- I futures sui principali indici stanno rimbalzando a livello mondiale dopo i commenti accomodanti del presidente della Fed.
- Il dollaro statunitense si sta indebolendo per la seconda sessione consecutiva, registrando le perdite più marcate rispetto alle valute dei mercati emergenti.
- I prezzi al consumo in Cina sono diminuiti più del previsto, mentre l’inflazione core (CPI) ha raggiunto il livello più alto da febbraio 2024.
- I futures sui principali indici stanno rimbalzando a livello mondiale dopo i commenti accomodanti del presidente della Fed.
- Il dollaro statunitense si sta indebolendo per la seconda sessione consecutiva, registrando le perdite più marcate rispetto alle valute dei mercati emergenti.
- I prezzi al consumo in Cina sono diminuiti più del previsto, mentre l’inflazione core (CPI) ha raggiunto il livello più alto da febbraio 2024.
- Wall Street ha chiuso la sessione di ieri con risultati contrastanti. L’escalation delle tensioni tra Cina e Stati Uniti ha portato a ribassi per il Nasdaq (-0,75%) e l’S&P 500 (-0,15%), mentre il Dow Jones (+0,44%) e il Russell 2000 (+1,4%) hanno registrato rialzi.
- I futures sui principali indici stanno rimbalzando mentre gli investitori spostano l’attenzione sugli utili societari di oggi (tra cui Morgan Stanley e ASML), in assenza di importanti dati macroeconomici: US100: +0,55%, EU50: +0,4%.
- Secondo Jerome Powell, il forte rallentamento dell’occupazione rappresenta un rischio crescente per l’economia statunitense, mantenendo aperta la possibilità di ulteriori tagli dei tassi d’interesse. Allo stesso tempo, il presidente della Fed ha sottolineato la stabilità complessiva dell’economia americana e ha ricordato che l’accesso ai dati consente alla banca centrale di condurre la politica monetaria anche in caso di shutdown del governo.
- Donald Trump ha dichiarato in un post sui social media che il rifiuto della Cina di acquistare soia americana è un “atto ostile dal punto di vista economico”. Ha annunciato misure di ritorsione, tra cui restrizioni sugli acquisti di olio da cucina cinese.
- I commenti accomodanti di Powell stanno sostenendo i rialzi nella regione Asia-Pacifico, anche se le tensioni tra Stati Uniti e Cina continuano a frenare il sentiment. I guadagni più forti si registrano sugli indici di Giappone e Cina (JP225: +1,6%, CHN.cash: +0,9%, HK.cash: +0,75%).
- I prezzi al consumo in Cina sono diminuiti più del previsto a settembre su base mensile (-0,3% m/m, consenso Bloomberg: -0,2%, precedente: -0,4%), mentre la deflazione dei prezzi alla produzione (PPI) è rallentata in linea con le attese (-2,9% a/a, precedente: -3,6%). I cali più marcati si sono registrati soprattutto nelle categorie più volatili — alimentari ed energia — che hanno compensato gli aumenti nei gioielli e in altri beni. Le pressioni deflazionistiche riflettono una domanda dei consumatori ancora debole, la sovrapproduzione e l’incertezza legata ai negoziati commerciali in corso. D’altro canto, l’inflazione core (CPI) è salita dell’1%, il livello più alto da febbraio 2024, attenuando il tono complessivamente deflazionistico dei dati.
- L’indice del dollaro è in calo per la seconda sessione consecutiva (USDIDX: -0,2%), con le perdite più accentuate rispetto alle valute dei mercati emergenti asiatici (USDINR, USDTHB: -0,5%), al dollaro australiano (AUDUSD: +0,44%) e allo yen (USDJPY: -0,4%). L’AUD risulta la valuta più forte del G10 grazie al ritorno dell’appetito per il rischio. L’EURUSD sale dello 0,15% a 1,1625.
- Le materie prime energetiche continuano a scendere: OIL -0,1%, OIL.WTI -0,7% e NATGAS -1,1%.
- L’oro guadagna un ulteriore 1,1%, raggiungendo i 4.190 dollari l’oncia e segnando un nuovo record storico. In territorio positivo anche l’argento (+1,4% a 52,20 dollari), il platino (+1,5%) e il palladio (+0,5%).
- Il sentiment nel mercato delle criptovalute resta misto: Bitcoin in calo dello 0,6% a 112.620 dollari, Ethereum in ribasso dello 0,3% a 4.110 dollari, mentre Solana avanza dell’1,6%.
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