Dollaro prova ad Invertire?
Inflazione in linea con le stime al 2,9% e mercati azionari salgono con una forte spinta rialzista che ha portato a vedere dei rendimenti a fine a giornata ben al di sopra dell'1% per quasi tutti gli indici globali. L'inflazione Uk delude con un 2,5% contro il 2,6% delle stime, ora gli Uk sono alla prova del prossimo dato sulla disoccupazione che, almeno teoricamente, potrebbe essere positivo per via della stagionalitá di dicembre dell'economia. Dollaro prova ad essere venduto nella giornata di ieri ma EurUsd e GbpUsd, dopo una forte spinta al rialzo, tornano indietro mentre sembra essere piú incisivo l'andamento di UsdJpy che passa da area 158 a 156 in una sola giornata.INFLAZIONE USA ANCORA ALTA
Inflazione ancora relativamente alta in Usa, siamo oramai a ridosso del 3% ma, osservando l'andamento di lungo periodo del dato si nota palesemente come il trend di fondo é assolutamente ribassista e che questi ultimi dati rappresentano solamente un'interruzione momentanea di questo trend ribassista di fondo. Al momento si pensa ancora alla forza dell'economia Usa come motore di un;inflazione che rimane di fatto al di sopra del target e che stenta a "crollare" come ci si aspetterebbe. Il tassello del tasso di disoccupazione e dell'andamento del mercato del lavoro potrebbe giocare un ruolo fondamentale nell'evoluzione di questa dinamica, pertanto si richiede molta pazienza agli investitori che dovranno sostanzialmente aspettare i prossimi dati che usciranno con un nuovo metodo di rilevazione da parte del Bls, il quale ha anche confermato come i nuovi dati che usciranno a febbraio non saranno simili a quelli visti fino a dicembre 2024. Oggi usciranno le richieste continue di sussidi di disoccupazione, queste previste a 1870k, ancora sui massimi di luglio, per il momento lo scenario macro é in pausa per quanto riguarda i trend principali e probabilmente inizieremo a vedere la vera tendenza per questo 2025 solamente dai dati di febbraio in poi.
MERCATI AZIONARI AL RIALZO. CALANO I RENDIMENTI OBBLIGAZIONARI
Forte rialzo dei mercati azionari che sfruttano il dato dell'inflazione per compiere una forte accelerazione rialzista che ha portato gli indici a testare e in alcuni casi a rompere i massimi della scorsa settimana. Inoltre ricordiamo che ieri sono uscite le trimestrali bancarie che hanno mostrato conti molto buoni, a conferma della soliditá reddituale del sistema bancario, ancora forte dei tassi alti visti negli scorsi mesi. Intanto gli Usa recuperano terreno, in primis il Dow Jones che aveva conseguito circa 6 settimane consecutive di ribasso, dinamica tecnica mai vista nel corso del 2024 e che ora sembra giunta ad un punto di svolta, o meglio di inversione al rialzo. Anche Nasdaq e S&P500 salgono in maniera violenta, esprimono molta forza e vanno a concludere la giornata a ridosso dei massimi confermando la forte dinamica rialzista. Dax fa nuovi massimi storici, Ftse Mib aggiorna i massimi del 2024, mercati europei che esprimono molta forza dal punto di vista tecnico. Dal mercato obbligazionario vediamo finalmente un calo dei rendimenti che ha portato il Gilt a ridosso del 4,7% dopo il 4,9% recente, oppure il nostro Btp da area 3,88% a 3,7%, cosí come il Jgb che finalmente scende da 1,25% e si porta a 1,2%.
NIKKEI ANCORA NEGATIVO. CROLLA USDJPY
La dinamica settimanale del Nikkei rimane ancora negativa al contrario di tutti gli altri indici globali, una dinamica che si porta avanti dal 2024 e che sembra non voler cambiare assolutamente. Si combatte sui minimi dopo aver visto l'ennesimo test fallito dei massimi durante la scorsa settimana. Scendono i rendimenti delle obbligazioni e crolla anche UsdJpy che finalmente prende respiro dopo una lunga fase a ridosso dei 158 che dura oramai da un mese. Vediamo se effettivamente potremmo essere ad un punto di svolta sui mercati giapponesi, i quali si dimostrano effettivamente deboli dal punto di vista tecnico rispetto a tutti gli altri indici globali. Il Giappone é estremamente concentrato sulla sua politica monetaria e sull'obiettivo del mantenimento dell'inflazione a ridosso del 2%, obiettivo che il Giappone non riesce a conseguire da oltre 30 anni. BoJ cauta, si attendono sviluppi.
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