POWELL E LA CONTRADDIZIONE SUL MERCATO DEL LAVORO
Powell sta rimarcando di continuo che l'obiettivo della Fed é quello di portare l'inflazione al 2%, in piú rimarca il doppio mandato ricordando l'obiettivo della piena occupazione, un mandato fondamentale considerando l'economia americana per definizione "market oriented", ossia orientata al mercato del credito. Se manca il lavoro, manca reddito futuro da allocare sul mercato del credito, questo il pressuposto base dell'esistenza del doppio mandato, un mandato che conoscono benissimo in Senato in quanto é proprio sul mercato del lavoro che sono arrivate le domande un po' piú scomode e che Powell ha tentato di aggirare in modo poco agile. Kennedy ha sottolineato ad esempio che il mercato del lavoro é in palese sofferenza, come ad esempio ben 3/4 dei posti di lavoro creati ultimamente é di tipo governativo, quindi di fatto posti di lavoro creati tramite aumento della spesa pubblica, giá molto elevata. Powell ha rimarcato che al momento la disoccupazione é bassa, si trova su livelli storici minimi e di conseguenza non rappresenta una preoccupazione. Allo stesso tempo, poco dopo, sottolinea invece che un peggioramento della disoccupazione porterebbe la Fed ad intervenire. A questo punto la domanda é lecita, "quando interverrá la Fed, a che livelli di disoccupazione"? Basta prendere ad esempio la Sahm Rule, una regola creata da Claudia Sahm, economista della Federal Reserve che ha creato un indicatore di recessione proprio utilizzando il tasso di disoccupazione. Questa regola prevede che un distacco dello 0,5% del tasso di disoccupazione dai minimi della sua media a 12 mesi comporta l'inizio di una recessione, bene ora questo indicatore di trova a 0,43, in pratica siamo ad un passo dalla recessione indicata dalla Sahm Rule. Sappiamo bene che le banche centrali non anticipano mai, non prevengono il male ma tentano di curarlo, enorme problema considerando che gli effetti negativi in un'economia market oriented si amplificano con un effetto quasi esponenziale. Si attende quindi un ulteriore peggioramento del tasso di disoccupazione, cosí come stiamo vedendo da qualche mese a questa parte per poter vedere cosa deciderá la Fed giá il 31 luglio, quando saranno usciti gli altri dati relativi alle richieste di sussidi di disoccupazione, queste ultime in forte aumento dal 2019.
MERCATI ATTENDONO POWELL PARTE 2
Nasdaq rimane sui massimi, S&P500 idem, Dow tenta di scendere cosí come il Russell, alla fine della sessione di ieri un nulla di fatto. Oggi abbiamo la seconda parte dell'audizione di Powell, stavolta alla Camera, poi domani sará la volta dei dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione e dei numeri sull'inflazione che dovrebbero essere ben piú negativi rispetto al dato attuale del 3,3%. Le stime vedono un ribasso al 3,1%, un ribasso poco consistente considerando che altri organi indipendenti che si occupano di calcoli econometrici vedono addirittura un'inflazione reale a circa 1,8%. Mercati ancora fortemente rialzisti, in attesa di uno scarico sulle Big 5, nel frattempo venerdí usciranno le prime trimestrali della stagione, quelle bancarie.
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