10:20 · 22 ottobre 2025

Notizie del mattino (22.10.2025)

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  • Netflix perde circa il 6% nel pre-market dopo utili deludenti.
  • Oro e argento interrompono la presa di profitto record.
  • Il dollaro USA si indebolisce a causa di un rinnovato appetito per il rischio.

 

  • I principali indici azionari negli Stati Uniti e in Europa registrano lievi rialzi dopo una seduta record per il DJIA e in attesa dei risultati di SAP e Netflix (US100: +0,15%, EU50: +0,05%, DE40 invariato).
  • Le azioni Netflix perdono circa il 6% nel trading after-hours a seguito di risultati del terzo trimestre 2025 inferiori alle attese. I ricavi si sono attestati a 11,51 miliardi di dollari contro gli 11,52 miliardi stimati dal consenso Bloomberg (previsione aziendale: 11,53 miliardi), mentre l’EPS è risultato pari a 5,87 dollari rispetto ai 6,94 dollari attesi. Il margine operativo è sceso al 28% a causa di un’imposta straordinaria in Brasile. Sul lato positivo, Netflix ha fornito indicazioni superiori al consenso per il quarto trimestre, prevedendo ricavi per 11,96 miliardi e un margine del 29% nel 2025. Il coinvolgimento degli utenti è stato definito “sano”, con la futura crescita attesa principalmente dal business pubblicitario.
  • Il capo economista della BCE, Philip Lane, ha avvertito che le banche dell’area euro restano esposte ai rischi di un possibile irrigidimento del finanziamento in dollari USA, che rappresenta fino al 28% delle loro passività. Nonostante buffer di liquidità più solidi, una carenza improvvisa di dollari potrebbe frenare i prestiti, spingendo Lane a chiedere un monitoraggio più attento dei rischi legati al dollaro.
  • Il sentiment nella regione Asia-Pacifico è misto, complice la presa di profitto nel settore tecnologico. CHN.cash e HK.cash cedono rispettivamente lo 0,3% e lo 0,4%, mentre il JP225 registra un leggero rialzo (+0,8%).
  • Le esportazioni giapponesi sono rimbalzate del 4,2% su base annua a settembre (consenso Bloomberg: 4,6%, precedente: -0,1%). Il dato inferiore alle attese è dovuto principalmente a un calo del 13,3% delle spedizioni verso gli Stati Uniti, dopo l’introduzione di nuovi dazi, compensato da una forte crescita verso l’Asia (+9,2%), la Cina (+5,8%) e l’UE (+5,0%), sostenuta dalla domanda di prodotti IT e semiconduttori. Le importazioni sono aumentate del 3,3%, spinte da macchinari e apparecchiature elettriche, segnalando investimenti in capitale ancora solidi. Nonostante il deficit commerciale, i dati supportano la ripresa economica del Giappone e aumentano le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi da parte della BoJ.
  • India e Stati Uniti sarebbero vicini a finalizzare un accordo commerciale che ridurrebbe i dazi sui beni indiani dal 50% a circa il 15–16%. Come parte dell’intesa, l’India ridurrebbe gradualmente le importazioni di petrolio russo e consentirebbe l’importazione di mais OGM. L’accordo potrebbe essere firmato al vertice APEC e darebbe impulso al mercato azionario indiano.
  • Sul mercato valutario, il dollaro sta subendo una correzione generalizzata, con flussi in uscita da altri beni rifugio (yen e franco) verso valute più rischiose. Le valute più forti del G10 sono quelle dell’area oceanica (AUDUSD: +0,25%, NZDUSD: +0,3%). L’EURUSD rimbalza dello 0,1% a 1,1615 dopo quattro sedute consecutive di cali.
  • I principali metalli preziosi tornano in territorio positivo nonostante le vendite iniziali, riflettendo prese di profitto e timori di valutazione. L’oro sale dello 0,3% a 4.136 $/oncia, l’argento dello 0,5% a 48,98 $/oncia. I solidi risultati di Wall Street potrebbero però ridurre la domanda di beni rifugio.
  • Il petrolio Brent e il WTI salgono rispettivamente dello 0,6% e dell’1,1%, mentre il gas naturale (NATGAS) estende i guadagni di un ulteriore 1% dopo il rinnovo dei contratti.

 

22 ottobre 2025, 11:33

Grafico del giorno: GOLD (22.10.2025)

22 ottobre 2025, 11:30

Calendario economico: Occhi puntati sugli utili; rapporto EIA e discorsi della BCE (22.10.2025)

22 ottobre 2025, 06:38

Crollo Oro e Argento

21 ottobre 2025, 18:18

L'oro è sceso di oltre il 5%, scendendo sotto i 4.200 dollari l'oncia

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