Bene le Obbligazioni
Mercati azionari in laterale, obbligazioni ben comprate con una buona discesa dei rendimenti soprattutto per quanto riguarda le obbligazioni europee. Oggi l'uscita della disoccupazione Uk, dato fondamentale per le prossime decisioni della BoE, mentre domani uscirá l'inflazione Uk. Oggi abbiamo anche l'uscita di alcune trimestrali importanti come Johnson & Johnson, Bank of America e Citigroup, il tutto dopo la buona trimestrale di ieri di Goldman Sachs. Nikkei positivo a ridosso del +1%, mercati molto tecnici.BENE LE OBBLIGAZIONI EUROPEE
Dopo i forti timori avuti a inizio gennaio e inizio marzo, le obbligazioni europee tornano ad essere comprate e i rendimenti sui benchmark decennali calano drasticamente. Il Bund si riporta al 2,5% di rendimento su base 10 anni, il nostro Btp torna sotto il 3,7% mentre le altre obbligazioni europee proseguono la loro discesa dei rendimenti con la Grecia al 3,4%, Francia al 3,26%, Spagna al 3,22% e Portogallo al 3,10%. Come volevasi dimostrare, le obbligazioni in questo contesto macroeconomico dove vige una politica monetaria "meno restrittiva" con un'inflazione al ribasso, vedono i rendimenti calare verso il tasso di riferimento della Bce. Il vero trigger é arrivato a marzo quando il Bund per la prima volta da anni ha visto il suo rendimento decennale superare l'inflazione di riferimento e allo stesso tempo il tasso di interesse Bce, all'epoca al 2,65%. Questa condizione é l'ideale per definire un'obbligazione conveniente nel lungo periodo, soprattutto sul mercato interbancario dove le obbligazioni sono dei perfetti collateral di liquiditá per via della loro natura che li colloca all'interno dell'aggregato monetario M2. Molto probabilmente, qualora dovessimo vedere un ulteriore taglio da parte della Bce nella giornata di giovedí, potremmo vedere ulteriori cali dei rendimenti per il futuro prossimo.
OBBLIGAZIONI USA E LO SPREAD 2-10 ANNI
Prosegue ancora il trend dello spread tra il 2 anni e 10 anni Usa che di fatto rimane stabile sopra i 50 punti base. A settembre abbiamo visto per la prima volta lo spread tornare in positivo per poi attestarsi tra i 20 e i 35 punti base da gennaio a marzo, per poi accelerare verso i 60 punti base nel corso degli scorsi giorni. Questo trend é decisivo per quanto riguarda i possibili futuri tagli dei tassi da parte della Fed in quanto, almeno storicamente, un aumento dello spread ha sempre coinciso con una politica di taglio dei tassi. Solitamente in un ambiente di taglio dei tassi, lo spread arriva a superare agevolmente i 100 punti base e una conferma importante sulla politica meno restrittiva della Fed arriverebbe al taglio dei 125 punti base. Al momento il mercato finanziario compra liquiditá a breve rispetto a quella lunga, segnale del fatto che regna l'incertezza.

MERCATI IN LATERALE
Mercati in laterale nella giornata di ieri, con positivitá post- crolli delle scorse settimane. Andamento del tutto normale per dei mercati che hanno visto dei forti ribassi. Facciamo peró attenzione alla volatilitá che é sí in calo ma di fatto ancora elevata considerando che il Vix quota abbondantemente sopra i 20 punti. La situazione tecnica rimane quindi stabile nella parte bassa dei prezzi delle ultime settimane, probabilmente questa situazione potrá durare per tutto il mese di aprile a meno che il mercato non vada di nuovo a ricercare livelli minimi pre-ribasso, ossia livelli piú alti rispetto a quelli attuali, utili per proseguire la dinamica ribassista di lungo periodo che si é strutturata sui mercati da metá febbraio.
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