parte del Tesoro neozelandese. Il dollaro australiano rimbalza (AUDUSD: +0,2%), mentre l’euro guadagna lievemente (EURUSD: +0,05%) a 1,335.
- L’oro continua a salire dello 0,6% a 3.333 dollari l’oncia, l’argento dello 0,66% a 33,60 dollari, mentre i protagonisti della sessione precedente, platino (-0,1%) e palladio (-0,3%), subiscono leggere correzioni.
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