News del Mattino (14.05.2025)

06:58 13 maggio 2025

 

  • I mercati asiatici salgono grazie alla de-escalation dei dazi tra USA e Cina, con il Nikkei 225 e il TOPIX del Giappone in testa ai guadagni regionali, in rialzo rispettivamente dell’1,7% e dell’1,2%. Lo Straits Times di Singapore è salito dello 0,7%, l’ASX 200 australiano ha guadagnato lo 0,7% raggiungendo il livello più alto da fine febbraio, mentre il KOSPI della Corea del Sud è avanzato dello 0,4%. I mercati della regione hanno seguito la brillante performance di Wall Street della notte precedente, con l’S&P 500 in rialzo del 3,3% lunedì.
  • USA e Cina tagliano i dazi commerciali in una svolta significativa, con Washington che ha accettato di ridurre i dazi su Pechino dal 145% al 30%, mentre la Cina ha tagliato le proprie tariffe di ritorsione dal 125% al 10%, entrambi per un periodo di 90 giorni. La Cina ha inoltre accettato di ritirare misure non tariffarie come i controlli sulle esportazioni di terre rare. L’annuncio è arrivato con una rara dichiarazione congiunta dopo colloqui ad alto livello a Ginevra nel fine settimana.
  • I mercati cinesi restano indietro rispetto al rally regionale, con gli indici CSI 300 di Shanghai-Shenzhen e il Shanghai Composite in aumento solo dello 0,2% circa, nonostante l’accordo commerciale. L’Hang Seng di Hong Kong è sceso dell’1,7% da un massimo mensile. Gli analisti parlano di presa di profitto dopo i recenti guadagni e di speculazioni su un rallentamento degli stimoli da parte di Pechino visto l’allentamento delle tensioni commerciali.
  • Il cessate il fuoco tra India e Pakistan regge nonostante le tensioni, mentre i mercati indiani prendono fiato dopo il rally del 4% di lunedì. Il Nifty 50 ha perso lo 0,5% e il BSE Sensex 30 ha ceduto l’1,1% nelle prime contrattazioni di martedì. Il premier indiano Modi ha minacciato nuovi attacchi contro “covi terroristici” in Pakistan, respingendo il “ricatto nucleare” di Islamabad, anche se il cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti sembra tenere.
  • La Cina segnala apertura a nuovi colloqui commerciali, con un editoriale sul People’s Daily, il quotidiano ufficiale del Partito Comunista, che accoglie con favore la de-escalation dei dazi ed esprime disponibilità a continuare le trattative. Il commento sottolinea che “la strada sarà difficile, ma la Cina è pronta a lavorare con gli Stati Uniti”, aggiungendo che Washington deve correggere a fondo le sue pratiche unilaterali sui dazi.
  • I future azionari USA arretrano dopo il rally di lunedì, con i Future S&P 500 in calo dello 0,4%, i Future Nasdaq 100 in discesa dello 0,5% e i Future Dow Jones in ribasso dello 0,3%. Il calo arriva in attesa dei dati sull’inflazione al consumo USA attesi per martedì, con il CPI previsto ancora elevato nonostante la riduzione dei dazi.
  • L’oro si stabilizza dopo le vendite da “bene rifugio”, con il prezzo spot fermo a $3.259 l’oncia dopo il crollo di lunedì. Il metallo ha trovato supporto per la cautela dei mercati in vista dei dati USA sull’inflazione, anche se la forza del dollaro limita i rialzi. Gli altri metalli preziosi rimbalzano: i future sull’argento salgono dell’1,7% a $33,02/oz, mentre i metalli industriali restano positivi grazie alle prospettive economiche in miglioramento.
  • I prezzi del petrolio si riducono dai massimi di due settimane, con il Brent in calo dello 0,3% a $64,74 al barile e il WTI giù dello 0,3% a $61,77. I mercati restano preoccupati per l’aumento delle forniture, dato che l’OPEC ha incrementato la produzione più del previsto da aprile. Gli analisti di ING hanno osservato che “l’allentamento delle tensioni commerciali è positivo, ma resta molta incertezza su cosa succederà tra 90 giorni”.
  • Le valute asiatiche si rafforzano con il ritiro del dollaro, con il cambio USD/JPY in calo dello 0,4%, lo yuan cinese offshore e onshore in discesa dello 0,2% e il dollaro di Singapore (USD/SGD) in calo dello 0,2%. L’indice del dollaro è sceso dello 0,2% nel trading asiatico dopo i forti guadagni della sessione precedente, offrendo respiro alle valute regionali.
  • La Banca del Giappone mantiene la posizione favorevole a un aumento dei tassi, con il Vice Governatore Shinichi Uchida che prevede una crescita continua di salari e prezzi, nonostante le incertezze sui dazi USA. Uchida ha riconosciuto che i dazi USA potrebbero danneggiare la crescita giapponese, ma ha ribadito che la BoJ è pronta ad alzare i tassi se l’economia migliorerà dopo la stagnazione.

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