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13:16 · 28 novembre 2025

I fattori chiave della presunta Bolla IA

Punti chiave
Nvidia
Azioni
NVDA.US, NVIDIA Corp
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GOOG.US
Azioni
GOOG.US, CLOSE ONLY / Alphabet Inc Class A (Cboe BZX Real-Time Quote)
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Apple
Azioni
AAPL.US, Apple Inc
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Microsoft
Azioni
MSFT.US, Microsoft Corp
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Meta
Azioni
META.US, Meta Platforms Inc - class A
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AMD
Azioni
AMD.US, Advanced Micro Devices Inc
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Intel
Azioni
INTC.US, Intel Corp
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US100
Indici
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US500
Indici
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Amazon
Azioni
AMZN.US, Amazon.com Inc
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Punti chiave
  • Bolla IA, a che punto siamo? 
  • Capitalizzazioni Esterme dei Titoli Tech Usa
  • Buffett Indicator sopra il 200%. Oltre la bolla dotcom del 2000
  • Nvidia perde fette di mercato? 

Il dibattito sulla presunta bolla finanziaria nel settore dell'Intelligenza Artificiale (IA) è oggi più vivo che mai. Per trovare delle risposte concrete, è essenziale spostare l'attenzione sull'analisi dei dati, in particolare sugli indicatori tecnici e fondamentali, che sono gli elementi chiave per diagnosticare la formazione e l'eventuale scoppio di una bolla speculativa.

Le Capitalizzazioni Estreme

Uno degli elementi più lampanti che solleva interrogativi è la crescita fuori scala delle capitalizzazioni delle principali Big Tech che dominano il panorama IA. Basta guardare i numeri: Nvidia e Apple hanno superato i 4.000 miliardi di dollari di valore, Alphabet (Google) e Microsoft si posizionano sopra i 3.000 miliardi, mentre Amazon supera i 2.000 miliardi. Se si confrontano questi colossi con il resto del mercato, si nota un distacco impressionante. I competitor storici nel settore hardware, come AMD ($348 miliardi) e Intel ($176 miliardi), hanno valutazioni che impallidiscono di fronte a questi numeri. Perfino i giganti europei, come ASML, fornitrice essenziale di macchinari per la produzione di chip, capitalizzano "soltanto" circa 400 miliardi di dollari. Il paragone diventa ancora più netto se si considera il peso di queste singole aziende sull'economia reale o sui mercati nazionali. Ad esempio, il debito pubblico italiano si aggira sui 3.000 miliardi di euro, una cifra che viene quasi eguagliata dalla capitalizzazione di Nvidia o Apple prese singolarmente. Oppure, l'intero mercato azionario italiano vale poco più di 1.000 miliardi di dollari, meno della metà di Amazon. Questa discrepanza tra le Big Tech dell'IA e il resto dei mercati globali è, senza dubbio, un segnale cruciale da considerare per chi ipotizza l'esistenza di una bolla.

Buffett Indicator

Passando all'analisi fondamentale, l'indicatore ideato da Warren Buffett per misurare il sovrapprezzo del mercato fornisce un altro campanello d'allarme. Questo parametro confronta il valore totale del mercato azionario USA (indice Wilshire 5000) con il PIL statunitense, offrendo una visione di quanto il settore finanziario sia cresciuto rispetto all'economia reale complessiva. Storicamente, un valore superiore al 150% è considerato sintomo di un mercato sopravvalutato. Tale livello fu toccato durante la famigerata bolla delle dotcom del 2000, corrispondente alla seconda deviazione standard. Oggi, il rapporto ha raggiunto circa il 220%, superando di 2,4 volte la deviazione standard. In sostanza, siamo ben oltre i livelli critici visti nel 2000. È cruciale ricordare che, sebbene l'indicatore segnali uno stato di estremo sovrapprezzo, esso descrive la situazione attuale e non è predittivo dei movimenti tecnici imminenti del mercato.

 

Grafico storico completo del Buffett Indicator - Fonte: CurrentMarketValuation

Nvidia e i Concorrenti 

Concentrandoci sul leader incontrastato del settore, Nvidia, notiamo che la sua crescita rimane strutturalmente forte: il fatturato è passato da circa 60 a 130 miliardi di dollari tra il 2023 e il 2024, con proiezioni di ulteriore crescita verso i 200 miliardi per quest'anno. Tuttavia, si nota un leggero rallentamento fisiologico nel tasso di crescita (dal +100% al +50-60%). Questo potrebbe essere influenzato dall'arrivo di competitor che iniziano a erodere la fetta di mercato di Nvidia nel comparto hardware. L'analisi dei rendimenti da inizio anno rafforza questa ipotesi: prendendo Nvidia (+30%) come punto di riferimento, aziende come Intel (+82%), AMD (+78%) e Alphabet/Google (+69%) hanno registrato performance percentuali decisamente più significative. Questo indica che la concorrenza, soprattutto da parte di AMD e Intel (i rivali storici), sta intensificando la propria presenza, con Google che si aggiunge alla sfida a livello hardware. Le altre megacap (Microsoft, Apple, Meta, Amazon) rimangono invece con rendimenti inferiori rispetto a Nvidia.

 

 

Grafico che confronta i rendimenti da inizio anno dei titoli tech - Fonte: TradingView - Studio: David Pascucci, XTB 

Considerazioni Finali

In conclusione, sebbene il settore IA sia in fase di fortissima espansione e le società continuino a investire in data center e sviluppo software, sussiste una profonda discrepanza tra i prezzi di mercato e i numeri fondamentali tra i vari concorrenti. Indicatori come il Buffett Indicator segnalano che la situazione è da affrontare con estrema cautela. Dal punto di vista tecnico, tuttavia, i mercati non hanno ancora fornito chiari segnali di debolezza che possano preannunciare lo scoppio di una bolla. Per individuare un'inversione, sarà fondamentale monitorare attentamente gli indici principali come il Nasdaq e l'S&P 500, data l'enorme influenza che questi titoli giganti esercitano sul loro andamento complessivo.

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