Intel, AMD, TSMC: investire nei semiconduttori nel 2025

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Intel, AMD, TSMC: investire nei semiconduttori nel 2025

Il settore dei semiconduttori rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia globale e le tecnologie emergenti, influenzando mercati chiave come data center, intelligenza artificiale, automotive e dispositivi mobili. In questo articolo analizzeremo il ruolo e l’impatto economico e approfondiremo l’importanza delle iniziative politiche come il Chips Act negli Stati Uniti e in Europa, volte a rafforzare la produzione interna di chip. Infine, valuteremo le prospettive di crescita del mercato nel 2025, evidenziando le opportunità e le sfide per chi intende investire in questo comparto in forte evoluzione.

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Cosa sono i semiconduttori

I chip, o semiconduttori, sono circuiti miniaturizzati realizzati su materiali come il silicio. Sono in grado di elaborare, memorizzare e trasmettere informazioni. Ogni dispositivo elettronico moderno contiene al suo interno decine, centinaia, o anche migliaia di chip, ognuno con una funzione specifica. La loro presenza è silenziosa ma fondamentale: permettono ai dispositivi di funzionare, comunicare tra loro e con l’esterno.

Il valore dei chip non è solo tecnologico, ma anche economico. L’intero settore dei semiconduttori muove centinaia di miliardi di dollari ogni anno. Le aziende che dominano questa industria diventano strategiche, non solo per l’economia, ma anche per la sicurezza nazionale di molti Paesi. Tra i principali protagonisti del mercato globale dei semiconduttori oggi troviamo:

  • TSMC (TSM) – Taiwan Semiconductor Manufacturing Company: il più grande produttore di chip al mondo per conto terzi, essenziale per aziende come Apple, NVIDIA e AMD.
  • NVIDIA (NVDA) – leader nei chip per l’intelligenza artificiale e le GPU ad alte prestazioni.
  • Intel (INTC) – storica azienda americana che sta rilanciando la propria presenza nel mercato della produzione avanzata.
  • Samsung Electronics (SSNLF) – tra i principali produttori sia di chip di memoria che di semiconduttori logici.
  • AMD (AMD) – specializzata in CPU e GPU per PC e data center, competitor diretto di Intel e NVIDIA.
  • Broadcom (AVGO) – fornitore di chip per infrastrutture di rete e comunicazioni.
  • Qualcomm (QCOM) – leader nei chip per smartphone e comunicazioni mobili.
  • Micron Technology (MU) – specializzata in memorie DRAM e NAND.
  • ASML (ASML) – azienda olandese unica al mondo nella produzione di macchine litografiche EUV, fondamentali per la produzione di chip avanzati.
  • Texas Instruments (TXN) – attiva principalmente nei chip analogici e per l’automotive.

Queste aziende rappresentano il cuore pulsante di un settore sempre più cruciale per il futuro digitale ed economico globale.

Intel, AMD e TSMC

Intel, AMD e TSMC sono tre giganti nel mondo dei semiconduttori, ma ognuno con un ruolo e un impatto economico unico.

Intel (INTC.US)

Intel è una delle aziende storiche nel mondo dei semiconduttori, a lungo dominante nei processori per PC e server. Negli ultimi anni ha perso competitività a causa di ritardi tecnologici e della crescente pressione di AMD e TSMC. Sta reagendo con massicci investimenti in nuove fabbriche negli Stati Uniti e in Europa, cercando di rilanciarsi anche come fornitore per terzi. Il ritorno economico, però, resta incerto a fronte dei costi elevati e di un contesto globale competitivo.

AMD (AMD)

Una volta all’ombra di Intel, AMD si è affermata grazie a chip più efficienti e competitivi, molto apprezzati nei settori consumer e data center. Ha visto crescite rapide in ricavi e utili, anche grazie alla collaborazione produttiva con TSMC. Il valore delle sue azioni è aumentato in parallelo al suo successo di mercato. Tuttavia, per mantenere la posizione raggiunta, AMD dovrà continuare a innovare e sostenere alti livelli di investimenti.

TSMC (TSM)

TSMC è il più grande produttore conto terzi di semiconduttori al mondo, partner strategico per colossi come Apple, Nvidia e AMD. La sua tecnologia produttiva avanzata (fino a 3 nanometri) le conferisce un vantaggio competitivo decisivo. Il suo ruolo centrale nella filiera globale la rende quasi insostituibile, con una redditività elevata e grande capacità di attrarre capitali. Sta espandendo la produzione all’estero (USA e Giappone) per diversificare il rischio geopolitico e rafforzare il proprio peso nell’economia globale.

Il Chips Act

Per comprendere al meglio il settore dei semiconduttori nel 2025, bisogna ricordare che per ridurre la forte dipendenza dall’Asia, in particolare da Taiwan e dalla Cina, Stati Uniti ed Europa stanno investendo miliardi per rafforzare la produzione interna di semiconduttori. I chip sono considerati una risorsa strategica, e la loro carenza durante la pandemia ha mostrato quanto siano vitali per l’economia globale.

Chips act
 

Chips Act USA

Negli Stati Uniti, il governo ha approvato il CHIPS and Science Act, un pacchetto da oltre 280 miliardi di dollari per riportare la produzione di chip sul suolo americano. Circa 52 miliardi sono destinati alla costruzione ed espansione di fabbriche (fabs), mentre il resto finanzia ricerca, sviluppo e formazione tecnica. Aziende come Intel, Micron, TSMC e Samsung stanno già costruendo nuovi impianti in vari stati, creando migliaia di posti di lavoro qualificati e riducendo la dipendenza dall’Asia. Tuttavia, il costo per ogni posto di lavoro, superiore a 185.000 dollari in sussidi, e i tempi lunghi (3-5 anni) per costruire fabbriche avanzate sollevano dubbi sulla sostenibilità e competitività.

Chips Act europeo

In Europa, l’EU Chips Act mira a raddoppiare la quota europea nella produzione globale di semiconduttori dal 10% al 20% entro il 2030, con un investimento di 43 miliardi di euro tra fondi pubblici e privati. L’obiettivo è ridurre la dipendenza asiatica in settori strategici come automotive, telecomunicazioni, difesa e sanità. Incentivi attraggono aziende straniere come Intel e supportano realtà europee come STMicroelectronics e Infineon. Tuttavia, la Corte dei Conti europea ha definito il piano “poco realistico” per la mancanza di coordinamento, strategia industriale comune e difficoltà a competere con giganti asiatici e americani.

Investire nei semiconduttori nel 2025

Il 2025 si preannuncia come un anno decisivo per chi investe nei semiconduttori. Secondo ING, il settore globale crescerà del +9,5%, ma non tutte le aree seguiranno lo stesso passo. Per i trader, sarà fondamentale distinguere tra comparti maturi e segmenti in forte espansione, per intercettare le opportunità migliori.

Il vero motore del prossimo anno sarà la domanda di chip per intelligenza artificiale (AI) e data center. I grandi hyperscaler stanno accelerando gli investimenti, con oltre 112 miliardi di dollari previsti nel 2024, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Aziende come Nvidia e AMD stanno già beneficiando di questa tendenza, con vendite in netta crescita e outlook molto solidi anche per il 2025.

Anche TSMC, leader mondiale nella produzione di semiconduttori, prevede che il mercato degli acceleratori IA crescerà in media del 40% all’anno nei prossimi cinque anni, un dato ben superiore alla media del settore. D’altro canto, ci sono settori che mostrano segni di rallentamento. Le vendite di chip per smartphone, che in passato hanno trainato l’intero comparto, stanno frenando. I nuovi modelli di iPhone, ad esempio, non hanno introdotto innovazioni AI particolarmente rilevanti, e persino Samsung ha rivisto al ribasso le attese per i suoi chip legati all’intelligenza artificiale.

Il comparto automotive offre invece una lettura mista. Nonostante la crescita dei veicoli elettrici, la domanda di chip salirà solo dell’1,6% nel 2025. In Cina, si prevede che metà delle auto vendute saranno elettriche entro l’anno, ma tra correzione delle scorte e pressioni sui margini, la visibilità resta bassa. Per i trader, sarà un segmento da trattare con cautela.

Un trend da tenere d’occhio è quello dei chip personalizzati (ASIC), progettati per essere più efficienti e performanti nelle applicazioni AI. Questi nuovi prodotti potrebbero cambiare gli equilibri del mercato, mettendo sotto pressione colossi come Intel e AMD nei settori più generalisti.

In conclusione, il 2025 sarà un anno di forte polarizzazione nel settore dei semiconduttori. I trader dovranno sapersi muovere con attenzione: puntare sui titoli legati all’intelligenza artificiale e ai data center, evitando invece esposizioni eccessive in settori in stagnazione come smartphone o automotive tradizionale. Chi saprà leggere questa transizione, potrà posizionarsi in anticipo sulle tendenze che guideranno il prossimo ciclo di crescita tecnologica.

 

Dimensioni e previsioni del mercati dei semiconduttori. Fonte: IDC. Le previsioni riportate sono a scopo informativo e non costituiscono una garanzia di risultati futuri.

Perché e come investire nei semiconduttori

Il settore dei semiconduttori è oggi uno dei più seguiti nei mercati finanziari, grazie al suo ruolo chiave nelle tecnologie emergenti. Chip e microprocessori alimentano infrastrutture critiche come data center, dispositivi mobili, veicoli elettrici e sistemi di intelligenza artificiale, rendendo l’andamento del comparto rilevante per molti settori industriali.

Per gli investitori, monitorare le principali società di semiconduttori può fornire indicazioni sulla domanda tecnologica globale, su eventuali squilibri nella catena di fornitura e sulle implicazioni macroeconomiche, come l’inflazione tecnologica e i trend negli investimenti aziendali.

Essendo un settore ciclico e sensibile a notizie geopolitiche, regolamentari e innovazioni, i titoli legati ai semiconduttori possono registrare variazioni di prezzo importanti nel breve e medio termine, risultando interessanti per chi adotta un approccio analitico ai mercati, indipendentemente dalla strategia d’investimento.

XTB offre azioni, ETF e CFD sui semiconduttori, permettendo agli investitori di accedere facilmente a questo settore. I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdita del capitale. Prima di investire, valuta attentamente il tuo profilo di rischio e assicurati di comprendere il funzionamento del prodotto. Ogni investimento comporta dei rischi: agisci in modo consapevole e responsabile.

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Conclusioni

Il 2025 si preannuncia come un anno decisivo per il settore dei semiconduttori, con una crescita significativa guidata soprattutto dalla domanda di chip per l’intelligenza artificiale e i data center. Mentre segmenti tradizionali come smartphone e automotive mostrano segnali di stagnazione, l’innovazione tecnologica e le politiche di incentivazione nei principali mercati globali creano nuove opportunità di investimento. Monitorare attentamente l’evoluzione delle aziende leader e i cambiamenti geopolitici sarà essenziale per orientarsi in un mercato dinamico e complesso, dove la capacità di distinguere tra trend emergenti e rischi strutturali potrà fare la differenza per gli investitori.

FAQ

Il settore dei semiconduttori è centrale per lo sviluppo di tecnologie emergenti come intelligenza artificiale, data center, mobilità elettrica e dispositivi mobili. Nel 2025, si prevede una crescente attenzione verso questo comparto, anche grazie a politiche pubbliche di sostegno alla produzione interna.

Tra le aziende di rilievo nel panorama globale dei semiconduttori figurano TSMC, Intel, AMD, NVIDIA, Samsung Electronics, ASML, Qualcomm, Broadcom, Micron e Texas Instruments. Ciascuna ha un ruolo distinto nella catena del valore, dalla progettazione alla produzione.

Iniziative come il Chips Act negli Stati Uniti e in Europa puntano a rafforzare la produzione nazionale di semiconduttori attraverso investimenti pubblici e privati. Queste misure mirano a supportare la resilienza della filiera e a promuovere l’innovazione tecnologica.

Nel 2025, si osservano dinamiche differenti tra i vari segmenti: mentre cresce la domanda di chip per intelligenza artificiale e data center, altri comparti come smartphone e automotive tradizionale mostrano segnali più moderati. Le tecnologie emergenti possono influenzare in modo significativo l’evoluzione del settore.

È possibile seguire l’andamento del settore tramite diverse modalità, tra cui l’analisi di società quotate o strumenti diversificati. Alcuni intermediari offrono accesso a questo comparto tramite azioni e ETF. È importante informarsi adeguatamente e valutare le proprie esigenze prima di prendere decisioni finanziarie.

Investire è rischioso. Investi responsabilmente. Questo materiale è una comunicazione di marketing ai sensi dell'Art. 24, paragrafo 3, della direttiva 2014/65 / UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativa ai mercati degli strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2002/92 / CE e la direttiva 2011/61 / UE (MiFID II). La comunicazione di marketing non è una raccomandazione di investimento o informazioni che raccomandano o suggeriscono una strategia di investimento ai sensi del regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativo agli abusi di mercato (regolamento sugli abusi di mercato) e che abroga la direttiva 2003/6 / CE del Parlamento europeo e del Consiglio e direttive della Commissione 2003/124 / CE, 2003/125 / CE e 2004/72 / CE e regolamento delegato (UE) 2016/958 della Commissione, del 9 marzo 2016, che integra il regolamento UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per le disposizioni tecniche per la presentazione obiettiva di raccomandazioni di investimento o altre informazioni che raccomandano o suggeriscono una strategia di investimento e per la divulgazione di particolari interessi o indicazioni di conflitti di interessi o qualsiasi altra consulenza, anche nell'ambito della consulenza sugli investimenti, ai sensi della legge sugli strumenti finanziari del 29 luglio 2005 (ad es. Journal of Laws 2019, voce 875, come modificata). La comunicazione di marketing è preparata con la massima diligenza, obiettività, presenta i fatti noti all'autore alla data di preparazione ed è priva di elementi di valutazione. La comunicazione di marketing viene preparata senza considerare le esigenze del cliente, la sua situazione finanziaria individuale e non presenta alcuna strategia di investimento in alcun modo. La comunicazione di marketing non costituisce un'offerta di vendita, offerta, abbonamento, invito all'acquisto, pubblicità o promozione di strumenti finanziari. XTB S.A. non è responsabile per eventuali azioni o omissioni del cliente, in particolare per l'acquisizione o la cessione di strumenti finanziari. XTB non si assume alcuna responsabilità per qualsiasi perdita o danno, anche senza limitazione, eventuali perdite, che possono insorgere direttamente o indirettamente, intrapresa sulla base delle informazioni contenute in questa comunicazione di marketing. Nel caso in cui la comunicazione di marketing contenga informazioni su eventuali risultati relativi agli strumenti finanziari ivi indicati, questi non costituiscono alcuna garanzia o previsione relativa ai risultati futuri. Le prestazioni passate non sono necessariamente indicative dei risultati futuri, e chiunque agisca su queste informazioni lo fa interamente a proprio rischio.

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