- Gli indici dell’area Asia-Pacifico registrano lievi rialzi nella prima parte della giornata. Gli indici azionari cinesi salgono in un intervallo compreso tra lo 0,80% e l’1,10%, il JP225 giapponese scende dello 0,30%, mentre l’AU200.cash australiano guadagna lo 0,66%.
- Il dollaro è la valuta più debole nella prima parte della giornata. L’indice USIDX segna un calo compreso tra lo 0,20% e lo 0,30% rispetto alle altre valute del G10. L’EURUSD sale dello 0,20%, mentre l’USDJPY scende dello 0,41%.
- L’oro è salito sopra quota 3.800 USD, con un progresso dell’1% nella giornata e di oltre il 10% su base mensile, sostenuto dalla domanda di beni rifugio e dal momentum. Il metallo è sulla buona strada per il suo miglior mese dal luglio 2020.
- I mercati continuano a prezzare un rischio elevato di shutdown governativo, sebbene inferiore rispetto al fine settimana. Il bilancio a breve termine scade il 1° ottobre. I repubblicani hanno ribadito di non voler fare concessioni per l’approvazione di un finanziamento temporaneo.
- Le tensioni sono aumentate dopo che, la scorsa settimana, l’Ufficio per la Gestione e il Bilancio della Casa Bianca ha ordinato alle agenzie di preparare piani di licenziamenti di massa in caso di shutdown.
- Il petrolio ha aperto in calo ma ha recuperato le perdite. Il mercato ha valutato le notizie secondo cui l’OPEC+ prevede di aumentare le quote di ottobre di almeno ~137 kb/g. L’Iraq ha ripreso i flussi di greggio attraverso l’oleodotto Kirkuk–Ceyhan verso la Turchia, a circa 180–190 kb/g, aumentando l’offerta. Le posizioni restano caute in vista della riunione OPEC+.
- UBS ha stimato la probabilità di una recessione negli Stati Uniti quest’anno al 93%, basandosi su indicatori come reddito, spesa, produzione industriale e occupazione. Tuttavia, la banca non si è spinta fino a dichiarare una recessione, definendo l’economia “debole ma non in collasso”.
- Tesla pubblicherà i dati di vendita questa settimana. Il consenso attuale prevede 448–456 mila consegne (contro le 463 mila di un anno fa), con gli acquisti dell’ultima ora sostenuti dai crediti fiscali statunitensi alla fine del trimestre.
- Secondo alcuni report, Xi sta facendo pressioni per un cambiamento nella posizione degli Stati Uniti sull’indipendenza di Taiwan. Uno dei punti di leva è l’interesse di Trump per un accordo commerciale.
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