AUMENTA IL RISCHIO
Come detto nelle precedenti analisi, la volatilitá esplosa ad inizio agosto non sarebbe andata via facilmente, sarebbe stato elemento caratterizzante i mercati nei mesi successivi, cosí come successe nel 2022 dove abbiamo l'alternanza di fasi rialziste e ribassiste su base settimanale che hanno portato i mercati ad un ribasso importante nel lungo periodo. Questa volta la situazione é tecnicamente peggiore con i futuri tagli dei tassi, oramai divenuti una certezza, e l'aumento della disoccupazione Usa che diventa sempre piú probabile a livello statistico. Il crollo di ieri ha visto Nvidia perdere quasi un -10%, Google un -4%, Bitcoin anche ha visto un ribasso importante e stamani si porta a ridosso dei 56500 dollari. Gli indici azionari perdono tanto terreno, Nasdaq perde oltre il -3% portandosi ai livelli di metá agosto, scendono ovviamente anche S&P500 (-2%), Dow Jones (-1,7%), Russell (-3%) e scende anche il protagonista di agosto, colui che ha aperto le danze della volatilitá, il Nikkei con un sonoro -3,8% da massimo a minimo di giornata. Menzione speciale per l'oro che di fatto crolla da massimo a minimo con un -5,8%, spinto probabilmente dall'alta probabilitá di recessione presente ora per gli Usa.
DISOCCUPAZIONE IN AUMENTO NEI PROSSIMI MESI?
A parte lo studio di Claudia Sahm, c'é uno studio condotto personalmente sul tasso di disoccupazione USA che vede il coinvolgimento della media a 18 mesi. In sostanza, un taglio del tasso di disoccupazione della sua media a 18 mesi con uno scarto superiore allo 0,25% porta il tasso di disoccupazione ad aumentare nei mesi successivi nel 100% dei casi a partire dal 1950 ad oggi. Al momento l'attuale tasso di disoccupazione ha rotto la media al rialzo e lo scarto é ben superiore allo 0,25%, al momento é 0,53%, piú del doppio. Secondo questo studio, dai minimi di riferimento (attualmente 3,4%) il tasso di disoccupazione sale mediamente di un 3,5% nel corso dei 26 mesi successivi a partire dai minimi di riferimento, in questo caso da aprile 2023. In pratica per giugno 2025 potremmo aspettarci un tasso di disoccupazione compreso tra il 5,7% e il 6,9%, il tutto stando alle statistiche che per il momento non hanno di fatto mai mentito. A corredo di questo studio abbiamo anche la correlazione con i cicli di taglio tassi e l'andamento dell'inflazione che coinvolgono regole macroeconomiche storiche come la Curva di Phillips. Nei prossimi report si aggiungeranno dettagli, soprattutto in occasione del prossimo dato sul tasso di disoccupazione.
I DATI DI OGGI E I MERCATI
Usciranno i PMI in Europa nel corso della mattinata e i dati Jolts rispetto alle posizioni lavorative aperte e i rapporti di lavoro cessati. Sia i quits che i job openings sono previsti in ribasso, ma vista tale volatilitá l'esito del dato potrebbe essere supefluo. A livello tecnico i mercati sono fortemente improntati al ribasso, la fase ribassista di breve é molto aggressiva e ipotizzare dei rimbalzi é assolutamente pericoloso quando vediamo un aumento di volatilitá di breve cosí repentino. Ricordiamo inoltre che il Vix é ritornato al di sopra dei 20, altro elemento che favorisce ulteriori allunghi dei mercati al ribasso.
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