US OPEN: il mercato rallenta dopo una settimana intensa

17:57 12 settembre 2025

Oggi Wall Street si presenta con un’atmosfera di attesa e lieve incertezza. I principali indici hanno chiuso giovedì a nuovi record, ma oggi stanno restituendo parte dei guadagni. L’US500 resta intorno all’apertura precedente. L’US100 è in rialzo dello 0,2%, mentre l’US2000 scende dello 0,5%. Gli investitori sembrano bilanciarsi tra la soddisfazione per i valori record e le crescenti preoccupazioni sul mercato del lavoro.

L’indice Dow Jones ha superato per la prima volta il livello di 46.000 punti, principalmente grazie alla buona salute delle aziende e ai dati macroeconomici più deboli del previsto, che aumentano la probabilità di tagli dei tassi d’interesse. Anche S&P 500 e Nasdaq hanno chiuso giovedì a livelli storici.

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Dati macroeconomici:

Sebbene gli investitori sperino ancora in un atterraggio morbido dell’economia, i potenziali problemi legati al mercato del lavoro e ai consumi stanno diventando sempre più evidenti. L’aumento delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione e un NFP molto debole suggeriscono un significativo raffreddamento dell’occupazione, che nel lungo termine potrebbe limitare la spesa dei consumatori.
Allo stesso tempo, l’elevato indebitamento delle famiglie, alimentato da prestiti più costosi e da livelli record di debito su carte di credito, indebolisce la resilienza dei consumatori a un ulteriore rallentamento.

Inoltre, la questione del debito pubblico, che negli Stati Uniti sta raggiungendo livelli storici e, combinata con i crescenti costi di servizio, rappresenta una sfida sempre maggiore per il bilancio federale. Questa situazione aumenta il rischio che, anche con una politica di allentamento da parte della Fed, la crescita economica nei prossimi trimestri possa risultare difficile da sostenere.

L’Indice dell’Università del Michigan ad agosto ha mostrato risultati contrastanti. La lettura principale e la valutazione della situazione attuale erano vicine alle previsioni, ma le aspettative dei consumatori sono scese significativamente al di sotto delle stime, mentre le previsioni di inflazione a lungo termine sono salite oltre il consenso. Questo scenario potrebbe indicare una domanda dei consumatori più debole pur mantenendo pressioni sui prezzi, limitando la capacità della Fed di allentare rapidamente la politica monetaria.

US100 (D1)

Fonte: Xstation

Il grafico mostra la formazione di un potenziale pattern a doppio massimo. Se il prezzo rimbalza dalla zona di resistenza a 24.000 punti, è probabile una correzione del trend rialzista, prima verso il FIBO 23,6 e successivamente testando il supporto molto solido intorno a 22.800 dollari, rafforzato dal FIBO 50. Se questo livello dovesse essere violato, si aprirebbe la strada a ulteriori correzioni, con la prima resistenza significativa a 22.100 punti, dove si trova il FIBO 78, e una successiva zona intorno a 21.600, segnata dall’inizio dell’attuale onda rialzista.

Company News:

  • Adobe (ADBE.US) – Il titolo sale di quasi il 4% a seguito della pubblicazione di solide previsioni di fatturato trimestrale; l’azienda beneficia della crescente monetizzazione delle funzionalità legate all’AI.

  • RH (RH.US) – Il titolo scende di quasi il 10% dopo aver rivisto al ribasso le previsioni di vendita per l’intero anno. L’azienda ha citato l’impatto negativo dei nuovi dazi statunitensi e dei ritardi.

  • Super Micro Computer (SMCI.US) – In rialzo di oltre il 5% all’apertura dopo l’avvio delle consegne dei sistemi Nvidia Blackwell Ultra.

  • Warner Bros. Discovery (WBD.US) – Il colosso dei media continua a salire a seguito di notizie su una possibile acquisizione da parte di Paramount Skydance. Il titolo registra un +7% circa all’apertura.

  • Stellantis (STLA.US) – Il produttore di veicoli corregge i guadagni precedenti. UBS ha dichiarato che il profilo rischio/rendimento a breve termine è “poco attraente”. Il titolo scende di oltre il 2%.

  • Array Technologies (ARRY.US) – Il titolo perde il 5% dopo che Bank of America ha emesso una raccomandazione negativa, evidenziando rischi potenziali legati ai dazi.

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