📉 L'EURUSD scende dello 0,5%

13:54 28 luglio 2025

🇪🇺 🇺🇸 L'attenzione torna sui tassi di interesse

EURUSD scende dello 0,5% dopo l’annuncio di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea.
La fine dell’incertezza sui dazi sposta l’attenzione sui livelli dei tassi d’interesse, sebbene la prospettiva di un allentamento monetario negli Stati Uniti possa limitare l’indebolimento dell’euro.

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L’annuncio dell’accordo ha inizialmente sostenuto il cambio EURUSD, che è poi crollato al di sotto della media mobile esponenziale a 100 periodi (EMA100, in viola). Fonte: xStation5

L’accordo UE–USA annunciato domenica sta generando euforia sui mercati azionari europei, mentre il dollaro rimbalza dai minimi grazie al calo del rischio di guerra commerciale tra i due maggiori partner economici mondiali (il valore complessivo degli scambi tra UE e USA supera i 1.700 miliardi di euro). L’Unione Europea ha accettato dazi generalizzati del 15%, che includeranno anche i settori automobilistico e farmaceutico—settori precedentemente a rischio di tariffe ancora più elevate (sebbene la comunicazione tra Bruxelles e Washington su questi comparti resti incerta).

Va tuttavia sottolineato che il livello negoziato resta superiore al precedente 10%, e il livello medio complessivo dei dazi imposti dagli Stati Uniti è il più alto dagli anni ’30. Di conseguenza, l’ottimismo dei mercati nei confronti del dollaro e dei titoli azionari potrebbe non riflettere pienamente il rischio di un rallentamento economico su entrambe le sponde dell’Atlantico—secondo Bloomberg Economics, la crescita del PIL statunitense nel 2025 è ancora prevista in calo, dall’1,9% (prima del 4 luglio) all’1,5% attuale.

Tutte le valute del G10 sono entrate in fase di correzione dopo sei mesi di guadagni contro il dollaro (il grafico mostra le variazioni percentuali YTD nei tassi di cambio). Fonte: XTB Research

Lo scenario di un rallentamento economico negli Stati Uniti nella seconda metà del 2025 dovrebbe aumentare la pressione per un taglio dei tassi d’interesse. Secondo le previsioni di consenso, non è previsto che la Fed inizi l’allentamento monetario nella prossima riunione del FOMC (29–30 luglio), ma il ciclo di tagli dovrebbe partire in autunno (settembre o ottobre), supponendo una nuova ondata di pressioni inflazionistiche e la stabilità del mercato del lavoro.

Nel breve termine, i fattori monetari potrebbero sostenere una correzione dell’EURUSD, anche se il ritorno a politiche accomodanti e la recente pausa della BCE limitano chiaramente lo spazio per tale movimento. Inoltre, è probabile che gli investitori inizino a prezzare un cambiamento nella guida della Fed, con la possibile nomina di un esponente “colomba” da parte di Trump (il mandato di Powell scade a maggio 2026).

Una significativa divergenza tra lo spread dei rendimenti decennali Germania–USA (grafico in basso, rosso) e il cambio EURUSD (grafico in basso, grigio) suggerisce che il tasso di cambio "ha margine per scendere", soprattutto nel breve termine.

La nostra scomposizione dei fondamentali dell’EURUSD indica una diminuzione significativa dell’influenza del rischio geopolitico (arancione) nella formazione del tasso di cambio. Lo spread dei rendimenti obbligazionari (verde) esercita attualmente la maggiore influenza (negativa) sulla coppia valutaria. Un ampio residuo positivo a luglio (grigio), invece, suggerisce che l’EURUSD sia sopravvalutato rispetto al livello attuale dei fondamentali analizzati. I dati nel grafico sono standardizzati. Fonte: Team di ricerca di XTB

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