Il contratto futures sull’indice Nikkei 225 del Giappone sta rompendo al rialzo dopo tre settimane di stagnazione, in risposta all’annuncio notturno dell’accordo commerciale tra Giappone e Stati Uniti (JP225: +3,7%). L’ottimismo si sta diffondendo anche negli altri mercati asiatici, ma il calo dell’incertezza commerciale sta riportando l’attenzione sulle sfide politiche e monetarie interne del Giappone.
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Apri un Conto Apri un Conto Demo Scarica la app mobile Scarica la app mobileAlla fine di giugno, con il peggioramento delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Giappone, il Nikkei 225 è sceso di quasi il 3% dal massimo locale attorno a 40.800 punti, entrando in una fase laterale compresa tra 39.320 e 40.130. Il contratto è ora scambiato ai massimi da un anno.
Fonte: xStation5
Risveglio a Tokyo
La fase di consolidamento osservata nelle ultime settimane sul mercato azionario giapponese è stata causata da un’“incertezza da ogni fronte”.
Da un lato, Donald Trump aveva improvvisamente intensificato la retorica sui dazi nei confronti del Giappone, aumentando le tariffe dal 24% al 25%, colpendo un’economia già vicina alla stagflazione anche senza misure protezionistiche. Dall’altro lato, le imminenti elezioni parlamentari avevano pesato sul sentiment e, come temuto, hanno indebolito il partito di governo, che ora si trova in minoranza, generando instabilità interna.
La rimozione dell’incertezza commerciale è bastata per risvegliare i rialzisti a Tokyo. Su Truth Social, Donald Trump ha annunciato che il tasso tariffario sui beni giapponesi sarà fissato al 15%, comprese le automobili, il settore più esposto al rischio di calo delle vendite a causa dei dazi.
Attualmente, solo 12 titoli dell’intero Nikkei 225 sono in territorio negativo, e il rally è guidato dai produttori auto giapponesi (Mazda: +17,7%, Toyota: +14,3%, Honda: +11,1%). L’ottimismo si è diffuso anche a Seul (Kia: +8,5%, Hyundai: +7,5%).
L’incertezza interna prende peso
Tuttavia, l’euforia è accompagnata da nuove incertezze. Dopo le elezioni di domenica, il partito del Primo Ministro Shigeru Ishiba ha perso la maggioranza nella camera alta, ottenendo solo 47 dei 50 seggi necessari. Nonostante dichiarazioni precedenti, Ishiba ha annunciato oggi le sue dimissioni.
L’instabilità politica risultante ha già contribuito all’indebolimento dello yen, arrestando il recente rafforzamento temporaneo. Uno yen più debole aumenta il costo delle importazioni e, unito alla pressione politica per sostenere i consumi—soprattutto in un contesto di prezzi alimentari elevati—pone la Banca del Giappone (BOJ) in una posizione complessa.
Oggi, i responsabili della BOJ hanno annunciato la ripresa degli aumenti dei tassi d’interesse, ponendo fine alla pausa mantenuta durante il periodo di incertezza commerciale. Tuttavia, il tasso reale resta sottozero, e la BOJ stima che per raggiungere un livello neutrale sarà necessario un ulteriore rialzo di 100 punti base (il tasso attuale è allo 0,5%).
Un rimbalzo dei titoli di Stato giapponesi ha leggermente rallentato la tendenza rialzista dell’USDJPY.
Fonte: XStation
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