Inflazione Europa sopra le stime. Taglio dei tassi?

13:42 31 maggio 2024
Esce il dato sull'inflazione europea, dato sopra le stime al 2,6% che potrebbe far vacillare l'ipotesi di un taglio tassi, almeno fino a quanto visto fino ad ora circa l'operativitá della Bce. Mercato sostanzialmente fermi, tutti in attesa del dato sul deflattore Pce in uscita in Usa nel primo pomeriggio in pre-market. UsdJpy torna a ridosso dei massimi, il tutto mentre rimane invariata la situazione sui titoli di Stato che si trovano sopra il 1% sulla scadenza decennale. 

INFLAZIONE EUROPA E IL TAGLIO DEI TASSI

Come sempre ribadito da Christine Lagarde nelle sue conferenze stampa, le decisioni di poltica monetaria saranno "data driven" o "data dependent" ossia dipendenti dall'andamento dei dati relativi alla situazione macroeconomica europea. Stando ai dati usciti questa settimana, con un tasso di disoccupazione in miglioramento ai minimi dal 1995 al 6,4% e un tasso di inflazione al di sopra delle stime al 2,6% dal 2,4% di partenza, in teoria non dovremmo vedere alcun taglio dei tassi. Eppure, stando a quanto si afferma di recente nell'ambiente dei mercati finanziari, sembra che questo taglio dei tassi arriverá. La contraddizione é proprio in questo, come é possibile tagliare i tassi se i numeri migliorano? Nella realtá, onde evitare una forte pressione dei tassi di interesse sul lungo termine per evitare sbalzi forti dell'inflazione, il taglio dovrebbe essere doveroso, ma stando appunto ai dati questo non dovrebbe accadere. Vedremo la prossima settimana cosa si deciderá in Bce, in un caso o nell'altro *taglio o non taglio", ci sará un effetto sorpresa. 

MERCATI IN ATTESA DEL PCE USA

Mercati in palese attesa del deflattore Pce in uscita oggi e previsto al 2,7%. Questo dato é fondamentale per le decisioni di politica monetaria della Fed la quale baserá le sue decisioni sull'andamento dell'inflazione e soprattitto sull'andamento del tasso di disoccupazione previsto in uscita venerdí prossimo. Al momento Dax e Ftse Mib a ridosso dei livelli di apertura mentre negli Usa si rimane in pre-market sui minimi di sessione asiatica. Il dato di oggi decide la chiusura del mese di maggio, un mese dove abbiamo visto un forte recupero dei mercati azionari ma che allo stesso tempo mette in dubbio la bontá di questo trend rialzista nel lungo termine, con molto titoli sia europei che americani in zone delicate di ipercomprato e con trimestrali che hanno messo il turbo ad alcuni titoli, primo su tutti Nvidia. Ricordiamo che in merito a Nvidia, in soli 5 giorni dopo la trimestrale, la market cap acquisita da Nvidia é pari alla capitalizzazione complessiva del colosso LVMH, un rialzo di market cap cosí importante non si é mai visto sui mercati finanziari. 

ATTENZIONE A USDJPY E ALLA BANK OF JAPAN 

Lo yen é protagonista indiscusso del Forex. Le obbligazioni giapponesi si trovano oltre l'1% sulla scadenza decennale, il tutto mentre lo Yen si ritrova di nuovo a fronteggiare i minimi contro il dollaro nell'area compresa tra 157 e 158. Una situazione che chiama in causa la Bank of Japan, la quale probabilmente dovrá intervenire a breve per sistemare i rendimenti che troviamo sulle obbligazioni in quanto reduce da un parziale abbandono della politica di controllo della curva dei rendimenti (YCC). Questa situazione non é sostenibile per il Giappone, tant'é che nel report di politica monetaria rilasciato il 19 marzo troviamo proprio specificato un possibile intervento non programmato in caso di aumento rapido dei rendimento sulle scadenze lunghe, caso vuole presero come esempio proprio il benchmark del titolo decennale. Staremo a vedere gli sviluppi nel corso delle prossime sedute, un intervento non programmato potrebbe manifestarsi in qualunque momento, cosí come la BoJ ha dimostrato nel corso dei 4 interventi avvenuti nel corso degli ultimi 2 anni. 

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