Le principali aziende tecnologiche e produttrici di semiconduttori hanno perso i guadagni iniziali dopo la notizia secondo cui il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti intende revocare le esenzioni che permettevano ai produttori sudcoreani e taiwanesi (come Samsung, SK Hynix e TSMC) di esportare attrezzature statunitensi per semiconduttori verso le proprie fabbriche in Cina senza bisogno di licenze individuali.
Dopo la diffusione della notizia, il Philadelphia Semiconductor Index è sceso dello 0,8%. Le azioni di Lam Research hanno subito il calo maggiore (-3,13%), seguite da altri grandi nomi come Nvidia (-1,1%), Intel (-1,7%), Broadcom (-1,6%) e Qualcomm (-1,3%).
Inizia ad investire oggi o prova un conto demo senza rischi
Apri un Conto Apri un Conto Demo Scarica la app mobile Scarica la app mobileQuesta mossa punta a rafforzare i controlli sulle tecnologie statunitensi esportate in Cina, in risposta alle restrizioni cinesi sulle terre rare, e fa parte di una strategia più ampia per limitare i progressi tecnologici di Pechino in nome della sicurezza nazionale. Tuttavia, la decisione rischia di compromettere la fragile tregua commerciale tra USA e Cina e di tendere i rapporti con alleati chiave come Corea del Sud e Taiwan.
Le fabbriche cinesi interessate producono chip fondamentali per automobili, elettronica e altri beni, anche se in genere non si tratta delle tecnologie più avanzate. Sebbene non si prevedano chiusure immediate, le restrizioni potrebbero interrompere le operazioni e le catene di fornitura globali nel tempo. Le aziende coinvolte potrebbero cercare di ottenere licenze individuali o rivolgersi a fornitori giapponesi ed europei, ma i disaccordi interni al governo USA e il timore di favorire i concorrenti cinesi rendono l’impatto della politica ancora più incerto.
L'indice US100 è sceso bruscamente al di sotto dei livelli di resistenza chiave, ritardando qualsiasi potenziale recupero verso i massimi storici di febbraio. Fonte: xStation5
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