Trimestrali molto variegate in questo ultimo trimestre, con alcune societá che confermano i trend visti negli scorsi trimestri ed altre che invece si ritrovano ad affrontare l'incertezza dovuta ai dazi e al contesto macroeconomico attuale. Vediamo una sintesi delle trimestrali uscite nella giornata del 29 luglio.
VISA
Visa ha chiuso il terzo trimestre con risultati che hanno battuto le stime sia per utili che per ricavi, grazie a volumi di spesa con carta robusti. Il fatturato é di 10,17 miliardi di dollari, in aumento del 14% rispetto lo scorso anno, cosi come l'utile che si attesta a 2,98 dollari per azione. Nonostante questa solida performance, le sue azioni hanno registrato un leggero calo nell'after-hours. L'azienda ha mantenuto invariata la sua previsione di crescita dei ricavi netti per l'intero anno fiscale 2025, probabilmente dovuto anche ai tassi di interesse sulle carte di credito che rimangono molto elevati. Questo approccio prudente, secondo gli analisti, potrebbe riflettere le incertezze macroeconomiche e il possibile impatto dei dazi sulla spesa, in particolare quella transfrontaliera.
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Ricavi a 20,89 miliardi di dollari contro i 20,5 del trimestre corso, utile a 3,62 miliardi di dollari contro 3,14 miliardi dello scorso anno, performance sicuramente interessante dal punto di vista finanziario. La societá annuncia un aumento dei prezzi su circa un quarto dei suoi prodotti, il tutto per via dei dazi in arrivo. Secondo le loro stime, i dazi potrebbero portare ad un aumento dei costi pari a 1 miliardo di dollaro per l'anno fiscale 2026.
UNITED HEALTH
UnitedHealth Group ha presentato un quadro misto: pur avendo registrato un calo dell'utile netto da 4,2 miliardi a 3,4 miliardi di dollari, e dell'utile per azione nel secondo trimestre 2025 rispetto all'anno precedente, il semestre ha visto un notevole aumento dell'utile netto da 2,8 miliardi a 9,7 miliardi di dollari,e dell'utile per azione diluito, indicando una forte crescita complessiva nei primi sei mesi dell'anno. Il grande problema di Unh é derivante dalla tendenza negativa dal punto di vista tecnico, un ribasso molto forte che non sembra assolutamente fermarsi. La situazione é ancora da definirsi, pertanto si dovrá aspettare molto tempo prima di vedere l'eventuale conferma di una ripresa.
MERCK & CO.
Merck & Co. ha superato le aspettative degli analisti in termini di utili trimestrali rettificati, sebbene questi siano stati inferiori rispetto all'anno precedente. Il fatturato a 15,81 miliardi di dollari é in calo rispetto ai 15,9 delle stime. Nonostante una recente revisione al ribasso delle previsioni di utili da parte di alcuni analisti, il titolo mantiene una raccomandazione media di "buy"
BOOKING
Nel settore dei viaggi online, Booking Holdings ha battuto le aspettative di utili e ricavi nel secondo trimestre, grazie soprattutto a un'impennata delle prenotazioni internazionali, in particolare dall'Asia, che ha compensato una spesa di viaggio più debole negli Stati Uniti. I ricavi infatti si attestano a 6,8 miliardi di dollari in aumento del 16% rispetto lo scorso anno, L'azienda prevede una crescita continua dei ricavi tra il 7% e il 9% nel terzo trimestre cosí come un aumento dei pernottamenti tra il 3,5% e il 5,5%.
BOEING
Boeing ha mostrato segnali di ripresa, con una perdita trimestrale che si è più che dimezzata ed è risultata significativamente inferiore alle attese degli analisti. I ricavi infatti aumentano a 22,75 miliardi di dollari, in aumento del 34,9% rispetto lo scorso anno e la perdita netta é stata di 612 milioni di dollari. L'aumento dei ricavi è stato possibile grazie a un aumento delle consegne di aerei, frutto degli sforzi dell'azienda per uscire da una crisi regolatoria e da problemi di produzione. Nonostante il miglioramento finanziario, la notizia che la certificazione dei modelli 737 MAX 7 e 10 non avverrà prima del 2026 rappresenta un nuovo ostacolo.
SPOTIFY
Anche Spotify ha dovuto rivedere le sue previsioni per il terzo trimestre, stimando un utile operativo inferiore alle attese. I ricavi del Q2 si attestano a 4,19 miliardi di euro contro i 4,26 miliardi delle stime mentre aumentano le spese operative dell'8% per via della concorrenza di Apple e Amazon. Per quanto riguarda la revisione in negativo del terzo trimestre, questa è attribuita principalmente all'aumento delle tasse sugli stipendi dei dipendenti, che compensa la forte domanda per i piani premium. Nonostante ciò, l'azienda continua a registrare una solida crescita del numero di abbonati premium e di utenti attivi mensili, e ha annunciato un aumento del suo programma di riacquisto di azioni.
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