IL MERCATO AZIONARIO DIVENTA DEBOLE E CAMBIA DINAMICA
Il mercato azionario nel suo complesso si inizia ad indebolire in fasi alterne, una condizione attesa da molto tempo e che di fatto sta confermando quanto detto sul fronte fondamentale e macroeconomico, ossia i mercati sono ora dipendenti dai numeri riguardanti il tasso di disoccupazione e i conseguenti tagli dei tassi. Effettivamente, da qualche mese a questa parte abbiamo assistito ad un peggioramento della condizione macroeconomica generale, condizione ampiamente prevista dagli studi condotti sulle correlazioni tra mercati azionario e tasso di disoccupazione, mercati azionari e tassi di interesse, studi che hanno come componente principale la presenza dell'inflazione al di sopra dei livelli target e dei tassi di interesse ai loro livelli top di lungo periodo. In estrema sintesi, i mercati europei si trovano al di sotto dei massimi visti a marzo di quest'anno, ben 4 mesi di mercati statici sui massimi e che non sono riusciti a trovare spunti rialzisti degni di un trend rialzista di lungo periodo. I mercati Usa invece hanno mostrato i denti nel corso delle ultime settimane, con le forti accelerazioni al rialzo dovute principalmente ai rialzi delle Big 5, condizione che ha portato a capitalizzazioni estreme che molto presumibilmente potrebbero "rientrare" su livelli piú consoni alla realtá. Nei giorni scorsi abbiamo assistito a ribassi importanti proprio sugli indici che hanno le Big 5 al loro interno, indici che si trovano ancora ben al di sopra dei massimi di marzo e che probabilmente potrebbero recuperare il terreno perduto degli europei. Il Nikkei scende in modo molto forte solamente nelle ultime due settimane perdendo il -10% da giovedí 11 luglio, un ribasso molto importante considerando la scala temporale presa come riferimento. In tutto questo contesto aumenta il Vix che si riporta in zona 20, una zona da attenzionare in quanto esprime un certo aumento di volatilitá classico delle fasi ribassiste di mercato. La dinamica dei mercati sta cambiando, ci sono giornate molto piú volatili rispetto a quanto visto in tutto il 2023 e 2024, probabilmente stiamo assistendo ad un vero e proprio indebolimento che potrebbe portare a crolli importanti di lungo periodo.
CROLLA USDJPY E SCENDE USDCHF. FOREX IN RIFUGIO?
Finalmente crolla il cambio UsdJpy che inizia a vedere i frutti delle politiche straordinarie di intervento diretto della BoJ sul Forex. Il cambio si porta in area 152, area del secondo intervento del 2022 e finalmente lo yen prende un po' di respiro. In questa condizione potremmo dire che il cambio sta invertendo la rotta di lungo periodo. Attenzione anche a UsdChf, il cambio che coinvolge il franco svizzero scende portandosi a ridosso dei minimi di giugno, i minimi dell'anno. Attenzione perché vediamo due valute notoriamente definite come "valute rifugio", ossia yen e franco svizzero che si apprezzano contro il dollaro e che potrebbero confermare la fase di indebolimento dei mercati azionari.
ATTESA PER PIL USA
Oggi alle 14:30 uscirá il Pil Usa, dato di assoluto rilievo che andrebbe in caso a confermare quanto dice Powell, ossia che l'economia Usa é forte e resiliente. Nel corso delle ultime settimane peró questa narrativa inizia a perdere di senso sorpattutto andando a confrontare queste parole con i dati del mercato del lavoro che vedono le richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione aumentare ai livelli massimi dal 2019. In sostanza, i dubbi sull'economia americana iniziano a farsi sempre piú forti e i dati lo confermano. Prendendo ad esempio Truflation, societá indipendente che si occupa di calcoli econometrici circa l'inflazione, misura un'inflazione Usa al 1,7%, nettamente al di sotto del target stabilito della Fed e nettamente al di sotto dei dati rilasciati dal Bls, segno del fatto che stiamo assistendo ad un indebolimento strutturale dell'economia Usa. Il Pil Usa di oggi é previsto al 2% contro 1,4% del dato precedente.
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