POWELL UNICO MARKET MOVER
Come anticipato, molto probabilmente Powell ha giá detto quello che doveva dire giá nella giornata di ieri dove ha rimarcato il fatto che l'economia americana é solida e il mercato del lavoro é resiliente. Ricapitolando quanto detto ieri, Powell ha detto sostanzialmente che non dirá assolutamente nulla in merito alle future mosse di politica monetaria in questi due giorni, pertanto gran parte delle aspettative degli operatori sono giá state deluse. Inoltre ha detto che sí la Fed é pronta ad intervenire qualora ci fosse un peggioramento del mercato del lavoro ma che allo stesso tempo il tasso di disoccupazione attuale risulta essere molto basso, almeno storicamente. L'economia americana sta subendo un leggerissimo rallentamento rispetto ai periodi precedenti, ma nulla di cosí incidente a lungo termine che possa preoccupare. In sostanza ha fatto la foto dei dati attuali senza contestualizzarli al loro andamento recente, ossia quello di un peggioramento strutturale, cosa che é stata fatta notare dal senatore Scott ieri durante l'inizio della conferenza. Il senatore Scott ha di fatto aperto la conferenza facendo una foto attuale della situazione dell'economia americana, una situazione in cui in molti si trovano in difficoltá e che non vedono un futuro roseo, una situazione che appunto non sembra minimamente essere presa in considerazione da Powell che continua con la classica retorica che troviamo all'interno di ogni conferenza stampa post-Fomc. Oggi non ci si aspetta nulla di cosí importante, a meno che non ci siano colpi di scena o un qualche membro del Congresso che voglia mettere in difficoltá Powell.
MERCATI USA SUI MASSIMI. NIKKEI SPINGE AL RIALZO
Oggi si riconferma il Nikkei come l'indice che sta spingendo piú al rialzo con il raggiungimento di nuovi massimi storici per due giornate consecutive. L'indice giapponese sembra inarrestabile ma di fatto al situazione giapponese tutto sembra tranne che positiva. La Boj ancora osserva il pericoloso andamento dei titoli di Stato che continuano a rimanere al di sopra del 1% di rendimento, situazione che la stessa BoJ ha dichiarato di voler tenere a bada giá il 19 marzo scorso durante la riunione di politica monetaria dove alzarono i tassi per la prima volta dal 2007. Inoltre il cambio UsdJpy gravita ancora al di sopra dei 161, livello pericoloso se mantenuto a lungo termine ma a quanto pare a Tokyo non preoccupa questa situazione, alquanto strano considerando gli interventi particolarmente aggressivi degli ultimi due anni. I mercati Usa continuano a spingere al rialzo, ad essere precisi a spingere al rialzo sono solamente le Big 5 che stanno trascinando Nasdaq e S&P500 verso nuovi massimi. Una storia infinita quella delle Big 5, una corda che rischia di spezzarsi, una potenza da 14000 miliardi di capitalizzazione il cui solo scuotersi di un -2% potrebbe virtualmente spazzare via la capitalizzazione di un'azienda importante come AMD (280 miliardi di capitalizzazione, il 2% del totale delle Big 5)
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