Inflazione sotto le attese
Inflazione Usa al di sotto delle attese e mercati che rimangono altamente volatili seppur in recupero dai minimi. Oggi l'uscita del dato PPI in Usa e le consuete richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione, queste ultime fondamentali per monitorare lo stato di salute del mercato del lavoro Usa che risulta sicuramente sotto tensione dopo gli ultimi dati riportati da Challenger nel suo ultimo bollettino con i tagli record di posti di lavoro. Al momento la volatilitá la fa da padrona, i movimenti tecnici risultano estremi soprattutto sui mercati Usa con il Nasdaq che presenta delle oscillazioni da bear market.INFLAZIONE USA SOTTO LE ATTESE
Un dato al 2,8% al di sotto delle attese che prevedevano un 2,9% dal 3% di partenza, una dinamica che ci si poteva attendere e che potrebbe peggiorare ulteriormente nel corso dei prossimi mesi. Il dato al di sotto delle attese era prevedibile vista l'inflazione misurata da Truflation, un dato che solitamente non coincide esattamente con quelli rilasciati dal Bls ma che di fatto identifica con una certa accuratezza la direzione dell'inflazione. Proprio a partire da fine dicembre assistiamo infatti ad un vero e proprio crollo dell'inflazione in Usa che al momento il Bls non sembra voler palesare, soprattutto per via del lag temporale che il Bls presenta nel rilascio del dato che risulta ovviamente slittato di un mese rispetto all'uscita del dato. L'inflazione Usa, secondo Truflation, é passata dal 3% di gennaio all'attuale 1,4%, un crollo vero e proprio che risulta quasi irrealistico ma che di fatto potrebbe essere registrato dal Bls nel corso dei mesi successivi, magari con un calo del dato meno marcato. Questa dinamica dell'inflazione, unita all'aumento della disoccupazione é condizione perfetta per vedere un rallentamento economico in Usa che giá il Gdp Now della Fed di Atlanta registra con il suo ultimo dato sul Pil del Q1 2025, ossia un -2,4%. Powell continua a dire che l'economia é forte e resiliente, ma di fatto i numeri si stanno girando verso il lato opposto, pertanto facciamo attenzione ai prossimi dati in uscita in quanto la situazione sembra voler peggiorare.

AZIONARIO VOLATILE E TEST DEI MINIMI
L'Europa fa fatica a cedere, il Dax risulta particolarmente forte rispetto agli indici Usa e al Giappone, i test dei minimi sono continui ma di fatto ancora non si scende come sta scendendo l'azionario Usa. Il test e il possibile cedimento dei minimi potrebbe avvenire giá in mattinata in quanto il Nikkei ha provato ieri il rimbalzo per poi scendere di nuovo durante il corso di questa notte andando a ritestare per l'ennesima volta i minimi settimanali. I mercati Usa, seppur in forte recupero nella giornata di ieri, mostrano una forte debolezza nel momento in cui si ritrovano a testare i massimi dei giorni scorsi e non riescono a rompere la dinamica ribasissta per tentare un recupero piú marcato. La situazione tecnica é molto complessa, molta volatilitá e disallineamento tra mercati europei e Usa, condizione che va a peggiorare una gia difficile impostazione tecnica di non facile lettura. Per oggi, vista la dinamica dei prezzi, potremmo assistere ad un nuovo test dei minimi.
EURUSD COMANDA L'EUROPA?
EurUsd e volato verso e oltre 1,09, ma ieri ha iniziato a cedere proprio questi massimi innescando il ritorno verso 1,0880. Questa dinamica di prezzo, potrebbe ripercuotersi sui mercati europei che risultano ancora particolarmente forti e probabilmente potremmo iniziare a vedere se effettivamente il cambio ha avuto ripercussioni negative sull'andamento dell'obbligazionario europeo che rimane di fatto sui livelli massimi di rendimento dei mesi scorsi. La situazione peggiore dei titoli governativi la troviamo proprio sui titoli che rendono meno, come ad esempio il Bund che per la prima volta si ritrova con rendimenti superiori all'inflazione europea e superiori ai tassi di interesse Bce, condizione ottimale per risultare appetibili. Per quanto riguarda i nostri Btp, siamo ancora lontani dai massimi di rendimento al 5% visti alla fine del 2023 sulla scadenza decennale, segno del fatto che i nostri titoli hanno un rendimento appetibile per il mercato. Attenzione quindi a possibili storni su EurUsd in quanto potrebbero innescare una dinamica ribassista anche sull'azionario europeo e un conseguente flight to quality verso l'obbligazionario che risulta "a sconto" rispetto le scorse settimane.
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