TASSO DI DISOCCUPAZIONE E DATI DEL MERCATO DEL LAVORO
Il tasso di disoccupazione é il dato da osservare, previsto al 4,2%, stabile rispetto al dato precedente. Questo dato risulta essere il market mover per i prossimi mesi in quanto un suo peggioramento influisce direttamente sulla gestione della politica monetaria da parte della Fed la quale ha da poco avviato quello che potremmo definire un ciclo di taglio dei tassi. Secondo uno studio condotto proprio sul tasso di disoccupazione, potremmo aspettarci nel corso dei prossimi mesi un suo vistoso peggioramento dovuto proprio all'analisi della sua serie storica a partire dal 1950 ad oggi. Quando il tasso di disoccupazione ha superato la sua media storica a 18 mesi con uno scarto superiore allo 0,25%, abbiamo sempre visto un forte rialzo della disoccupazione, al momento risulta un tasso di disoccupazione che ha superato la sua media con uno scarto dello 0,4%, siamo ben oltre la soglia minima dell'innesco dell'indicazione di rialzo. Inoltre ricordiamo la tanto contestata Sahm Rule, la quale é stata innescata con il superamento dello 0,5, al momento ci troviamo a 0,57. Sempre secondo uno studo condotto sull'andamento della Sahm Rule, quest'ultima non ha mai fallito nel momento in cui abbiamo visto un rialzo oltre lo 0,60 (uguale a 0,61 o superiore) e per vedere un rialzo del genere basterebbe una salita della disoccupazione verso il 4,4% e superiore, un dato piú che plausibile visto l'andamento rialzista attuale. Al momento, al di lá delle valutazioni di stampo macro non supportate da dati empirci, la disoccupazione é sulla sua via verso l'alto. Ricordiamo in merito che il tasso di disoccupazione é una grandezza macro che tende ad essere fortemente direzionale e poco incline a ritracciamenti o ripensamenti.
I DATI SULL'INFLAZIONE EUROPEA PREOCCUPANO
Questa settimana uscirá il dato sull'inflazione italiana, prevista oggi in calo allo 0,8% e l'inflazione tedesca, anch'essa in calo all'1,7%. Fare molta attenzione all'andamento dell'inflazione di questi paesi europei in quanto abbiamo giá visto un forte calo dell'inflazione in Francia e in Spagna sul finire della scorsa settimana, dati che vedono un'inflazione francese a 1,2% e quella spagnola a 1,5%, in calo netto rispetto alle stime e rispetto ai dati precedenti. Questa situazione non puó durare a lungo, o meglio, questi cali dell'inflazione potrebbero essere lo specchio di tassi tenuti alti per troppo tempo in un clima dove l'inflazione non era sostenuta dalla domanda bensí da uno shock dell'offerta. Questo fattore é purtroppo da verificarsi solamente nel corso dei prossimi data-release e un peggioramento dell'inflazione, ossia una sua discesa al di sotto del 2% sostenuta per lungo tempo, potrebbe essere indicatore del fatto che l'economia europea sta rallentando e un possibile aumento della disoccupazione, al momento sui minimi in Europa e priva di segni di cedimento, potrebbe far sorgere il dubbio circa il pericolo di vedere una deflazione nel corso del prossimo anno, il tutto contro le rosee stime della Bce. Attenzione quindi all'uscita dei dati di stamani, soprattutto i dati di domani che vedranno l'uscita dell'inflazione europea, prevista al 2%.
MERCATI AZIONARI SUI MASSIMI TRANNE IL GIAPPONE
Il Giappone risulta essere l'unico mercato azionario che vede dei segni di debolezza palesi su base mensile, segni che potrebbero fare da guida per il resto dei mercati azionari, tutti alle prese con la statistica positiva che vede l'anno delle elezioni come un anno positivo. Al momento vanno forte gli europei, soprattutto il Dax che si trova sui suoi massimi storici con un'economia tedesca in netto rallentamento, anche Dow Jones e S&P500 sembrano non mollare i massimi mentre altri indici come Nasdaq, Russell, Ftse Mib e altri indici europei sembrano non voler sentire ragioni sulla rottura dei massimi storici. Attenzione a potenziali ritracciamenti tecnici dovuti alla situazione giapponese, che ricordiamo essere stata trainante il ribasso visto ad agosto e i cui fantasmi potrebbero riaffacciarsi per via del riassorbimento della volatilitá che richiede di fatto molto tempo prima di vedere un sano rientro.
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