Settimana di Boe, Trimestrali e Tasso di Disoccupazione
Un'altra settimana molto interessante dopo quella che ha visto, Boc, Fed e Bce prendere decisioni sui tassi, la settimana del mercato del lavoro in Usa che parte con i dazi di Trump per Canada, Messico e Cina. Dazi del 25% per Canada e Messico mentre per la Cina si parla di un 10%, una mossa teoricamente giá anticipata da Trump nei giorni scorsi e che viene messa in atto proprio nel weekend. L'apertura dei mercati é assolutamente ribassista sia sull'azionario che sul valutario, con una palese forza di dollaro che porta le majors a testare i minimi dello scorso mese. Attenzione anche agli altri eventi salienti della settimana come la decisione della BoE, le trimestrali di Google e Amazon e i dati occupazionali Usa con le nuove metodologie di rilevazione dati del BLS. Vi ricordiamo che la diretta di oggi sará alle 18:00 sul canale Youtube di Xtb Italia.TRUMP E I DAZI. CROLLO DEI MERCATI
Aperture a dir poco pessime per tutte le quotazioni dei futures che vedono ribassi dell'ordine del -2% sugli indici americani e europei. L'indice giapponese si riporta a ridosso dei minimi dello scorso mese in una sola notte con un ribasso del -2% mentre EurUsd e GbpUsd rimangono proprio in zona minimi della scorso mese, UsdJpy rimane invece a ridosso dei livelli di chiusura della scorsa settimana. Al momento é molto presto per giungere a conclusioni soprattutto dal punto di vista tecnico in quanto si dovrebbe attendere almeno la chiusura di oggi per avere la quadra della situazione attuale. Sicuramente, almeno a livello teorico, questo ribasso é dovuto alle aspettative su questa politica che porterebbe una minor circolazione di denaro e di conseguenza ad un raffreddamento generale per l'economia globale. Da un lato i dazi potrebbero aumentare i prezzi, dall'altro l'effetto potrebbe essere "deflazionistico", ossia l'aumento del prezzo potrebbe far diminuire la domanda per determinati beni, di conseguenza i prezzi potrebbero scendere in modo generalizzato portando l'inflazione al ribasso, premendo poi in futuro su una politica espansiva da parte delle banche centrali con conseguenti tagli aggressivi dei tassi di interesse. Attenzione alle dichiarazioni di Trump in quanto ha anticipato che i dazi colpiranno anche l'Europa. Si attende molta volatilitá nel corso dei prossimi giorni.
TASSO DI DISOCCUPAZIONE E NFP, I NUOVI DATI DEL BLS
Questa settimana usciranno i dati occupazionali sul tasso di disoccupazione e i Nfp, dati che il Bls rivedrá tramite dei cambiamenti che avverranno sull'Household Survey e sull'Establishment Survey. Per quanto riguarda l'Household Survey verranno aggiornate le stime sulla popolazione, dato fondamentale per calcolare il tasso di disoccupazione, dando vita quindi ad una nuova serie di dati che potrebbe non essere confrontabile con quella precedente. Per quanto riguarda l'Establishment Survey invece verranno rivisti i dati non destagionalizzati a partire da aprile 2023 mentre quelli destagionalizzati verranno rivisti a partire dal gennaio 2020. Revisioni e modifiche importanti che potrebbero essere impattanti dal punto di vista macro, pertanto facciamo molta attenzione all'uscita dei dati venerdi, soprattutto dopo queste modifiche che potrebbero incidere in modo sostanziale anche sulle stime che al momento potrebbero risultare azzardate, come ad esempio quella che vede un tasso di disoccupazione stabile al 4,1%. Le criticitá del mercato del lavoro Usa non sono poche, forse con queste revisioni i nodi potrebbero venire al pettine e la Fed potrebbe essere costretta ad intervenire sui tassi prima del previsto.
BANK OF ENGLAND TAGLIA I TASSI?
La BoE chiamata a tagliare i tassi di interesse dal 4,75% al 4,5% di fronte ai numeri e alle tendenze principali dell'inflazione e del tasso di disoccupazione. Se ne parlava da tempo del fatto che la BoE avrebbe pagato caro il fatto di non aver tagliato i tassi come le altre banche centrali e al momento la situazione si fa delicata, soprattutto con Trump in procinto di mettere in atto dei dazi a livello globale che potrebbero avere effetti deflattivi sui prezzi invece che inflattivi. Le stime vedono quindi un taglio da 0,25%, doveroso vista la situazione e questo porterebbe la BoE ad osservare ulteriormente i dati del mercato del lavoro, al momento pessimi e che potrebbero spingere ad ulteriori tagli, questa volta molto aggressivi rispetto a quelli visti da Fed e Bce.
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