Nuova settimana di mercati con market movers sicuramente meno rilevanti rispetto ciò che abbiamo visto la scorsa settimana, con due banche centrali che hanno mosso i loro tassi di interesse, BoJ e SNB, mentre la Fed ha migliorato le proprie proiezioni delle condizioni economiche degli Usa per i prossimi anni. Per quanto riguarda la settimana appena trascorsa, da sottolineare il fatto che Powell ha messo l'accento sul fatto che un aumento del tasso di disoccupazione potrebbe far muovere la Fed in merito a tagli dei tassi di interesse, confermando di fatto come non è più l'inflazione il market mover bensì il tasso di disoccupazione.
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I MARKET MOVER DELLA SETTIMANA
In questa settimana avremo l'uscita dei dati riguardanti l'immobiliare Usa nella prima parte, con l'uscita di vendite di nuove case nel pomeriggio di lunedì, l'indice dei prezzi delle case nella giornata di martedì accompagnato dal dato importante degli ordini di beni durevoli. Giovedì e venerdì, sempre per gli Usa, avremo il dato sul Pil e i prezzi Pce, fondamentali per validare le proiezioni economiche pubblicate dalla Fed la scorsa settimana. In settimana usciranno anche i dati che riguarderanno l'economia europea con il sentiment dell'economia, del settore dei servizi, dell'industria e le aspettative di inflazione dei consumatori nella giornata di mercoledì.
ATTENZIONE AL FTSE MIB E DAX
L'indice Ftse Mib è l'indice che risulta essere uno dei più interessanti in ottica di movimenti su base settimanale, vista l'eccezionale forza del trend rialzista che sta uscendo da diversi parametri su base statistica. Primo su tutti l'andamento su base settimanale che vede ben 9 settimane consecutive chiuse al rialzo, una rarità su un grafico basato su questo timeframe. Il secondo punto riguarda, sempre relativo al timeframe settimanale, l'oscillatore RSI con setup standard a 14 periodi che si trova sui massimi dal 2008 (vedi grafico) oltre il livello 80. Il terzo punto riguarda la dinamica mensile che presenta ben 5 mensilità consecutive al rialzo, vero e proprio incrocio di eccezioni statistiche che farebbe presagire ad un possibile e improvviso deterioramento del rialzo in atto di lungo periodo. In questo contesto è bene concentrarsi sull'esposizione al rischio, soprattutto per coloro che sono più concentrati sull'esposizione al rischio di lungo periodo. Anche il Dax, così come il Ftse Mib, presenta una dinamica molto forte al rialzo. Anch'esso, su base settimanale presenta un RSI in fortissimo iper-comprato sui massimi dal 2009 in area 79,3. Inoltre il Dax rompe al rialzo un'importante trendline dei massimi che unisce proprio i massimi di lungo periodo dai quali sono partiti impulsi ribassisti molto importanti, con ribassi oltre il -25%. Questa fase di mercato sui mercati europei si presenta come molto delicata.
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Apri un Conto Apri un Conto Demo Scarica la app mobile Scarica la app mobileGrafico FTSE MIb Settimanale con RSI - Fonte:XStation
TORNA IL DOLLARO?
Dopo la scorsa settimana, abbiamo probabilmente un quadro più chiaro almeno per due banche centrali che occupano un importante spazio all'interno del circuito delle majors del Forex. UsdChf si riporta in area 0,90 e sembra voler riprendere forza dopo che la SNB ha deciso di tagliare i tassi in seguito ad un'inflazione che si dimostra in calo, ben al di sotto del target del 2%. La Svizzera si trova ora in una condizione economica ideale, soprattutto se dovesse confermare un'inflazione stabile attorno ai livelli attuali, ossia tra 1 e 2%. Anche su UsdJpy abbiamo visto al volontà del mercato di fare carry trade sulle due valute, comprando ancora Usd contro Yen. Il trend long è ancora attualmente in atto e la probabilità di rompere area 152 rimane alta, fornendo così un assist alla Bank of Japan per mettere un pavimento alla svalutazione dello yen con un possibile futuro intervento così come fu a fine 2022. Su EurUsd e GbpUsd importanti segnali ribassisti su base settimanale. La chiusura di questa settimana potrebbe determinare l'andamento delle due majors per i mesi successivi, perció molta attenzione nel fine settimana quando usciranno i dati sul Pil Usa e sul Pce, dati che potrebbero determinare le sorti del dollaro per la fine del mese.
Grafico Settimanale USDJPY a ridosso dei 152 - Fonte: XStation
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