L’euro è oggi la valuta più forte del G10, rimbalzando di circa lo 0,15% sul dollaro dopo due giorni di correzione più profonda degli ultimi due mesi. Tuttavia, l’EURUSD resta ancora sotto il livello psicologico di 1,1700, e il recente trend rialzista potrebbe essere messo alla prova dagli ultimi dati sul PIL statunitense e dalla nuova ondata di dazi di Donald Trump.
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Apri un Conto Scarica la app mobile Scarica la app mobileL’EURUSD ha perso l’1,3% nelle ultime due sessioni, segnando il calo più netto dall’ampia svendita di fine luglio in reazione all’accordo commerciale tra UE e Stati Uniti. La coppia è scesa al di sotto della media mobile esponenziale a 30 giorni, ma ha mantenuto saldamente il supporto chiave a 1,162. L’entità del rimbalzo odierno dipenderà tuttavia in gran parte dal rapporto PCE. Fonte: xStation5
Cosa influenza l’EURUSD oggi?
Il PIL statunitense annualizzato del secondo trimestre è stato rivisto al rialzo dal 3,3% al 3,8%, la lettura più alta dal terzo trimestre 2023. Un motore principale di questa crescita è stato l’incremento delle esportazioni nette guidato dai dazi, ma anche i consumi privati — il principale motore dell’economia USA — si sono rafforzati (rivisti dall’1,6% al 2,5%) nonostante le preoccupazioni per l’inflazione, il mercato del lavoro e dati dei sondaggi deboli.
La solidità mostrata dai consumatori americani riduce le aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed, soprattutto se combinata con gli ultimi dati sul mercato del lavoro, sostenendo così il dollaro. Le richieste di sussidi di disoccupazione sono calate inaspettatamente sotto la media a 4 settimane (218k vs. previsione 233k, precedente 232k), alleviando i timori di un rapido deterioramento del mercato del lavoro. Nel complesso, i dati suggeriscono prudenza da parte della Fed, ma la tensione e l’incertezza cresceranno in vista del rapporto PCE odierno e del NFP della prossima settimana.
L’indice PCE core dovrebbe restare al 2,9%, e una lettura in linea aiuterebbe l’euro a riprendersi dopo le recenti perdite. D’altra parte, l’incertezza sulla politica della Fed potrebbe amplificare la reazione del mercato in caso di inflazione superiore alle attese, soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni hawkish di Jerome Powell riguardo all’assenza di un percorso dei tassi “senza rischi”.
Donald Trump ha annunciato un nuovo giro di dazi in vigore dal 1° ottobre: 100% su prodotti farmaceutici di marca, 50% su mobili da cucina e bagno, 30% su mobili imbottiti e 25% sui camion. Tuttavia, mancano dettagli su possibili esenzioni — un aspetto importante nel contesto degli accordi con UE e Giappone, che prevedevano nessun dazio aggiuntivo oltre quelli negoziati. Il dazio sui farmaci non si applicherà alle aziende che hanno iniziato a costruire linee produttive negli Stati Uniti (ad esempio AstraZeneca, che ha annunciato un nuovo stabilimento in Virginia).
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