Brutti Jolts, calano i rendimenti.
Brutti dati Jolts di ieri che hanno visto un calo drastico delle posizioni di lavoro aperte e un aumento dei layoffs, dati che di certo non aiutano la prossima lettura del dato sulla disoccupazione previsto per domani. Oggi sará il turno del cambiamento dell'occupazione di ADP, poi il report Challenger e infine le richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione. Nel frattempo sui mercati si rimane sui livelli giá visti nel corso delle scorse settimane, nessun nuovo impulso ribassista degno di nota. Calano i rendimenti delle obbligazioni che ieri hanno visto un movimento generalizzato sia in Europa che in Usa.BRUTTI DATI JOLTS
Dati che di fatto sono molto brutti considerando che i job openings erano previsti passare da 7,437 milioni a 7,38, il dato esce a 7,181, ben 176.000 posti di lavoro vacanti in meno rispetto alle stime. Bruciate anche le stime di 28 economisti su 29 intervistati da Bloomberg, in pratica un dato ben al di sotto delle piú rosee stime. Il deterioramento é oramai palese, mancano solo le conferme che tardano sempre ad arrivare, eppure é da molto tempo che discutiamo del mercato del lavoro come un problema per l'economia Usa.
CHALLENGER, ADP, RICHIESTE SUSSIDI
Oggi sará la volta del report Challenger, il report sui tagli di posti di lavoro che di fatto va a misurare quello che é lo stato di salute effettivo del mercato del lavoro. Siamo giá arrivati a superare tutti i tagli di posti di lavoro del 2024 nei primi 7 mesi del 2025, in pratica il ritmo dei tagli é doppio rispetto lo scorso anno. La stima per oggi vede infatti 89k posti di lavoro tagliati per agosto, livelli comunque alti di tagli di posti di lavoro. Oggi ci saranno anche gli Adp che di recente sono andati in negativo e che oggi saranno probabilmente importanti solo se stupiranno in senso estremamente positivo o negativo. Siamo ancora in attesa dello sblocco delle richieste di sussidi di disoccupazione che di fatto rimangono ancora sui massimi ma non vedono mai un'accelerazione al rialzo del dato. In pratica una lunga attesa che sembra non finire mai, un mercato del lavoro che rimane a galla ma sembra voler affogare, domani l'ardua sentenza sui Nfp e sul tasso di disoccupazione previsto al rialzo ma comunque su livelli ancora molto bassi.
CALO RENDIMENTI OBBLIGAZIONI
La teoria base degli investimenti secondo cui un obbligazione risulta conveniente se il suo rendimento supera l'inflazione target e il tasso di interesse, rimane ancora valida e ogni qualvolta vediamo un forte rialzo dei rendimenti, puntualmente arriva il contraccolpo. Questo succede sia sulle obbligazioni europee che su quelle Usa. Ritornano in calo i rendimenti dei Btp che si portano al 3,64%, il Bund al 2,74%, lo spread 2-10 anni Usa si trova ancora a 60 punti base, in sostanza poco sta cambiando. Sulle obbligazioni l'attesa é sul futuro taglio dei tassi della Fed del 17 settembre, oramai dato per scontato.
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